“Sono entrato nel vostro stato di sogno per dirvi:
smettete di fare del male a voi stessi e agli altri,
smettete di soffrire, svegliatevi!”
(Sri Nisargadatta Maharaj)
“La
mente è discontinua. Ha ripetuti vuoti, come nel sonno o durante uno
svenimento, e si distrae. Deve esserci qualcosa di continuo per
registrare la discontinuità… Finché osservi la mente, non puoi
oltrepassarla. Per andare oltre, devi distogliere lo sguardo dalla mente
e dai suoi contenuti. Tutte le direzioni sono nella mente! Non ti sto
chiedendo di guardare in una direzione particolare.
Non
devi far altro che distogliere lo sguardo da tutto ciò che accade nella
tua mente e dirigerlo su “l’io sono” che non è una direzione, ma la
negazione di ogni direzione. Alla fine anche “l’io sono” dovrà
andarsene, perché non c’è bisogno di ribadire ciò che è evidente.
Dirigere la mente su “l’io sono” serve solo a distoglierla da tutto il
resto. Quando la mente è tenuta lontano dalle sue preoccupazioni, si
calma.
Se
non disturbi questa quiete e ci rimani dentro, scopri che è pervasa da
una luce e un amore che non hai mai conosciuto; eppure riconosci
immediatamente che è la tua vera natura. Una volta che hai vissuto
questa esperienza, non sarai più lo stesso uomo. La mente indisciplinata
potrà interrompere questo stato di quiete e cancellare la percezione
che se ne è avuta. Ma la calma tornerà certamente, sempre che si tenti
continuamente di mantenerla.
E
viene un giorno in cui tutti i legami si spezzano, le illusioni e gli
attaccamenti finiscono, e la vita si concentra totalmente sul presente…
la mente non esiste più. C’è solo amore in azione. Non avrai più paura.
Anche il tuo piccolo corpo è pieno di misteri e di pericoli, ma non ti
spaventa perché pensi che sia tuo. Quello che non sai è che l’intero
universo è il tuo corpo, e quindi non hai bisogno di temerlo. Potresti
dire di avere due corpi: uno personale e uno universale.
Quello
personale va e viene, l’altro è sempre con te. L’intera creazione è il
tuo corpo universale. Sei talmente accecato da ciò che è personale, che
non vedi l’universale. Questa cecità non scompare da sola, deve essere
disfatta deliberatamente e abilmente. Quando comprendi tutte le
illusioni e le abbandoni, raggiungi uno stato di perfezione, libero da
errori, in cui non esistono più distinzioni tra il personale e
l’universale…
Quando
ti immergerai profondamente dentro di te in cerca della tua vera
natura, scoprirai che soltanto il corpo è piccolo e solo la memoria è
corta, mentre il vasto oceano della vita è tuo. Il senso di identità
pervade l’universale. Cerca e troverai la Persona Universale, che è te e
infinitamente di più. In ogni caso, comincia col renderti conto che il
mondo è in te e non il contrario. Il tuo corpo personale è una parte in
cui tutto viene magnificamente riflesso.
Ma
hai anche un corpo universale. Non puoi neppure dire di non conoscerlo,
perché lo vedi e lo sperimenti in continuazione. Solo che tu lo chiami
“il mondo” e ne hai paura. Riconoscendoti come uno che risiede in
entrambi i corpi, non disconoscerai nulla. Ti interesserai all’intero
universo, amerai ogni essere vivente aiutandolo con la massima tenerezza
e saggezza. Non ci sarà conflitto di interessi tra te e gli altri.
cesserà definitivamente qualsiasi forma di sfruttamento.
Ogni
tua azione sarà benefica e ogni gesto una benedizione. Ma ricorda che
hai due modi: puoi darti anima e corpo alla ricerca di te stesso, oppure
accetti le mie parole sulla fiducia e agisci di conseguenza. In altri
termini, o ti occupi totalmente di te stesso o te ne disinteressi
totalmente. L’importante è il “totalmente”. Per raggiungere il Supremo,
devi essere estremo. Renditi conto di essere l’oceano della coscienza in
cui tutto accade. Non è difficile.
Un
po’ di attenzione, di concentrata osservazione di te stesso, e vedrai
che niente accade al di fuori della tua coscienza…Tu conosci il mondo
esattamente come conosci te stesso: tramite i sensi. È la mente che ha
separato il mondo in esterno e interno alla tua pelle e ha messo i due
in opposizione. Ciò ha creato paura, odio e tutti i tormenti della vita.
Hai ragione, senti che non puoi esserci esperienza al di fuori della
coscienza. Però rimane l’esperienza di essere.
Oltre
la coscienza c’è uno stato che non è inconscio. alcuni lo chiamano
super-coscienza, coscienza pura o suprema. È pura consapevolezza, libera
dal nesso soggetto-oggetto. La coscienza è intermittente, piena di
vuoti. Ciò nonostante, c’è la continuità dell’identità. A cosa è dovuto
il senso di identità, se non a qualcosa che trascende la coscienza? La
mente è comunque in continuo cambiamento.
Osservarla
in modo distaccato ti basta a calmarla. Quando è calma puoi
trascenderla. Non tenerla continuamente occupata. Fermati e limitati a essere.
Se la fai riposare, si stabilizza e riacquista forza e purezza.
L’attività incessante del pensiero la deteriora… Rendila calma e chiara,
e ti conoscerai per come sei.
Sei
al di là della mente, ma è grazie a essa che conosci. È ovvio che la
portata, la profondità e il genere di conoscenza dipende dallo strumento
che usi. Migliora il tuo strumento e migliorerà anche la conoscenza. Ti
basta avere una mente tranquilla. Non appena sarà calma, tutto il resto
accadrà nel modo giusto. Come il sole sorgendo rende attivo il mondo,
così la consapevolezza di sé produce cambiamenti nella mente.
(Sri Nisargadatta Maharaj, Io sono quello, Ubaldini ed.)
fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2016/10/una-mente-tranquilla.html
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