lunedì 28 novembre 2016

La rivoluzione é rinviata a data da destinarsi.

Spesso si legge sui social e si sente dentro i bar pronunciare la parola rivoluzione e la cosa mette tristezza e al contempo fa sorridere. Ma di quale rivoluzione si sta parlando?  

Quale rivoluzione vogliamo fare con un popolo assopito e completamente asservito che prende per buone tutte le notizie che gli vengono propinate dai mass media nemmeno fossero dei poppanti almeno 3 volte al giorno, prima, durante e dopo i pasti.

Si iniziano a sedare gli animi già dalle scuole, quel dove dovrebbero insegnare ma in realtà si fa di tutto per tenere le persone nella totale ignoranza, viene inculcato nelle menti solo quello che vogliono, é tutto programmato, é tutto studiato a tavolino per costruire degli automi il cui unico compito è quello di andare a lavorare ed essere salariato da qualcun’altro suo simile e che deve pure ringraziare perchè gli lascia le briciole per una misera sopravvivenza mentre i “magnanimi signori”, i quali appartengono a caste e a classi privilegiate conducono delle vite agiate sulle spalle di chi sfruttano.

Va bene così? E’ così che deve continuare?

Allora io mi chiedo, ha ancora senso a questi punti parlare di rivoluzione quando si accetta tutto questo per una misera esistenza?

La rivoluzione è facile che si possa verificare quando gioca la nazionale in caso di un rigore negato, perchè si, il calcio, é un’altro cancro sociale, e di rivoluzione se ne può parlare solo dentro a un bar dove l’aspirante rivoluzionario si anima parlando delle trattative e degli stipendi dei giocatori con una disinvoltura estrema facendo sua la causa nemmeno fossero soldi suoi, non si pone il problema di dove vengano quei soldi, non pensa a quanto siano pagati loro per calciare una palla e a quanto valga il loro tempo in una fabbrica chiusi tra quattro mura, tempo che viene quantificato in pochi euro all’ora. 

Fino a quando non si capirà che il tempo di un uomo è inestimabile non si arriverà da nessuna parte e non ha quindi alcun senso parlare di rivoluzione.

Rivoluzioniamoci prima individualmente, vediamo di attingere a diverse informazioni senza limitarci ad assorbire e a prendere per buono l’indottrinamento mass-mediatico di regime, perchè si, che lo si voglia accettare o meno siamo in un “regime democratico”, loro la chiamano democrazia ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che il fascismo non è mai cessato, esiste ancora, in maniera più meschina e subdola celandosi dietro la maschera democratica che ti consente di dissentire sulla carta e poi non appena scendi in piazza per rivendicare i tuoi diritti é subito li pronta a far vibrare il bastone.

Per uscire da tutto questo si deve ripartire dalle scuole vere fucine di ignoranti le quali fondano le loro basi su sistemi autoritari e fascisti. La rivoluzione é un sogno di rinnovamento e di libertà che ai giorni nostri non siamo in grado e non meritiamo neppure di sognarcela.


fonte: http://anarchistintheworld.altervista.org/la-rivoluzione-e-rinviata-data-da-destinarsi/

Nessun commento:

Posta un commento