A ulteriore conferma che in Brasile c'è un clima
da colpo di Stato e non un avvicendamento qualsiasi, ecco una notizia che la
quasi totalità dei media mondiali ha ignorato sebbene provenga da una fonte
clamorosa: lungi dal limitarsi agli affari correnti, il governo del presidente a interim Michel Temer, come primo
provvedimento, avrebbe deciso la nomina del nuovo presidente della Banca
Centrale.
Si tratta di un nativo israeliano, Ilan Goldfein, esponente di spicco
della maggiore banca privata brasiliana e un curriculum da reggi-sacco del FMI
e della Banca Mondiale. La notizia è stata anticipata dal solitamente ben
informato quotidiano di Tel Aviv Yedioth
Ahronoth, è stata ignorata dall'intera stampa mondiale (che sul
Brasile si volta dall'altra parte), e inizia a essere rilanciata in Brasile, anche se non si registrano prese di
posizione di politici brasiliani, nemmeno quelli spodestati dal golpe.
Sebbene non ci siano altre conferme, se ne
dovrebbe parlare per chiedere riprove o confutazioni. Lo si fa per illazioni molto meno importanti e meno fondate.
Di certo Goldfein è una figura organica alle
classi che vogliono distruggere tutto quello che si è costruito nelle
presidenze di Lula e di Dilma. Come potrete leggere nell'articolo israeliano,
il presunto presidente in pectore del Banco Central do Brasil tuona contro la
corruzione come causa di tutti i mali e annuncia sadicamente che la classe
media dovrà «affrontare la decimazione dei suoi sogni»: la solita litania
neoliberista sul popolo che vive al di sopra dei propri mezzi. Certo sarebbe
curioso vedere questo paladino del rigore e della pulizia morale mentre riceve
l'incarico dalle mani sporchissime del neogoverno, guidato da politici pieni di
carichi penali per corruzione, a partire dall'azzimatissimo "asset" degli USA,
Temer.
Non sappiamo se sarà davvero Goldfein a
sovrintendere alle riserve d'oro del grande paese sudamericano. Di certo potrà
contare su grandi riserve di bronzo, nelle facce dei nuovi governanti
usurpatori, e forse nella sua.
Buona lettura.
Pino
Cabras
Un israeliano
diventa presidente della Banca Centrale del Brasile
Sullo sfondo della sospensione di Dilma Rousseff da
presidente del Brasile in seguito ad accuse di corruzione, è stato annunciato
che Ilan Goldfein, capo economista della
più grande banca privata del paese, diventerà presidente della Banca Centrale brasiliana.
di Itamar Eichner - Yedioth Ahronoth
Ilan Goldfein, nato ad Haifa (Israele), è
stato indicato giovedì per essere il nuovo presidente della Banca Centrale del
Brasile in seguito alla sospensione della presidente brasiliana Dilma Rousseff,
accusata di corruzione [NdT: in realtà accusata di manipolazione del bilancio
statale: l'errore dell'articolista si ripete anche più avanti].
Goldfein aveva precedentemente lavorato come
capo economista presso Itau, la più grande banca privata del Brasile, come
assistente del governatore della Banca del Brasile, nonché consulente per la
Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale.
Goldfein ha conseguito il dottorato di
ricerca in economia presso il MIT. È considerato
uno dei maggiori e stimati economisti del Brasile, ha lavorato come docente
presso le migliori università ed ha pubblicato numerosi articoli. Oltre al
portoghese, parla l'ebraico, l'inglese e lo spagnolo. La sua famiglia risiede
in Israele, dove si reca spesso.
La nomina di Goldfein arriva sulla scia di un
affare di corruzione che ha portato alla sospensione della presidente
brasiliana Dilma Rousseff, che sta affrontando un processo con l'accusa di aver
truccato i bilanci per nascondere il deficit del paese durante la sua campagna
di rielezione del 2014.
Goldfein si è detto molto confortato dalle
indagini per corruzione attualmente in corso contro la Rousseff, altri politici
di altissimo profilo e grossi membri della comunità imprenditoriale del
Brasile, ritenendo che, anche se il risultato di questa vasta azione di pulizia
fosse temporaneo, avrà comunque un effetto di stabilizzazione sull'economia del
paese colpito dalla recessione.
La nomina di Goldfein è stata annunciata in
un momento di grave difficoltà per l'economia del paese, che continua a perdere
di valore, e alla luce di previsioni che indicano come la crescita ecomica del
paese stia rallentando. «L'economia brasiliana è enorme», ha affermato
Goldfein, «ma è troppo chiusa: esportiamo solo il 15 per cento del nostro
prodotto interno lordo, il che non è molto.»
Goldfein indica le responsabilità della
attuale situazione nella cattiva condotta fiscale del governo, dicendo che «Si
sta attualmente conducendo un'indagine molto importante che si occupa di
corruzione con flussi di denaro dal settore privato ad aziende pubbliche, da
Petrobras (società petrolifera di stato coinvolta nello scandalo) ai politici.
Per la prima volta abbiamo miliardari in carcere. Abbiamo politici in carcere.
La gente potrebbe chiedere: 'Perché sta accadendo tutto questo, tutto in una
volta?' Con un'attività investigativa senza precedenti, la peggiore recessione
della nostra storia e la recente sospensione presidenziale. È solo frutto di una
terribile coincidenza? No, ovviamente. Quello che è successo è che la classe
media, che aveva pensato di diventare ricca e le cui aspirazioni stavano per
avverarsi, deve ora affrontare la decimazione dei suoi sogni».
Goldfein ha stimato che, per uscire con
successo dalla crisi attuale, il governo dovrà prendere misure impopolari, come
l'aumento delle tasse, tagli al bilancio e l'innalzamento dell'età di
pensionamento, che attualmente si attesta su una media di 50-55, fino a 65
anni. «Il problema è che invece di affrontare la realtà, l'economia brasiliana
è entrata in una fase di negazione», ha dichiarato.
Goldfein ha continuato dicendo che «il
governo ha fallito, motivo per cui tutti sono arrabbiati e sostengono
l'indagine in corso. Prossimamente, chi dovesse prendere in considerazione di
compromettersi con il governo si dirà, 'Beh, posso scegliere di fare questi soldi
legalmente o andare in prigione per 30 anni,' e trarrà da solo le conclusioni. Ci
sono già segnali di ripresa, quindi penso che le cose gireranno in positivo,
anche se non durerà per sempre.»
Traduzione per Megachip a cura di Simone
Santini.
AGGIORNAMENTO DEL 18 MAGGIO 2016 - ore 15:00
La notizia è confermata in via ufficiale anche dal governo brasiliano. Il nuovo presidente della Banca Centrale è lui, richiamato con la traslitterazione portoghese, Ilan Goldfajn. Lo ricorderemo come un nome chiave del golpe.
fonte: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=125890&typeb=0&l-israeliano-che-decimera-i-sogni-della-classe-media-brasiliana
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