Recentemente il “Fatto quotidiano” ha pubblicato un articolo sulla farina integrale
e tutti i suoi derivati, in particolare pasta e pane che
quotidianamente portiamo sulle nostre tavole convinti di fare una scelta
più naturale, leggera e salutare rispetto all’utilizzo di prodotti
ottenuti con la farina bianca. Ma è davvero così? Sembrerebbe proprio di
no, almeno prendendo in considerazione il pane integrale che si trova
comunemente in supermercati e forni.
Ma partiamo dall’inizio… secondo alcuni nutrizionisti (e secondo tutte le correnti della Naturopatia) evitando gli alimenti a base di farina raffinata (la famosissima 00) sarebbe possibile non solo mantenere una linea migliore ma anche salvaguardare la propria salute. I processi di raffinazione della farina, infatti, vengono effettuati a livello industriale a scapito del potere nutritivo del grano, depauperato di gran parte dei suoi principi nutrizionali e addizionato invece con altre sostanze che servono a rendere la farina bianca e liscia, così come appare una volta aperta la confezione.
In pratica il grano viene impoverito di tutti i suoi preziosi minerali dato che durante la raffinazione vengono eliminati il germe e la crusca, le parti in cui maggiormente si concentrano le sostanze nutritive utili all’organismo umano.
Ecco allora che i ‘salutisti’ valutano subito la possibilità di acquistare prodotti realizzati con farina integrale, non raffinata e dunque più ricca di elementi nutritivi fondamentali. Ma arriva la batosta!!! La maggior parte della farina integrale in commercio non è altro che la stessa farina raffinata a cui viene aggiunta in un secondo momento crusca rimacinata, anch’essa residuo del processo di raffinazione.
Siamo quindi di fronte ad una farina che si può considerare doppiamente raffinata e molto dannosa a detta di Franco Berrino, noto oncologo specializzato nel rapporto tra alimentazione e insorgenza dei tumori. Come accorgersi allora di questo escamotage che tanto danneggia noi consumatori convinti di acquistare un prodotto davvero integrale?
Basta osservare bene il pane che si intende comprare: se ha un colore di base chiaro in cui si evidenziano tanti puntini scuri è senz’altro una falsa farina integrale. Il vero pane integrale, infatti, vanta un colore scuro omogeneo.
State pensando che tutto questo sia fuorilegge? Niente affatto è tutto perfettamente legale e autorizzato dalla legge n.187 del 9 febbraio 2001 secondo cui una farina può definirsi integrale quando il tasso di minerali è compreso tra 1,30 e 1,70 su cento parti di sostanza secca. Non si valutano quindi due fattori essenziali: l’indice glicemico (molto più basso nelle vere farine integrali) e il metodo di produzione che dovrebbe essere realizzato con macinazione a pietra naturale.
A questo punto, se anche voi come me vi state ponendo la fatidica domanda: di chi fidarsi? Al seguente link troverete alcune indicazioni utili su quale pasta integrale acquistare: http://alimentazione-naturale.blogspot.com/2007/04/paste-integrali-quali-sono-le-migliori.html.
Se invece preferite cimentarvi in cucina, potete provate voi stessi ad autoprodurvi dell’ottimo pane integrale utilizzando la pasta madre: http://www.greenme.it/mangiare/cucina/7061-pane-integrale-pasta-madre.
Francesca Biagioli
fonte: https://www.greenme.it/spazi-verdi/naturomania/481-alimentazione-naturale-attenti-alla-farina-integrale
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