Spesso si legge sui social e si sente dentro i bar pronunciare la
parola rivoluzione e la cosa mette tristezza e al contempo fa
sorridere. Ma di quale rivoluzione si sta parlando?
Quale rivoluzione
vogliamo fare con un popolo assopito e completamente asservito che
prende per buone tutte le notizie che gli vengono propinate dai mass
media nemmeno fossero dei poppanti almeno 3 volte al
giorno, prima, durante e dopo i pasti.
Si iniziano a sedare gli animi già
dalle scuole, quel dove dovrebbero insegnare ma in realtà si fa di
tutto per tenere le persone nella totale ignoranza, viene inculcato
nelle menti solo quello che vogliono, é tutto programmato, é tutto
studiato a tavolino per costruire degli automi il cui unico compito è
quello di andare a lavorare ed essere salariato da qualcun’altro suo
simile e che deve pure ringraziare perchè gli lascia le briciole per una
misera sopravvivenza mentre i “magnanimi signori”, i quali appartengono a
caste e a classi privilegiate conducono delle vite agiate sulle spalle
di chi sfruttano.
Va bene così? E’ così che deve continuare?
Allora io mi
chiedo, ha ancora senso a questi punti parlare di rivoluzione quando si
accetta tutto questo per una misera esistenza?
La rivoluzione è facile
che si possa verificare quando gioca la nazionale in caso di un rigore
negato, perchè si, il calcio, é un’altro cancro sociale, e di rivoluzione
se ne può parlare solo dentro a un bar dove l’aspirante rivoluzionario
si anima parlando delle trattative e degli stipendi dei giocatori con
una disinvoltura estrema facendo sua la causa nemmeno fossero soldi
suoi, non si pone il problema di dove vengano quei soldi, non pensa a
quanto siano pagati loro per calciare una palla e a quanto valga il loro
tempo in una fabbrica chiusi tra quattro mura, tempo che viene
quantificato in pochi euro all’ora.
Fino a quando non si capirà che il
tempo di un uomo è inestimabile non si arriverà da nessuna parte e non
ha quindi alcun senso parlare di rivoluzione.
Rivoluzioniamoci prima
individualmente, vediamo di attingere a diverse informazioni senza
limitarci ad assorbire e a prendere per buono l’indottrinamento
mass-mediatico di regime, perchè si, che lo si voglia accettare o meno
siamo in un “regime democratico”, loro la chiamano democrazia ma
dobbiamo essere consapevoli del fatto che il fascismo non è mai
cessato, esiste ancora, in maniera più meschina e subdola celandosi
dietro la maschera democratica che ti consente di dissentire sulla carta
e poi non appena scendi in piazza per rivendicare i tuoi diritti é
subito li pronta a far vibrare il bastone.
Per uscire da tutto questo si
deve ripartire dalle scuole vere fucine di ignoranti le quali fondano
le loro basi su sistemi autoritari e fascisti. La rivoluzione é un sogno
di rinnovamento e di libertà che ai giorni nostri non siamo in grado e
non meritiamo neppure di sognarcela.
fonte: http://anarchistintheworld.altervista.org/la-rivoluzione-e-rinviata-data-da-destinarsi/
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