lunedì 28 novembre 2016

Pochi credono ancora alle false narrative dell’Elite dominante

Obama con la cancelliera Merkel

La gente non crede più alle false notizie ed alle informazioni falsificate dalla classe dominante, dalle sue imprese e dagli specialisti della disinformazione militare”.
Il presidente Obama ha viaggiato a Berlino la scorsa settimana per obbligare gli europei nel seguitare ad essere vassalli di Washington nella ricerca del feticcio della dominazione mondiale, tuttavia ha mantenuto la sua ossessione post elettorale: la minaccia esistenziale impostata attraverso “notizie false” sui social media.

Era come se mancasse un qualche cosa alla realizzazione della sua opera di “anatra zoppa”, come se i suoi stessi poteri per creare “fatti” e per fabbricare “notizie” dall’aspetto inconsistente, siano presto svanite. Senza i Clinton alla Casa Bianca per seguitare nel progetto neoliberale, la storia potrebbe arrivare alla conclusione che il primo Presidente negro ha lasciato come unica eredità quella che….. ”è stato il primo presidente negro”.

Si tratta della questione di chi va a decidere quello che è falso e quello che non lo è. Obama teme che quello che lui chiama il propagarsi di false notizie produca una falsa storia che a sua volta produce la caduta del sistema occidentale come immaginano i dominanti che alla gente potrebbe piacere. Le notizie false costituiscono un grave pericolo in una epoca in cui si ha tanta falsa informazione e le loro informazioni, impacchettate molto bene quando le leggi su una pagina di Facebook o quando accendi la Tv, secondo Obama. “Se tutto sembra essere uguale allora non sappiamo che cosa proteggere”, ha detto ai tedeschi.

Era una specie di magia del momento: Obama era leggendariamente fresco e sereno aveva appena scelto di far uscire il segreto: la classe dominante che tanto fedelmente loro servono, ha perso il controllo sociale e politico senza il quale non può proteggere la sua ricchezza, i suoi privilegi ed il potere.

Quando la gente arriva a credere che il presidente, con la  sua narrazione, costituisce un mucchio di propaganda, allora il futuro di Obama non sarà in grado di proteggere i signori del grande capitale dai ”forconi” del popolo.

Lui è stato l’individuo più potente del mondo (fino al 20 di Gennaio) e nella disperazione di non poter cancellare da Facebook tre o quattro cose fittizie, anche se inconcludenti, storie dalla sua pagina?

Certamente no. Il problema vero di Obama è quello della crisi del capitalismo e che la gente non crede alle false notizie ed alle narrative falsificate della classe dominante e dei suoi specialisti della disinformazione militare.
Se non siamo seri circa i fatti e quello che è vero e quello che non lo è, e specialmente in una epoca di social media, quando tante persone stanno ricevendo informazioni con  frammenti di suono e con i telefoni spenti, se non possiamo discriminare fra argomenti seri e propaganda, allora abbiamo problemi”, ha detto Obama.
Questo è l’uomo che aveva detto ai personaggi riuniti dei banchieri, un anno dopo del crollo del 2008,
La mia Amministrazione è l’unica cosa tra voi ed i forconi”.
Quando la gente arriva a credere he il presidente ed i media corporativi con la narrativa – che il sistema può essere stabilizzato con un poco di bricolage - è un sacco di propaganda, invece che di argomenti seri, allora il futuro di Obama non sarà in grado di proteggere i signori del grande capitale dai "forconi ” del popolo.

Perdere il controlo della narrativa è quello che è successo dopo dell’assassinio di Michael Brown a Fergusom, Missouri, quando i giovani negri hanno smesso di ascoltare i fittizi sermoni di Obama in cui questi spiegava che il razzismo non è endemico in America, una falsa storia che il candidato Obama era riuscito a diffondre nel suo “capolavoro perfetto”, il discorso di Filadelfia nel 2008.

Obama specifica del mazzo di falsi diffusi dai social media e gli articoli in generale a favore del magnate Donald Trump. Tuttavia la maggiore falsità diffusa dai media nella recente campagna, promulgata dalla quasi totalità dei media e della classe governativa sotenitrice di Hillary Clinton, era stata quella quella degli intrighi dei russi per imbrogliare e sviare le elezioni statunitensi – crimini che gli statunitensi commettono loro stessi mediante una purga di massicce votazioni ed altre cospirazioni razziste.

Ad orrore di Obama e di Clinton, questo allagamento maccartista delle notizie false anti-russe non è riuscito a far ondeggiare gli Americani quelli molto “medi che erano probabilmente il collegio elettorale più belligerante e più bellicoso di tutti". La radice della crisi si trova nell’incapacità del capitalismo della fase recente di offrire qualche cosa che arresti il declino costante di base nella massa, dei livelli di vita della gente e della sicurezza economica. La grande cupola — Wall Street, le istituzioni per la sicurezza nazionale ed i loro media – hanno perso tutta la credibilità per il pubblico e Obama ancora è rimasto scosso dalla situazione quando ha viaggiato a Berlino.

La credibilità di Donald Trump –e la loro capacità di tessere una descrizione credibile– era inesistente fin dall’inizio fra la metà del paese e si andrà a restringere di più col passare del tempo.

La radice della crisi della loro credibilità, che è realmente una crisi sistemica anche della legittimità, si trova nell’incapacità del capitalismo della fase recente di offrire qualche cosa che arresti il declino di base costante del livello di vita e della sicurezza economica nella massa della gente. Così in profondità è arrivata la decadenza, che ogni miglioramento della sofferenza pubblica richiederebbe lo smantellamento delle strutture capitaliste del potere, che è inaccettabile al ruolo dominante.

Al livello più fondamentale, gli Stati Uniti non hanno un sistema sanitario universale perché gli interessi  del capitale si sono trincerati in tutti gli aspetti del servizio della sanità. I dominanti non possono fornire un alloggio accessibile perché Wall Street finanzia la terra e le abitazioni della nazione. I buoni lavori con gli stipendi che permettono di sopravvivere, sono impossibili, finchè le società sono autorizzate alle delocalizzazioni per mantenere la loro rete di fornitura internazionale, con attenzione elaborata per i costi di produzione – il fondamento della globalizzazione delle multinazionali.

L’America nera non può liberarsi dello stato nero dell’incarcerazione di massa finché le persone di colore non espellano la polizia, come strumento del potere costituito, a partire dalle loro comunità, che inoltre richiederanno l’espulsione dei collaboratori delle corporation  nella classe nera di Misleadership dalle posizioni di potere. Non ci può essere pace — e nessuna pace “dividendo„ per gli Americani – mentre le società predatrici e le lobby dettano la politica estera degli Stati Uniti. Il ciclo del declino e della repressione continuerà finché il potere del grande capitale  non sia infranto e le banche non siano nazionalizzate.

I dominanti non offrono niente, perché il sistema non è più capace di fornire del sollievo al suo funzionamento ed alle classi “superflue„ (che significa la maggior parte delle gente nera). Possono filare soltanto i racconti della fantasia e della distrazione – storie false e descrizioni fasulle. “L’eccezionalita„ americana è quella del “destino manifesto„ con il genocidio dei nativi americani e la schiavitù nera occultata. È la descrizione più falsa di tutti, adattata per la conquista imperiale e “una conclusione del significato della storia„ —, la conclusione di ogni narrativa eccetto quella imperialista.


Glen Ford


Fonte: Black Agenda Report

Traduzione: Manuel De Silva
http://www.controinformazione.info/pochi-credono-ancora-alle-false-narrative-dellelite-dominante/

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