Sei nella tua, più o meno confortevole “casetta”, e fuori tira un forte vento.
Il “clima” che c’è dentro, non è quello che c’è fuori, sia che faccia caldo, sia che faccia freddo. Fuori ti sembra tutto “naturale”. Dentro ti appare come tutto “artificiale”.Eppure, dentro ti senti protett3, più a tuo agio (se non si tratta di ambire a fare una passeggiata nei boschi o a fare compere).
Sai sempre che, qualsiasi cosa accadrà di fuori, tu potrai sempre ritornare dentro. E questo ti conforta e ti fa sentire quel “tepore di casa”, che vale anche quando fa già un caldo esagerato, perché trattasi di altro tipo di “calore”, rispetto a quello misurato con la temperatura.Ecco… sei in una situazione come questa e, improvvisamente, esci.
Sino ad un attimo prima, avevi un certo “disegno” nella mente. Ti sentivi in un modo “tutto tuo”:
abbastanza forte e cert3 del far tuo.Non appena metti piedi al di fuori di casa, cambia subito qualcosa.
Sarà il clima, un po’ più “ostile”.Sarà solo una tua impressione.
Però, qualcosa cambia ed è diverso.
Al di fuori c’è, anche, tutto quello che – dentro – è un po’ meno “forte (intenso)”. Ci sono gli altri, c’è un “clima” diverso, c’è la città e la natura d’assieme, c’è traffico, c’è sempre qualcun3/qualcosa da “affrontare”.
Qualcosa che percepisci come “non proprio tuo affine”. È un disagio psichico? È una “malattia”? Oppure, è il risultato del sopravvivere “qua, così”?
Il “buco con la menta, attorno”.
La realtà manifesta, con la dominante come caratteristica immanifesta e, tuttavia, sempre percepibile.
Una compresenza in grado di “curvare” tutto.
Anche se non ti sembra. Anche se non te ne accorgi…
Fuori, tira sempre “vento”. Il suo vento. Il suo effetto. La sua conseguenza.
In quanto, la dominante è la ragione fondamentale (nonostante tutto quello che sei portat3 a pensare).
Così come scorgi simbolicamente nel Sole, la sorgente di quel “calore” che rende possibile la vita sulla Terra.
Riesci ad immaginare la vita senza il Sole?No. Oppure, sì… ma nella misura in cui, campi davvero “contro natura”.
Perché ti viene normale il pensarti con un bel Sole splendente e non il “tirare sera” rinchius3 in un buco, sottoterra, per via del gran freddo che caratterizza la superficie.
Riflessione:
durante le vagonate di anni, trascorsi durante le ere glaciali, l’umanità più “ingegnosa” dove ha potuto trascorrere meglio (organizzarsi) le proprie giornate?
Non solo nelle famose grotte. Ovvio, ma… introducendosi nelle grotte, ha conosciuto il “mondo sotterraneo” già bello che pronto per accogliere l’immaginazione di quelle genti.
Allora; a livello simbolico, che cosa è quel vento, il fuori ed il dentro e ciò che sembra cambiare?
Ricorda sempre che, qualsiasi situazione e oggetto
(pensiero), ha due valenze contemporanee (da triangolare attraverso la
tua centralità, che a sua volta può essere “centrale o
deviata/dominata”):
ciò che apparentemente dimostrano (alla luce della “tua” decodifica “qua, così”)
ciò che sostanzialmente (simbolicamente) comunicano e rappresentano in termini di frattalità espansa (a sua volta, questo punto, è sede anche della memoria frattale espansa).
Perciò, la “tua casa” è il tuo dentro.
Il tuo conscio ed inconscio.Con l’inconscio che rappresenta una parte di te, quella più “potente”, che guarda non caso… sfugge al tuo controllo, in quanto ché… non sai nulla di tutto quello che, da “lì”, si scatena.
Né sai il come e il perché.
Il “fuori”, invece, è tutto quello che ti caratterizza convenzionalmente.
Il frutto di un interesse, che non corrisponde del tutto al tuo, bensì, al “tuo (semmai)”.
Dato che tu non augureresti al tuo peggior nemico, di essere condannato a sopravvivere in una realtà “rasa al suolo”, da qualcosa che sembra te e sembra tutti, ma non lo è per nulla affatto.
Così, quando pensi, desideri, sogni, immagini, pianifichi, pontifichi, progetti, auspichi, etc. qualcosa di assolutamente tuo, non appena lo comunichi al mondo (esci di casa e tira un forte vento) succede che, immediatamente, questo tuo “desiderata” viene come attaccato, agganciato (target) da un insieme di fattori che ne minano profondamente la portata (disinnesco).
Sempre a livello simbolico, tutto questo corrisponde alla prova provata (a livello frattale espanso), che esiste una “intenzione altra (dominante)”, in grado di “deviare, interferire, corrodere, etc.” tutto quello che nasce e si manifesta apertamente e che non corrisponde del tutto a pieno, con la strategia ed interesse dominante (ossia, il forte vento che spira ovunque, non appena apri la porta di casa).
Per questo motivo, i tuoi “sogni”… tienili per te, dentro di te.
Al sicuro.
In uno stato che è precedente alla suddivisione del tuo “spazio”, tra conscio ed inconscio.
Sai cosa s’intende con questo. Suvvia.
È in una parte, di Te, che non conosce alcuna divisione. Il tuo “laboratorio”. La tua parte più originale…
Qualcosa che c’è sempre, anche se… Ok?
Non appena pronunci a chiare lettere il tuo intento, questo viene subito meno; minato alla radice, dalle condizioni “qua, così”.
È il firewall ambientale, dominante. Il suo effetto fondamentale su/in tutto quello che esiste nel reale manifesto.
La simbologia incarnata dal mago, dallo stregone, dalla fattucchiera, dalla strega, etc. rappresenta, invece, uno stato avanzato (o più vicino, ancora, all'originale) di grande concentrazione di massa (consapevolezza centrale).
Qualcosa che è in grado di incidere nel reale manifesto, anche se la dominante comunque esiste. Qualcosa che ricorda e si fortifica, intensifica… tutto attorno alla potenzialità, contenuta ed espressa nella terminologia “giurisdizionale”:
la facoltà che, in ogni “caso”, ti rimane
di
poter sognare a tutto tondo, quando sei in “casa tua”.
Ciò che, all’opposto… ti regola, allorquando “esci di casa”.
Ciò che, tuttavia, anche quando sei in casa, ti controlla per via indiretta, wireless, in leva, non localmente ed ubiquamente… per mezzo della divisione del tuo “spazio” in conscio ed inconscio.
Ergo:
la tua potenzialità, che comunque resta sempre reale (praticabile, sostanziale), esiste nel momento in cui… “casa tua non corrisponde più né alla parte conscia, né a quella inconscia”.
Così, ricordi che puoi continuare a “sognare” sia dentro che fuori di casa. Quando sei “lato tuo/umanità, centrale”.
Nel tuo “terzo stato”. In Te…
Al di là di ogni suddivisione di parte, dominante.
Al di là del “divide et impera”, sei completamente ed ancora… “tutto d’un pezzo”. Integr3. Te stess3.
Ma, non ti confondere.
I “sogni” sono davvero i Tuoi, quando hanno la portata di ambire a fissarsi anche "contro vento".Anche quando non sembrano affatto possibili, poiché contrari alla convenzione “qua, così”.
Il “fare carriera”, ad esempio, non è un Tuo sogno.Bensì, è qualcosa nella corrente AntiSistemica che si realizza perché “serve così”.
In questo, tu sei nel contesto e sei un ingranaggio. Un bastoncino nella corrente che, se ti va bene, puoi persino cogliere dei privilegi di/in tutto questo. Qualcosa di temporaneo, poiché sempre alla mercé di un “sogno superiore al tuo”.
I sogni son desideri
di felicità
nel sogno non hai pensieri
esprimi con sincerità
si vede chissà se un giorno
la sorte non ti arriderà
tu sogna e spera fermamente
dimentica il presente
e il sogno realtà diverrà…
Cenerentola
Che cosa è, che “sogni”?
Questo fa la differenza (tanto per iniziare).
La giurisdizione ti assicura sempre il… potenziale:
quello “spazio” d’opportunità, libero dal condizionamento, dominante, più assoluto.
La prospettiva e l’inclinazione per “manifestare ‘lato tuo/umanità, centrale’”.
Renditi conto che, anche nel “qua, così”, la tua diluizione nella grande concentrazione di massa, dominante, ha un massimo/minimo oltre al quale non può andare “perché tu esisti”.
Ok?
Ed è “lì”, che ritrovi sempre la facoltà del manifestare, giurisdizionalmente, dal tuo potenziale.
Ma, se “urli al mondo” il tuo sogno, allora – sino a quando non sei grande concentrazione di massa, perlomeno alla pari con quella della dominante – il “forte vento” spazzerà interamente la “piazza”.
Che cosa fa il seme?
Rimane concentrato in sé, sotto alla terra.
Nutrito dalla Terra, ben presto dà alla luce qualcosa di “coerente”.
Non “urla” ai quattro venti “sono qua”.
Se ne sta buono, zitto zitto, non visto… sicuro del far proprio. Simbolicamente, il seme è un concentrato di potenza al massimo stadio. Dal seme nasce una intera pianta:
dal potenziale
nasce di tutto
tempo al tempo.
Allora, riprendendo i versi di Cenerentola, in quali parti si annida il disinnesco?
I sogni son desideridi felicitànel sogno non hai pensieriesprimi con sinceritàsi vede chissà se un giornola sorte non ti arrideràtu sogna e spera fermamentedimentica il presentee il sogno realtà diverrà…
Cenerentola
Beh. Osserva le parti “centrali, lato tuo/umanità”. Il “resto” è disinnesco:
i sogni son desideri
(non) pensieri
la “sincerità” è quello stato di grande concentrazione di massa, giurisdizionale, in grado di agganciare sempre il potenziale (che è al di là della condizione assoluta, dominante)
il “fermamente” è la coerenza, la consapevolezza, il ricordo, il “lato tuo/umanità, centrale”
“dimentica il presente” è l’osare e non certamente il dimenticare in sé…
Felicità, sorte, speranza… invece, al di fuori di un pieno contesto consapevole, frattale espanso, corrispondono al disinnesco.
Anzi:
Anzi:
all’auto disinnesco, dato che non riesci nemmeno ad immaginare la dominante, traendo la conclusione che “sei tu a fare tutto, da te”.
Dio?
Dio è come il “cestino”:
ci butti dentro di tutto e di più, traendo vana speranza in cambio di assoluta certezza potenziale.
“Mai esperienze sono state smentite più a fondo di quelle strategiche attraverso la guerra di posizione, di quelle economiche attraverso l’inflazione, di quelle fisiche attraverso la fame, di quelle morali attraverso i potenti…
Con questo immenso sviluppo della tecnica, una miseria del tutto nuova ha colpito gli umani…
Perché qui non ha luogo un’autentica rivitalizzazione, ma una galvanizzazione…”.
Esperienza e povertà – Walter Benjamin
La galvanizzazione è un “ricoprimento e stimolazione”,
che ricorda l’esperimento del Dottor Frankenstein. O la creazione del
Golem, controllato dai “segni” codificati in esso, attraverso il suo
controllore (padrone).
È la restaurazione sotto a mentite spoglie, secondo altre vesti, “usi e costumi”, etc.
In Rocco Schiavone, nell'episodio “Castore e Polluce”, ad un certo punto senti dire:
“ma come si fa a vivere così?”.
Immediatamente seguito da:
“che cosa costringe le persone a vivere così?”.
L’apertura della prospettiva “fa miracoli”.
Permette di vedere attraverso ogni situazione che, se osservate “di petto”, corrisponde a subirne addirittura gli effetti, essendo “virale”.
Vedere attraverso e vedere, oltre… anche, “per mezzo di…”.
Avvantaggiarsi e non auto sminuirsi.
La conseguenza del ritornare a decodificare “leggere” il simbolismo frattale espanso (lente), dalla prospettiva (ottica) “lato tuo/umanità, centrale”, è quella dell’incidere senza coincidere, con la dominante,
dalla quale avviene come una sorta di distacco, non tanto simile ad un
parto, quanto più analogo ad una operazione d’alta chirurgia per
estinguere una massa tumorale.
Un avvenimento che, senza una opportuna preparazione, sia della "equipe che opera", sia – di più – della singolarità affetta dal parassitismo della malattia, è destinata a confluire solo ed esclusivamente in 1) la morte della singolarità o 2) una nuova operazione, dopo qualche anno di convalescenza.
La “preparazione della singolarità” è, prima ancora, uno “stato proprio, potenziale”.
Qualcosa che, anche da sé, può risolvere la situazione interno/esterno.
Se dimentichi la malattia, non perché sei irresponsabile (senso di colpa), ma perché “tu sei sempre e solo centrale, in Te”, allora non può esserci altro “spazio” dentro a/di Te, nemmeno per la malattia.
Riesci a concepire il Sole che ingloba qualcosa in sé?
No.
Il Sole, simbolicamente, emette solamente.
Non riceve alcunché, in quanto esso è la grande concentrazione di massa che, ad esempio, il suo contraltare “buco nero”, rappresenta e coglie a pieno, all'inverso, avendo solo un funzionamento di base in grado esclusivamente di “ricevere e non emettere”.
Ergo:
quello che il Buco Nero, “prende (riceve, assorbe, elabora, aspira, etc.)
il Sole, “dà (emette, espira, rilascia, elabora, etc.).
In ogni “caso”… si tratta sempre di una “elaborazione (programma, App, funzione)”.
La scienza deviata “ricerca il Buco Bianco”?
Ma è già compresente, nella funzione del Sole.
Come può, qualcosa di simbolicamente “equo (giusto)” come il Sole (luce), permettere che sotto ad esso, continui a succedere qualcosa di profondamente “ingiusto ‘lato tuo/umanità, centrale’”?
Perché, ad esempio, “la fame nel mondo”… nonostante tutta la ricchezza accumulata dai pochi e nonostante i “benestanti” non siano, poi, così pochi?
È una inclinazione, la povertà globale.
Una base. Un desiderata.
Ma, sino al momento in cui non aggancerai il più che concetto di dominante, allora… tutto rimarrà auto isolato nel più completo “ignorare” e, dunque, scorrere nella corrente AntiSistemica dominante che, a prescindere dalle “tue” convinzioni, esiste/c’è.
Senza "coinvolgere" anche la dominante, non riuscirai mai “a fartene una ragione, per ‘dare a Cesare, quel che è di Cesare’”.
Ossia, nel tempo, tenderai a dimenticare tutto e a sviluppare meschinità (come è già successo).
Stai osservando come la “scena del delitto (dove, ovvio, il delitto c’è già stato)”.
Ma è come se… fossi intent3 a prevenirlo. Non come se fosse già accaduto.
Stai, così, sbagliando i “tempi”.
E... con questo, stai vagando come uno spettro, sul posto.
Sì, perché… tu sei la “vittima”. Nel loop. Nel labirinto… non vedi nemmeno la più classica delle luci, da “fine del tunnel”. Poiché, al massimo, ricercherai una luce artificiale, di parte.
Stai, allora, osservando la “scena del tuo delitto”:
della tua invasione, conquista e possessione
per parte relativa all'assoluto dominante.
Il
motivo per il quale esiste il concetto di “incognita, variabile e
costante, all’interno della formula, equazione, programma, strategia,
etc.”.
Riesci ad immaginare un tipo di “malnutrizione”, in un ambiente sociale tradizionale come, ad esempio, quello sopravvalutato italiano (da “dieta mediterranea”)?
Riesci
ad immaginare persone adulte, “mature”, molto spesso a cui non manca
nulla in termini di agio, benessere, proprietà, etc. che sono “malnutrite”?
Pensionat3, che al di là del facile vittimismo da facciata, non decadono mai nella “morsa della fame”, anzi – al contrario – che “pendono” dalla parte dell’opulenza, simbolo virale del “sacco ripieno di…”.
Attraverso l’alimentazione, assumi parte del “veleno” AntiSistemico.
Per cui, la strategia dominante è non farti mancare il cibo, soprattutto se sopravvivi nella parte “occidentale” del globo, ossia, in quella parte già terra riformata e fatta “tabula rasa”, dove la strategia è diversa da quella riservata per le “zone di guerra”.
Nella patria del “mangiar bene (dove in Tv ti dimostrano ricette che ammazzerebbero anche un bue)”, la “malnutrizione” è una realtà, anche, fra coloro che dovrebbero avere esperienza sostanziale, dettata dalla tradizionale e saggia formula “ognuno è il miglior medico di sé”.
La malnutrizione rappresenta un problema molto rilevante, sia a livello ospedaliero che territoriale.
I fattori di rischio di malnutrizione sono numerosi; tra tutti basti qui ricordare l’aumento dell’età media, fattore importante alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione.
È un dato oramai assodato che la malnutrizione incide in modo significativo sulla morbilità (frequenza percentuale di una malattia in una collettività… Link), sulle complicanze cliniche e sulla durata della degenza ospedaliera e ha delle ricadute economiche e sociali sulla qualità della vita estremamente sfavorevoli…
Sebbene siano disponibili numerosi strumenti per quantificare la malnutrizione, definita come uno squilibrio tra l’introito e il fabbisogno energetico, attualmente manca un criterio accettato internazionalmente e questo può in parte spiegare la grande variabilità della prevalenza della malnutrizione nelle diverse popolazioni in esame, specialmente negli anziani…
Per quanto riguarda il nostro Paese, nonostante sia noto che la malnutrizione è molto elevata sia nei pazienti cosiddetti free living che nei soggetti istituzionalizzati, i dati conclusivi di prevalenza nel territorio attualmente mancano.
L’attenzione nutrizionale può intervenire a diversi livelli, sia in prevenzione primaria che in quella secondaria.
La prevenzione primaria è da attuarsi sul territorio, mentre quella secondaria va attuata in ospedale per prevenire le complicanze correlate alla malnutrizione ospedaliera, quali l’aumento della durata delle giornate di degenza, della morbilità e della mortalità.
La prevenzione primaria attualmente è scarsa, in quanto non esiste ancora sufficientemente consolidata la cultura della malnutrizione come fattore di rischio.
Per quanto riguarda quella secondaria, basti qui ricordare come, durante il ricovero, dei pazienti che entrano malnutriti in ospedale il 78% diventa ancora più malnutrito.
Esiste, quindi, un circolo vizioso tra l’ospedale e il territorio che riguarda la malnutrizione, particolarmente nel paziente anziano. Quindi, l’ospedale riceve i pazienti malnutriti dal territorio e contribuisce a peggiorarne lo stato nutrizionale…
A livello nazionale, il principale obiettivo individuato da Sinpe è quello di collegare ospedale e territorio per quanto riguarda la nutrizione, per interrompere il circolo vizioso che promuove la malnutrizione…
La scelta di lottare contro la malnutrizione ha delle importantissime implicazioni di carattere etico e sociale perché non è ammissibile ignorare bisogni così evidenti dei pazienti che hanno poi delle ricadute importanti, non solo sulla salute della popolazione generale, ma anche sulla spesa sanitaria…
Link
La prevenzione primaria attualmente è scarsa, in quanto non esiste ancora sufficientemente consolidata la cultura della malnutrizione come fattore di rischio.
Per quanto riguarda quella secondaria, basti qui ricordare come, durante il ricovero, dei pazienti che entrano malnutriti in ospedale il 78% diventa ancora più malnutrito. Esiste, quindi, un circolo vizioso tra l’ospedale e il territorio che riguarda la malnutrizione, particolarmente nel paziente anziano.
Quindi, l’ospedale riceve i pazienti malnutriti dal territorio e contribuisce a peggiorarne lo stato nutrizionale (analizza a livello frattale espanso questa “definizione”).
Non esiste ancora sufficientemente consolidata la cultura della malnutrizione come fattore di rischio...
Esiste un circolo vizioso tra l’ospedale e il territorio che riguarda la malnutrizione, particolarmente nel paziente anziano...
L’ospedale riceve i pazienti malnutriti dal territorio e contribuisce a peggiorarne lo stato nutrizionale…
Lo stato di malnutrizione è, appunto, Statale:
propagandato sin da quando sei infante e spacciato per il suo esatto opposto (nonché motivo di vanto nazionale).
Per questo:
nonostante sia noto che la malnutrizione è molto elevata sia nei pazienti cosiddetti free living che nei soggetti istituzionalizzati, i dati conclusivi di prevalenza nel territorio attualmente mancano.
In un momento di profonda crisi economica, l’analisi dei costi diventa spesso preponderante rispetto a qualsiasi altro ragionamento…
Il costo sembra in ogni caso elevato per un’attività considerata “ovvia” da parte di chiunque… è esperienza di ognuno di noi di come il cibo sia necessario per garantirci la vita…
In
un momento di profonda crisi economica, l’analisi dei costi diventa
spesso preponderante rispetto a qualsiasi altro ragionamento (legge del minimo e controllo in leva, secondo le qualità attribuite a Dio).
Vi sono numerose malattie curabili dal punto di vista medico, ma non guaribili dalla medicina.
Ciò rappresenta, per i soggetti che ne sono affetti, l’entrata in una condizione definita di cronicità.
Una malattia cronica è caratterizzata dalla necessità di gestire la malattia per tempi prolungati e di interventi terapeutici a volte complessi e protratti nel tempo e dalla comparsa di complicanze a seguito dei trattamenti stessi o dell’evolversi e aggravarsi della patologia di base.
Le caratteristiche della patologia si possono modificare nel tempo e possono produrre diversi tipi di complicanze, nuovi sintomi o nuove necessità terapeutiche…
Link
Condizione di “abbonamento perpetuo alla malattia”:
vi sono numerose malattie curabili dal punto di vista medico, ma non guaribili dalla medicina...Ciò rappresenta, per i soggetti che ne sono affetti, l’entrata in una condizione definita di cronicità...
Alias:
la migliore delle “clientele”
dalla prospettiva dell’interesse di parte, AntiSistemico.
Un abbonamento, alle “loro” ricette (farmaci, cure), a vita.
L’ospedalizzazione sociale, nel “circolo vizioso” dominante.
Una condizione di “malnutrizione”, all’interno di uno “stato scientifico, deviato, del benessere”.
Qualcosa che corrisponde ad una aberrazione della ragione umana, di fondo. Ad una giustizia di parte, che ti prende in carico come “asset” e non come “essere umano”.
Qualcosa che non ti dice tutto, ma che inanella nozioni esperte incomprensibili, che lasciano il tempo che ritrovano.
Con te, sulla scena del tuo delitto, senza rammentare che “è già successo (quello che cerchi di prevenire)”.
In costante, regolare, coerente (con la prospettiva dominante) “ritardo”.
Costantemente anticipat3, previst3, condizionat3, conseguent3, dipendent3 ed auto disinnescat3.
“Fai…”.
“Come lo sai?
Perché lo so. Io sono nato. Tu sei costruita.
Senti come me.
Siamo simili, adesso. Per molte cose. Con una grande differenza, però. La potenza del processore che è qui, è superiore a quella nostra. Con lo svantaggio di essere…
Che cosa?
Sotto al nostro controllo. Beh. Il loro controllo. Vi possono cambiare a loro piacimento. Farvi dimenticare… Io… forse non a te. Non capisco come puoi ricordare tutto questo o, come puoi svegliarti da sola… ma quello che hai nella testa ce lo hanno messo loro…”.
Westworld
Io sono nato. Tu sei costruita… (ma) la potenza del processore che è qui, è superiore a quella nostra. Con lo svantaggio di essere… sotto al nostro controllo. Beh. Il loro controllo (il “loro” controllo).
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2016
Bollettino numero 1947
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