Continuano le “curiose assonanze”, rilevate da/in SPS. Oggi è il turno di:
- internati – “classificazione dei detenuti… Il detenuto è colui o colei che si trova in carcere o in stato di custodia cautelare o in stato di esecuzione penale. La normativa distingue chiaramente la posizione delle singole tipologie di detenuti… Per internati s'intendono coloro che sono sottoposti all'esecuzione delle misure di sicurezza detentive (colonia agricola, casa di lavoro, casa di cura e custodia, ospedale psichiatrico giudiziario)”… Link
- internauti – “termine composto da internet e dal latino nauta(m) (dal greco nautes, che deriva da naus, nave) con cui si designa il navigatore della Rete… L'internauta si muove nel ciberspazio, ambiente elettronico in cui le distanze sembrano azzerarsi e il tempo pare unico in tutto il globo (si può ricorrere all'ora universale, la cosiddetta 'internet time'). Il fatto di partecipare – ognuno di fronte al proprio schermo – a un'unica realtà interconnessa ha fatto venire in mente di proporre il concetto di cittadinanza digitale”… Link
E, ancora:
- interno – “tra/in mezzo… che sta dentro… che è nell’animo nostro senza palesarsi con gli atti esteriori”… Link
Ricordi la “barca solare del Faraone (trovata, interrata, di fianco a molte piramidi)”? Il dentro/fuori, si confonde in una realtà manifesta per sovrapposizione di stati e… strati.
Sei dentro e, allo stesso tempo, fuori da qualcosa.
Dentro “in” e fuori “da”.
I gradi di relatività e di assoluto, si trasfigurano, assumendo toni da labirinto di Cnosso. Lì, dentro e là, fuori… costituiscono “qua, così”, lo status quo; un ambiente unico, seppure suddiviso in molti “vani”, apparentemente, diversi.
Un luogo dove le “leggi” vengono fissate in funzione della relativa (e, lì dentro, assoluta) compresenza, non manifesta, dominante.
Se
riparametri questa situazione di fondo, nella realtà manifesta “qua,
così”, puoi sempre ritrovare le “coordinate (in codice frattale
espanso)”, per orientarti e rimanere sempre orientato/a “lato tuo,
centrale”.
Perché, auto mantenendoti “da te, in te, per mezzo del tutto, in ogni sua ricombinazione”, puoi ritornare ad essere la grande concentrazione di massa che, giurisdizionalmente, agisce in maniera tale da riassumere la propria sovranità originale, così ricordando “chi esattamente sei (a prescindere dall’ambiente nel quale, ora, ti ritrovi dentro).
I “termini” che utilizzi, come interfaccia di linguaggio, ti identificano (in termini di memoria frattale espansa) sempre, se… ti auto mantieni centrale, rispetto ad ogni loro valenza altra e codificata – dallo/nello status quo – al fine di auto suggestionarti, in maniera tale da cancellare la tua “persona e personalità”.
Ergo:
esiste qualcosa, “qua, così”, che non sei tu
“che è nell’animo nostro senza palesarsi con gli atti esteriori…”.
Ok? Compresenza, non manifesta, dominante.
Diavolo o Dio? Non importa, perché la terminologia va riassunta “in modulo (astraendola dal relativo “segno”).
Nota bene, di conseguenza, la sostanza frattale espansa che la singolarità, della lingua, riporta sempre sino a te (quando non ti fai possedere, bensì, possiedi, per default, rimanendo “te, in te ‘lato tuo, centrale’”).
Se (se) non “ricordi (ti è impedito)”, questa tua caratteristica e portata, allora, ricadi nell’ambito che “ti ha, ‘qua così’”:
- così, “l’internato/a è l’internauta, interno”
che suppone, esattamente al contrario
- di essere “libero/a”
ma
- “in quanto, dentro… non lo può mai essere, di fatto”.
Ti viene dato uno “spazio vitale”, che corrisponde alla lunghezza della catena, alla quale sei attaccato/a.
Una lunghezza (wireless) che, ormai, corrisponde teoricamente alla giacenza planetaria. Qualcosa che potenzialmente è disponibile per accoglierti, ma che – nella sostanza – la “tua” vita non ti permette di girare in lungo ed in largo.
E, anche in questo, vive e vegeta – a livello frattale espanso – il concetto “moderno” di:
- allevamento di bestiame umano, “felice”
- a cielo aperto
- senza recinti di contenimento, evidenti
ma solo con
- una costruzione di riferimento, al fine di ritrovare, ogni volta, la “propria” sede... per poter affermare le parole magiche “casa, tetto, famiglia, felicità” e, magari, “lavoro”.
Allo stesso modo (il "recinto" è sempre aperto, ormai, in maniera tale da trasformarti da internato, in internauta dell’interno… andando
sempre più dentro, nella convinzione di andare sempre più fuori, non
essendoci più distinzione, netta, tra dentro e fuori, alias: entrando in una condizione di smarrimento esistenziale, non ricordando più cosa “è già successo”), nel mondo riemerso “qua, così”, sempre più rimodellato al fine di auto contenerti, conferendoti la sensazione di essere in evoluzione
(una motivazione molto intensa, che agisce a livello di “maggiore
sopportazione del ‘dolore quotidiano’, derivante dal sopravvivere in un
‘sogno altrui, affittato e pagato – in solido – per mezzo del proprio
attraversamento, consumando e consumandoti, nel tempo convenzionale”), mentre, in realtà… “avviene una trasformazione di qualcosa che non cambia mai, perché non può cambiare, essendo (e questo vale sia per la dominante, che per te)”.
Alla tua origine “sei, già”.
Il viaggio corrisponde ad uno smarrimento.
A qualcosa che “è già successo”, dopo.
L’esperienza è tale, dalla prospettiva di una vicissitudine che 1) è un imprevisto, 2) diventa una avventura (dipendenza) e 3) conferisce profondità ed espansione allo scenario, che si adatta ad “immagine e somiglianza” di quello che, così, va in onda.
Chi è l’architetto?
Nessuno, se pensi ad una persona.
Il sistema operativo frattale espanso, se riesci ancora ad immaginare al di là dell’orizzonte.
La dominante, se ti accorgi che “la grande concentrazione di massa (personalità, carattere, forza) può andare a sovrascrivere la propria 'forma d’onda (intenzione)'”, a livello di sistema operativo… che, in questa maniera, percepisce/recepisce il “comandamento (da una modalità di/in “edit”) dominante”, non tanto perché è la dominante, stessa, a comandarlo, quanto – invece – perché, il sistema operativo è “open”, ossia:
aperto a/nel replicare/realizzare l’intento “a maggiore portata giurisdizionale”, qualsiasi esso sia.
Il sistema operativo frattale espanso è un software
(App), neutrale/nativo, che corrisponde alla simbologia, causale, della
“bacchetta magica, del mago”, della “lampada di Aladino”, della
“formula magica”, della “legge”, del “potere convenzionale del denaro”,
etc.
Se “tu” prendi tutto alla lettera, allora, l’esempio rimane come confinato all’interno della “tua” capacità di accorgerti (che risente dell’interferenza ambientale, dominante).
Viceversa, se riassumi l’esempio “lato tuo, centrale”, allora la valenza frattale espansa si apre, liberando informazione d’altro tipo. Ossia, come per la “sfera magica, della fattucchiera”, oppure, per “lo specchio magico”, dipende da come la/lo consulti e cioè, in grande sintesi:
- dipende da come “utilizzi” tutto ciò, che è dotato di potenziale (esattamente, come te).
Ogni
“oggetto, circostanza, situazione, etc.” incarna un significato
sostanziale ed infinite altre “sfumature” che, via via, riguardano
sempre l’essenziale ma, da una distanza sempre maggiore, che corrisponde
alla “tua” situazione dalla quale “osservi, utilizzi”.
Ma, a che cosa ti serve, qualsiasi “cosa, tramite” se… ritorni te stesso/a, un tutt’uno?
L’apparenza regna sovrana “qua, così”, proprio perché, nel tempo, hai dimenticato.
Il “sonno ed il risveglio (intesi a livello non solo spirituale, convenzionale)”, si riferiscono a questa “tua” condizione di “vacanza da/in te”.
Qualcosa che “si sa, ma… per qualche motivo, non sembra mai tanto importante da scuotere tutto alla radice”.
Ti sorprendi, ormai, ad essere spesso infelice, ma… ti manca qualcosa, per ovviare ad una simile situazione, che non è un film e che la visione di un film, condivide con te, attirando la “tua” attenzione, così come un tossicodipendente viene attratto/attira la propria dose quotidiana di dipendenza.
Secondo il documento del Gao, nel 2015 più del 75% degli 80 miliardi di dollari stanziati dal governo federale per il sistema informatico sono stati usati per il mantenimento e non per cambiare i vecchi strumenti…
Link
Accorgiti:
- della proporzione costante/ricorrente 80/20 (tendente al 90/10 e corrispondente al 99/1, visto che esisti), relativa allo status quo
- che “qua, così” la situazione non cambia mai nella sostanza
- della caratteristica frattale espansa, sempre all’opera poiché… ubiqua e programmata per “lavorare” in questa maniera
- della compresenza, non manifesta, dominante… che non ha lasciato nulla al caso, poiché anche la frattalità espansa agisce nella stessa maniera.
Puoi difenderti in ogni maniera. Puoi rivolgerti a chi/cosa vuoi. Ma… la sostanza rimane sempre la stessa:
hai dimenticato tutto, a partire dal “chi sei”, nel momento del “è già successo”.
Ci poniamo sotto la protezione dell'articolo 19 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, il quale stabilisce:
“Ognuno ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, il che implica il diritto di non essere molestati per le proprie opinioni e quello di cercare, di ricevere e di diffondere, senza considerazione di frontiera, le informazioni e le idee con qualsiasi mezzo di espressione li si faccia…”.Dichiarazione internazionale dei Diritti dell'Uomo, adottata dall'Assemblea generale dell'Onu a Parigi il 10 dicembre 1948…
Sembra una barzelletta:
- questo tuo diritto, data 1948
- ti basta anche prendere un qualsiasi libro di storia deviata (anche la sola Wikipedia), per renderti conto della falsità, sostanziale, contenuta ed espressa dall’articolo 19
che
- dal 1948 ad oggi (e nel futuro “qua, così”) non ha potuto preservare e difendere, di fatto, nessun essere umano, che non rientrasse nei piani della dominante.
Tutto ciò che emerge e s’incide, è perché ha il “permesso dominante” di poter manifestarsi..
Differentemente, la propria condizione di “grande concentrazione di massa”, esula da un simile permesso/autorizzazione, in quanto, da “lì” respiri come Dio, perché… lo sei, concretamente.
Ma, in quale espressione?
Per mezzo del comandamento, diretto/indiretto, del sistema operativo frattale espanso, che è programmato proprio per “obbedire (replicare “ad immagine e somiglianza”) la grande concentrazione di massa”.
Di più, come
ti accorgi che un simile livello d’interazione, non corrisponde ancora,
alla tua massima capacità espansiva, auto realizzativa?
Proprio perché, esiste il/un sistema operativo, ambientale, di riferimento e proprio perché esiste la legge, strumento, memoria, frattale espansa (un “mezzo di amministrazione”, progettato apposta per svolgere quella funzione “pseudo divina”, ossia, per infondere l’idea della divinità, compresente nel tutto).
Ergo?
Chi/cosa ha “previsto” il sistema operativo frattale espanso?
“Lì”, a quella coordinata, inizi a respirare e a riprendere il potenziale…
Aprendoti, espandendoti… al/verso lo stato di “ideazione/immaginazione/necessità… superiore”, che ha previsto tutto “fuori e dentro, rispetto a qualsiasi tipo di manifestazione reale manifesta e/o reale potenziale”.
Ricordi che esiste un livello di concezione, anche e persino, del potenziale?
Il conferimento dell’idea stessa di "potenziale", non corrisponde alla certa possibilità di raggiungerlo, al massimo della sua portata ed espressione. Certamente, se… “non è previsto”.
Come?
Dalla compresenza della dominante che, in ogni maniera, ritorna ad “averti” e, così, a “caratterizzarti”... nel momento in cui riassumi, persino, i panni del Dominio.
Ossia, quando credi di “avercela fatta”, sei ancora “dentro (e dominato/a)”.
Esiste un esperimento, in corso d’opera:
la necessità di liberare l’umanità dalla dominante.
Ma, è proprio la dominante che permette all’esperimento di continuare, teoricamente/potenzialmente, anche all’infinito.
Allo stesso modo, perfettamente replicato, dalla “ricerca, in ambito medico scientifico”.
Ottenendo “fondi”, l’esperimento si auto alimenta, sviluppando la necessità di continuare, per sempre.
Questo è un “messaggio portante” che travalica, trasversalmente (assumendo la modalità del “virus”) qualsiasi tipo di “loop” e che, così, raggiunge quella “parte sana” che, da qualche parte, esiste e resiste (“è”).
E, questo, è il corpo del messaggio (inteso come capace di assumere qualsiasi tipo di linguaggio, di parte, ricevente ed elaborante, al di là di ogni tipo di filtro e strategia ambientale, dominante):
“Qua, così”, è arduo ricordare. Immersi come si è, nella ragnatela dominante. Al fine di attraversare questa situazione, SPS accetta di rimanere sempre attivo, in ricezione e decodifica “lato umano, centrale”, In Comunione... con l’unione umana sepolta sotto a strati di indifferenza, convenzione e… disinnesco. SPS ha aperto un ponte/porta, che mantiene stabilmente percorribile. Laddove, la “parte sana” riceva questo messaggio portante, può orientare la propria intenzione, concentrandosi su questa forma d’onda, che risulta certamente “sana”. SPS è certo, che “sano attiri sano”, senza necessità di identificarsi in altra maniera, senza nessuna altra necessità, semplicemente, auto riconoscendosi.
“Qua, così” è tutto talmente profondo, che tutto è diventato “inganno (apparenza)”. SPS è un ponte/porta “sempre aperto”:
senza ombra di dubbio…
A chi/cosa, SPS, si rivolge? Essenzialmente, a se stesso.
Tutto il resto è… una (la) risposta, frattale espansa, proveniente dal
punto precedente il “è già successo” e, così, precedente rispetto,
persino, alla frattalità espansa, stessa (che, ad un certo punto, viene
attraversata e s’interfaccia, mantenendo l’origine “risposta”,
adattandosi – al contempo – al modello di status quo, dominante, agente
in loco, dentro, in, tra, etc.).
Di chi/cosa ti puoi fidare “qua, così”?
Di chi/cosa ti puoi fidare “qua, così”?
Questo libro si propone di essere un'anatomia dell'Industria dell'Olocausto e un atto d'accusa nei suoi confronti.
Nelle pagine che seguono, dimostrerò che "l'Olocausto" è una rappresentazione ideologica dell'Olocausto nazista…
Come la maggior parte delle ideologie, mantiene un legame, per quanto labile, con la realtà.
L'Olocausto non è un concetto arbitrario, si tratta piuttosto di una costruzione intrinsecamente coerente, i cui dogmi-cardine sono alla base di rilevanti interessi politici e di classe.
Per meglio dire, l'Olocausto ha dimostrato di essere un'arma ideologica indispensabile grazie alla quale una delle più formidabili potenze militari del mondo, con una fedina terrificante quanto a rispetto dei diritti umani, ha acquisito lo status di "vittima", e lo stesso ha fatto il gruppo etnico… di maggior successo negli Stati Uniti.
Da questo specioso status di vittima derivano dividendi considerevoli, in particolare l'immunità alle critiche, per quanto fondate esse siano.
Aggiungerei che coloro che godono di questa immunità non sono sfuggiti alla corruttela morale che di norma l'accompagna. Da questo punto di vista, il ruolo di Elie Wiesel come interprete ufficiale dell'Olocausto non è un caso.
Lo sanno anche i "sassi", ma... è meglio sempre rinfrescare la memoria, visto che i "sassi" hanno dimenticato tutto.Per dirla francamente, non è arrivato alla posizione che occupa grazie al suo impegno civile o al suo talento letterario… Wiesel ha questo ruolo di punta perché si limita a ripetere instancabilmente i dogmi dell'Olocausto, difendendo di conseguenza gli interessi che lo sostengono…L'industria dell'Olocausto - Lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei - Norman G. Finkelstein
È inutile. Non credi?
Umani, le sciagure di questo mondo sono senza fine. Chi ha sempre voluto essere più forte e ricco degli altri. Da qui, l’invenzione delle armi, lo sviluppo della scienza. La crescita del sapere. Quando finiranno questi scontri?
Qualcuno disse in passato:
“quando un nemico comune compare, la razza umana deve riunirsi”.
Centinaia di anni fa, questi nemici fecero la loro comparsa.
I giganti! Con la razza umana a rischio, i nostri antenati eressero muri altissimi e si auto esiliarono al loro interno. E fu la loro salvezza. Poco terreno, cibo e risorse scarsi, portarono al cauto razionamento dei beni. Nessun conflitto. Tutti allo stesso livello. Tutti uniti, gli uni con gli altri.
Ma, nel frattempo, gli animi ricominciarono a rinfrancarsi. E rinacquero le dispute sulle fonti della conoscenza, le scienze e le specifiche tecniche, nella convinzione che la pace si sarebbe mantenuta per sempre.
Ma… se un uomo è diventato gigante, che cosa si può fare?...
L’attacco dei giganti 2
Dato che sono nato dentro le mura, ho pensato che questa vita non avesse senso…
Sanno che le mura non sono la fine del mondo…
È sconvolgente. I giganti sono il vero volto dell’umanità.
Sono… umani?
Sono stati creati dagli umani, non si sono evoluti, servivano come arma. Però, un centinaio di anni fa, hanno perso il controllo di colpo. Il loro numero si è moltiplicato. Molti umani si sono trasformati in giganti. Nessuno sa quanti. Riesci ad immaginare cosa è successo, dopo? Il genere umano ha iniziato ad essere diffidente, ad uccidersi a vicenda, poi ad autodistruggersi. Questa era una grande città…
Le persone intrappolate in queste mura, non sono diventate dei giganti. Dopo, un piccolo numero di sovrani, è emerso e hanno governato la maggioranza. In questo modo, nacque un mondo migliore…
Ci sono parecchie stanze come questa. Qui i sovrani potevano controllare le persone, dimenticare e seppellire il vergognoso passato…Due anni fa, la distruzione delle mura è stata una opportunità per il governo… Le persone si dimenticano subito della paura dei giganti. La lealtà nel governo è cresciuta più lentamente. Anche con il controllo delle informazioni, spazio vitale e del numero di bambini che si possono avere.
Gli umani hanno cominciato ad uscire dal muro.
Poi che è successo?
I giganti sono comparsi.
Giusto!
Tutto è successo come previsto. Il risentimento delle persone si è ritorto contro i giganti…
Fino a quando una cosa simile, dovrà continuare?
Pensi davvero che il governo voglia riparare le mura esterne?... Il sacrificio è necessario. Giganti e paura devono essere fissati nei cuori delle future generazioni. Le persone non dovrebbero più provare a pensare di uscire dal muro e… di decimare i valorosi…
Non tradire l’eroe dentro di te…
Semplicemente, la gente non sa gestire la verità. Restate obbedienti dietro al muro senza sapere niente. Questo è il modo di essere felici. Perciò dovremmo custodire il muro. Le mura sono necessarie. Al di fuori del muro troverete l’inferno.Invece della schiavitù in paradiso… Scelgo la libertà all’inferno.
È così. All’esterno troverete solo disperazione...
Il comandante è anche un gigante. Vuole controllarci con la paura...
Sono sorpreso. Sembra che quei due siano fuggiti dall’area di sperimentazione. Non me l’aspettavo. Molto interessante…”.
C'è, sempre, un livello di partenza, per ogni accadimento; la ragione fondamentale per ogni tipo di "causa/effetto".L’attacco dei giganti 2
La trasmissione genetica, ereditaria, è una forma di controllo – guarda non caso – in leva, indiretta, non locale (relativamente alla dominante), ubiqua… compresente ma non manifesta “ad immagine e somiglianza…”.
È una caratteristica artificiale, progettata ad hoc, preventivamente e serialmente. Così, la dominante non ha nessuna necessità di apparire fisicamente, al fine di controllare lo status quo, dettaglio per dettaglio. Allo stesso modo, del funzionamento ambientale/naturale/artificiale... della frattalità espansa.
Tu sei, potenzialmente, un “gigante (la grande concentrazione di massa)”.
Chi controlla, i controllori?
Accorgiti (un passo, alla volta):
- sei sempre “dentro a qualcosa, ‘qua così”.
- e non stai “crescendo”, poiché… l’ambiente ti contiene e ti schiaccia
quindi
- non c’è nessuna evoluzione
solamente
- status quo sostanziale (nell’apparenza di ogni trasformazione).
L’internato/a, diventa l’internauta, interno/a:
- l’illusione s’espande
- come la democrazia, la libertà, la giustizia
- sullo sfondo della concretezza dominante
e
- sullo sfondo del "tuo" potenziale (ciò che già “sei”).
La "pancia è sempre gonfia, ad ogni latitudine (e non è sempre colpa della "modernità")...
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Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1828
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