lunedì 28 novembre 2016

Dentro i vaccini


Dal mercurio (thimerosal) – ancora utilizzato negli Stati Uniti – all’alluminio; dalla formaldeide all’estratto di feto di mucca; dalle cellule di rene di scimmia ai frammenti di insetti, alle cellule di feti abortiti (Mrc-5). E poi: siero di vitello, linee cellulari diploidi umane, terreni di coltura modificati, etanolo, glutammato.

Alcune sono sostanze da maneggiare con cura (mercurio), altre sono presenti nella lista nera dei cancerogeni, indice Iard (alluminio, formaldeide, etanolo). Altre sembrano più innocue – proteine dell’uovo, caseina, lattosio, lieviti, bicarbonato – a meno di non esserne allergici.

Si trovano tanti additivi nei vaccini. Perfino Dna non umano, di maiale.

Chi lo dice? Non c’è bisogno di scomodare i complottisti o chissà quale 007, basta sfogliare l’appendice B del rapporto vaccini del Cdc, Centers for Disease Control and Prevention, istituzione a metà fra il nostro Istituto superiore di sanità e la nostra Aifa. (Cliccate qui, da pag 9 a pag 12).

Curioso: il glutammato, bandito dalle minestre con l’accusa di contribuire all’insorgere della Sla, si può iniettatare con l’antivaricella. Da adulti e anziani diffidiamo del dado da brodo perché non si sa mai ma ai neonati misceliamo il glutammato col vaccino.

E che dire della formaldeide? Messa all’indice dall’agenzia per la ricerca sul cancro (IARC), probabile concausa di tumori del midollo osseo e del naso; stock di prodotti per capelli ritirati dal mercato nonostante la presenza di formaldeide sia stata riscontrata in piccole percentuali, eppure è presente nell’antimeningococco C e Y nel trivalente (difterite, tetano, pertosse).

Ma sentite questa: nell’antiinfluenzale – vaccino considerato pressoché inutile da Cochrane che ne ha svolto analisi su trent’anni, cliccate qui – compaiono ben tre antibiotici, gentamicina, neomicina e kanamicina fosfato. Ma non dovevamo stare attenti dall’eccesso di antibiotici? E quando sono state avvisate le donne incinte alle quali ormai il vaccino è raccomandatissimo? Ma ancora peggio è la neomicina contenuta nell’antiepatite B: proprio l’antibiotico che i pediatri sconsigliano di dare per bocca ai bambini sotto i sei mesi viene, con il vaccino, iniettato intramuscolo a 60 giorni (!) Qui.

Non solo. L’antibiotico kanamicina è presente – assieme all’alluminio e al terreno di coltura dell’Escherichia Coli – anche nei due vaccini contro il meningococco B (!)

Il più ridondante è sicuramente il quadrivalente MMRV (morbillo, rosolia, parotite, varicella), fra colture di cellule embrionali di pulcino, di cellule diploidi e fibloblasti umani, e cellule MRC-5 (di feti abortiti); i frammenti di rene di scimmia compaiono nell’antipolio; il dna del maiale si distingue nell’antirotavirus e le cellule di insetto in un vaccino antipapilloma.

Ripugnante? Soprattutto il fatto di non saperlo.

PS. I vaccini presi in esame sono usciti sul mercato negli ultimi cinque anni, dal 2010 al 2015. L’elenco si riferisce a quelli utilizzati negli Usa ma la gran parte è impiegata anche da noi. Cliccate qui a pagina 61 e 62.

Nei vaccini italiani non è più usato il Thimerosal.

Altra considerazione: qualcuno obbietterà che le proteine estranee (mucca, maiale, insetto) e le sostanze tossiche sono presenti in piccole quantità (però vorremmo essere avvisati, grazie), ma queste piccole quantità nei bambini vengono ripetute diverse volte proprio perché il loro sistema immunitario è immaturo. Infatti, il vaccino anti pneumococco nell’adulto è somministrato una volta sola, nel bambino 4 volte. Cliccate qui.


Gioia Locati
 

http://www.informasalus.it/it/articoli/dentro-vaccini.php

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