Recentemente in rete sono
comparse molte immagini in cui sono ben visibili piloti militari
americani che si dirigono verso i propri velivoli, quest’ultimi molto
somiglianti al russo Su-34, poiché verniciati con la tipica (e ben
riconoscibile) livrea blu chiaro [in inglese] che non
era mai stata utilizzata prima d’ora dalle forze armate USA, ma che, al
contrario è molto diffuso nell’Aviazione militare russa.
Ma quest’atto, da parte dei piloti
americani, non è volto a dimostrare il prestigio dell’ingegneria
aeronautica russa, ma bensì fa parte di una provocazione attuata dai
costruttori militari statunitensi che hanno fallito nel creare un caccia
di quinta generazione competitivo. D’altronde è risaputo che il
Lockheed Martin F-35 è stato un amaro fallimento, soggetto di moltissime
critiche da tutte le parti, incluso il “falco in capo”: il Presidente
del Comitato del Senato degli Stati Uniti sulle Forze Armate, John
McCain.
Indipendentemente da questo, ciò a cui
stiamo assistendo è la messa in atto del noto “Piano B” americano in
Siria, in quanto ora i “testimoni oculari” filo-americani sosterranno
non solo di aver assistito ad un coinvolgimento russo in presunti
“crimini di guerra” ad Aleppo o in altre città siriane, ma saranno anche
in grado di fornire immagini scattate dai loro cellulari per dimostrare
“l’evidenza delle attività criminali russe in Siria”. Qualcuno a
Washington ha pensato bene che dopo aver visto queste foto il mondo
intero si sensibilizzerà sull’avvenimento, ed in particolare il governo
inglese e quello francese (entrambi sottostanti al volere degli USA)
saranno favorevoli ad un “tribunale internazionale sull’aggressione
della Russia.”
Per di più, gli aerei che gli Stati
Uniti hanno deciso di riverniciare con una livrea simile a quella russa
sono gli F-18, i quali in apparenza, possono sembrare lontanamente simili [in inglese] ai
russi Su-34: infatti solo un esperto militare sarebbe in grado di
evidenziare le differenze, ma solo con foto in alta definizione. Le ali
pieghevoli infatti sono infatti visibili solo sulla pista e, per quanto
riguarda gli stabilizzatori verticali dell’F-18, sono leggermente
differenti da quelli del Su-34.
Perciò, se un jet americano è filmato
dal telefono di qualcuno a cui stanno tremando le mani, o anche se da
una telecamera semi-professionale, sarà del tutto indistinguibile dal
Su-34.
L’unico marchio distinguibile sugli F-18
sarà una stella bianca su di uno sfondo scuro, ma tuttavia, sulla coda è
presente la luminosa stella rossa presente su tutti i velivoli russi.
In certe circostanze, un F-18 americano,
indistinguibile dai jet russi, può lanciare, volontariamente o non, un
attacco “sotto falsa bandiera”. I possibili bersagli certamente non
mancano: convogli umanitari, aeree residenziali, o persino militari
statunitensi. Se questi attacchi dovessero essere filmati, Washington
finirebbe in possesso di una “inconfutabile evidenza” di una
“aggressione russa.”
Ormai è un dato di fatto che la Russia
venga quotidianamente accusata di tali aggressioni, ma il problema è che
nessuno ha visto prove abbastanza convincenti di queste aggressioni. Di
conseguenza, verniciare aerei militari americani per renderli simili a
quelli russi potrebbe rivelarsi come una possibile soluzione al
problema.
Va sottolineato tuttavia che questo
tentativo di provocazione nei confronti della Russia viene da un vecchio
libro di espedienti della CIA; infatti, durante la crisi dei missili di
Cuba nel 1962, Washington aveva in programma di utilizzare un aereo
riverniciato per abbattere un aereo di linea e usare questo evento come
pretesto per incolpare l’Aviazione militare cubana. Questa vicenda è
stata narrata dal Segretario alla Difesa statunitense Robert McNamara
nel documentario “The Fog of War.”
Ma ormai è risaputo che gli Stati Uniti sono un impero di bugie [in inglese],
e su ciò non vi è alcun dubbio. Pertanto tutte le dichiarazioni ed
azioni della Casa Bianca devono essere prese con scetticismo per non
essere ingannati da un’altra menzogna “Made in USA.”
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Articolo di Martin Berger pubblicato da New Eastern Outlook il 13 ottobre 2016
Traduzione in Italiano a cura di Davide per SakerItalia.it
Traduzione in Italiano a cura di Davide per SakerItalia.it
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