Tutte
le missioni verso il suolo marziano, hanno l’amaro sapore di una colossale
presa in giro. Già il programma Apollo, verso il nostro satellite/pianeta doppio Luna,
è stato solo un’operazione mediatica, realizzata interamente a Terra con la
partecipazione artistica di Stanley Kubrick. Tale costosissima produzione di fiction è pateticamente
strapiena di banali errori di editing, sviste, paradossi fisici, cattiva
recitazione.
Delle
prodigiose e sedicenti avventure marziane invece, di solito danno in pasto ai
media ricostruzioni di modellazione tridimensionale al computer, con tanto di
sbuffi di polvere, vibrazioni eroiche, inquadrature vorticose, riflessi
mirabolanti.
Una
volta giunta sul suolo marziano (in realtà si tratta di alcune isole vicino
alla Groenlandia – letteralmente: terra verde, divertente, no? - oppure dell’entroterra
californiano) diffondono desolanti immagini di un pianeta molto simile alla
Terra (e ti credo!) eppure pateticamente virate verso il rosso.
La
mirabolante sonda del genio italiano, ‘Schiapparelli’, è purtroppo precipitata al suolo.
Miliardi in fumo. Per questa volta però i grafici delle agenzie (balle) spaziali potranno dormire
sonni sereni. Buon sonno.
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