... ... ... continua dal postprecedente.
Per quanto nel mondo new age oramai nessuno voglia più
sentir parlare di dualità, perché vige il neo-dogma che “tutto è Uno”, in
verità la quasi totalità delle persone non ha realizzato “fin nella carne”
questa Unità, ma si limita a una conoscenza intellettuale e a una divulgazione
altrettanto intellettuale del suddetto neo-dogma.
Per quanto molti tentino di rimuoverla dalla loro vita, la
dualità è intorno a noi ogni giorno, in quanto è dentro le coscienze, e anche
chi ha realizzato l’Uno... comunque si muove nella dualità, pur non facendone
più parte. Se anche un illuminato assimila del cibo o ha rapporti sessuali è
proprio perché, pur non percependo più la dualità, in ogni caso ne utilizza la
rappresentazione. Sul piano della coscienza posso anche non sentire più la
separazione con il mio partner o con il cibo, ma, a meno che non soffra di
turbe psichiche (e nell’ambiente new age questa è la norma, non l’eccezione),
resto comunque consapevole del fatto che, nell’apparenza duale, il partner e il
cibo sono separati da me e quindi posso unirmi a loro anche fisicamente.
Nella dualità ognuno di noi ha un avversario, che è lo
stesso per tutti, anche se per ognuno assume sfaccettature differenti.
Per quanto possa far parte d’una dualità illusoria, esso è
perfettamente reale e capace d’influire sulle nostre vite, così come lo sono il
sesso e il cibo. Il punto, semmai, è capire qual è la natura di tale avversario
e utilizzare tale natura per operare un risveglio interiore.
L’avversario c’inganna ogni giorno facendoci credere che il
nemico si trova all’esterno, in una situazione o in una persona, anziché
all’interno, nella nostra natura reattiva. L’avversario è conosciuto sotto
differenti nomi: Satana, il Principe del Mondo, il Signore della Dualità... è
reale e ce ne mettono in guardia tutte le religioni. Il Male non è un
personaggio sulfureo con le corna, bensì un’energia molto potente che ci
costringe a re-agire al mondo esterno, tenendoci prigionieri della dualità.
Nel momento in cui vinciamo il nostro impulso a reagire
meccanicamente interrompiamo il segnale che proviene dalla matrice duale (la matrix) su cui è costruita la realtà
apparente. La matrice, infatti, si trova nelle mani del Principe del Mondo
(“Vedi tutti questi regni ricchi e potenti, sono miei: a me sono stati dati e
io li do a chi voglio,” pronuncia Satana quando tenta Gesù nel deserto). Ogni
volta che cediamo alla tentazione di re-agire – divenendo schiavi della rabbia,
del sesso, dell’ingordigia, dell’avarizia, di impulsi egoistici, ecc. – stiamo
fornendo energia alla matrix satanica.
Non possiamo passare dalla schiavitù alla libertà in un solo
giorno, smettendo di reagire e svincolandoci per sempre dalla matrice. Il
trucco sta nel riuscire a rimandare la reazione il più a lungo possibile. È imperativo
trovare il coraggio di interrompere il segnale almeno per pochi secondi,
durante i quali tratteniamo dentro di noi l’imbarazzo per un commento ricevuto,
la rabbia verso un comportamento scorretto, la gratificazione per un
complimento o l’impulso sessuale. In quei pochi secondi ci sottraiamo
all’influenza della matrice. È essenziale avere fede che non abbiamo niente da
perdere a non reagire, bensì tutto da guadagnare.
Nel trattenere la reazione meccanica al nostro interno –
limitando per quanto ci è possibile la manifestazione esteriore del disagio che
proviamo – sentiamo che il Fuoco si accumula dentro di noi pervadendo i nostri
corpi sottili. Il malessere che avvertiamo è il dolore del galeotto che prova a
liberare i polsi dalle catene!
La libertà impone un prezzo da pagare.
Tentare di sottrarvi al dominio della matrice satanica vi
farà sicuramente male.
Non si evade dalla prigione mettendosi a meditare
comodamente nella propria cella, satura di profumo d’incenso.
I bravi marinai non si forgiano su mari tranquilli.
(occupazione: domatore di fiumi)
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