Un bambino che ha sempre vissuto nei boschi e poi non conosce, una volta che si trova dentro, le regole di una realtà urbana. Un “vivere green” puntato all’infinito e inserito in ogni angolo della vita quotidiana, che può far incassare tante delusioni e mettere di fronte a vicende parecchio complicate. Ne vale davvero la pena? La risposta è sì. Per i nostri figli mille volte sì.
È il messaggio chiaro e tondo che arriva da un nuovo film – “Captain Fantastic” di Matt Ross, di cui siamo mediapartner
– che catapulta in una realtà parallela e fa pensare solo a una cosa:
molto spesso scegliamo il benessere e il consumismo per l’amore dei
nostri figli, ma siamo davvero sicuri che stiamo facendola scelta giusta per loro?
E se provassimo a scegliere l’altra
strada, quello di sicuro meno agiata, fatta di cose semplici e di giochi
rurali, senza la tecnologia e senza i dettami che ci vogliono tutti
uguali? Se provassimo, insomma, una volta per tutte, a impartire la
lezione – concreta e costante – del rispetto dell’ambiente e degli altri?
Beh, il padre protagonista di questo film, interpretato da Viggo Mortensen, ce l’aveva fatta: aveva creato un mondo a parte tra le foreste del Nord America, con l’obiettivo di proteggere i propri figli da tutto ciò di cui è fatto il mondo di oggi. E quindi, sotto molti aspetti, privandoli di cose che nemmeno immaginavano.
Quando, infatti, una tragedia si abbatte
sulla famiglia, il papà e i sei figli sono costretti a lasciare quel
paradiso per andare in quel famigerato mondo esterno che si chiama
“città” e che metterà in dubbio tutto ciò che fino a quel momento
avevano imparato. E allora la questione si pone in automatico: quello è il miglior padre del mondo o il peggiore?
Quello che fa per i suoi figli è pura follia o è da lodare?
Magari avessimo tutti un coraggio così.
Metter su famiglia lontano da questa bruttezza inquinata e sporca e
consegnare ai nostri figli l’abc delle cose essenziali. Troppo? Quelli
del film si trovano certo impacciati e in imbarazzo di fronte al nuovo
che li “accoglie”, sono impreparati al mondo fuori e non conoscono nemmeno la Coca Cola.
Una cosa così, molto probabilmente, nella vita reale non sarebbe nemmeno possibile. Ma dar loro una buona dose di educazione al rispetto della natura è importante e per certi versi davvero essenziale, così come farli vivere più a stretto contatto con ciò che di bello e verde c’è in giro.
- il diretto contatto con la natura può offrire un supporto “terapeutico” a tutti, anche ai bambini che soffrono di iperattività
- la natura è un “carburante per l’anima”, per cui il modo migliore per recuperare la nostra energia è proprio riconnetterci con la natura
- l’influenza del contatto con la natura favorisce la maturità comportamentale dei più giovani, rendendoli meno aggressivi
- al bando smartphone e tablet, nella natura i bambini inseguono il loro istinto e la loro infanzia, imparando attraverso il gioco e l’aria aperta a crescere
- e poi, diretta conseguenza di un loro intimo rapporto con la natura, li renderà di sicuro adulti più attenti e più sensibili.
Insomma, in base alle nostre possibilità e al luogo in cui viviamo non ci vuole molto a insegnare ai nostri bambini a rispettare e ad amare il Pianeta,
grazie anche al nostro buon esempio. Anche se viviamo in un grigia
città e ci sembra impossibile trasferirci, ricordiamo di far passare
quanto più tempo all'aria aperta ai pargoli, fateli interagire con gli
altri esseri viventi, allontanatevi anche di qualche chilometro pur di
raggiungere quella campagna che sicuramente piacerà loro.
Vale la pena, eccome, crescere ragazzi rispettosi della natura. O almeno porli nelle condizioni di saper scegliere.
Guarda il trailer del film:
fonte: https://www.greenme.it/vivere/arte-e-cultura/21706-capitan-fantastic-film
Nessun commento:
Posta un commento