“Nessun gesto di gentilezza,
per quanto piccolo,
va mai sprecato.”
(Esopo)
“Proprio
come la felicità, la gentilezza e l’amore, anche la generosità alimenta
altra generosità. Paradossalmente, è difficile sostenere che esista
davvero un atto di generosità, perché donare felicità agli altri è il
modo migliore per dare felicità a se stessi. Ma nella pratica della
generosità il punto fondamentale è agire senza aspettarsi qualcosa in
cambio, e questa è la parte più difficile.
Anche
se cominciate dalle piccole cose e date poco, se lo fate con il cuore e
senza pretese di ricompensa, compirete buone azioni. Ovviamente, se
qualcuno vi ringrazia, questo è bello; ma se non ricevete nessun
ringraziamento, non ha importanza, date comunque. La generosità non
consiste soltanto nel dare in senso materiale.
Se
riuscite a insegnare qualcosa a un’altra persona o a ispirarla, si
tratta comunque di un eccellente atto di generosità; l’ispirazione è uno
dei massimi doni. Potete anche proteggere o curare qualcuno: ecco
un’altra azione di generosità. La pazienza, la tolleranza, il riso,
l’apprezzamento, la gentilezza e la compassione sono tutti doni stupendi
che possiamo offrire ogni giorno.
Alcuni
grandi yogi indiani, mille anni fa, dissero che avevano imparato a
praticare la generosità passando dapprima le cose dalla mano sinistra
alla mano destra. Avevano inventato questo semplice metodo per
addestrarsi a dare. Può sembrare un metodo infantile, ma forse funziona
proprio per questo; si parte dal piccolo per passare poi gradualmente al
sempre più grande.
In
questo modo, quando date qualcosa a qualcuno - sia un oggetto
materiale, sia un’ispirazione o protezione - lo fate senza sforzo. E non
provate nessun rimpianto e nessuna necessità di ostentare il vostro
gesto. Un buon sistema per cominciare è dividere ciò che volete dare in
due metà: la prima per gli altri e la seconda per voi.
In
tal modo condividerete e gradualmente ritroverete la motivazione pura,
senza condizioni e senza sentire il bisogno di raccontare al mondo ciò
che avete fatto. L’atto basta a se stesso. Quando si compiono questi
atti dal profondo del cuore, essi provocano un sentimento di calore, di
pace e di felicità. Non sarete più presuntuosi, ma riconoscenti.
La
pratica è sincera e genuina e, essendo spontanea, invece di nascere da
una sensazione di peso o di colpa, dona un enorme senso di gioia e di
soddisfazione. Date spontaneamente e con la gioia nel cuore. Anche se
non avete niente di materiale da donare, non ha importanza. Avete aperto
il vostro cuore e vi siete liberati dei pesanti attaccamenti alle cose o
alle persone.
Date
agli altri la libertà e sarete liberati voi stessi. Tutti dobbiamo
essere fratelli e sorelle. Tu puoi essere ricco, io posso essere povero;
non importa. Al di là delle differenze individuali, siamo tutti uguali.
Possiamo fare esperienze diverse, ma alla fine della giornata ci saremo
scambiati tante cose. Perciò piangiamo insieme, ridiamo insieme,
rattristiamoci insieme, gioiamo insieme, aiutiamoci l’uno l’altro.
In
molte, molte esistenze precedenti, il Buddha Shakyamuni diede in dono
la sua vita e il suo corpo. Una volta, in Nepal, offrì il suo corpo a
una tigre, e noi possiamo ancora vedere il luogo in cui questo accadde.
La tigre affamata stava per divorare il suo cucciolo e il Buddha preso
da compassione, conoscendo ciò che stava per succedere, offrì il suo
corpo. E, poiché la tigre era troppo debole per mangiare, il Buddha si
tagliò una vena, in modo che l’animale potesse prima leccare il suo
sangue e finalmente divorarlo.
La
maggior parte di noi cerca continuamente la felicità, compiendo ogni
sorta di azioni sciocche ed egoistiche, senza comprendere che, rendendo
felici gli altri, anche noi lo saremo. E possiamo verificare da soli se
questo sia vero. Sto cercando di dire che, se avete un grande cuore
disponibile a condividere i suoi doni, allora quei doni si
moltiplicheranno. Più darete con il cuore, più riceverete.
Se
offrirete e aiuterete senza aspettarvi niente in cambio e senza porre
condizioni, questa sarà una grande pratica e una grande gioia che non
potrà essere misurata da nessuno strumento umano. Posso anche aggiungere
che, quando voi aiutate, o date o fate qualcosa di benefico in modo
incondizionato, tutto ciò che riceverete in cambio sarà anch’esso
incondizionato. Non è un buon affare?”
Gyalwang Drupa, Vedere il cielo in un fiore selvatico, Mondadori)
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