L'ENDORSEMENT PER IL SI
DA QUELLI CHE HANNO TRADITO L'ITALIA
Era
il 1992 quando il panfilo Britannia della regina Elisabetta II prendeva
il largo per "affondare" l'Italia. Il 1992 fu un anno decisivo per la
recente storia italiana. All'improvviso un'intera classe politica
dirigente crollava sotto i colpi delle indagini giudiziarie. Da oltre
quarant'anni era stata al potere. Gli Italiani avevano sospettato a
lungo che il sistema politico si basasse sulla corruzione e sul
clientelismo.
Ma
nulla aveva potuto scalfirlo, ne le denunce, ne le proteste popolari ne
i casi di connivenza con la mafia, che di tanto in tanto salivano agli
onori della cronaca. Ma ecco che, improvvisamente, il sistema crollava.
Mentre l'attenzione degli Italiani era puntata sullo scandalo delle
tangenti, il governo italiano stava prendendo decisioni importantissime
per il futuro del paese. Con l'uragano di "Tangentopoli" gli italiani
credettero che potesse iniziare un periodo migliore per l'Italia. Ma in
segreto, il governo stava attuando politiche che avrebbero peggiorato il
futuro del paese.
Numerose
aziende saranno svendute, persino la Banca d'Italia sarà messa in
vendita. La svendita venne chiamata "privatizzazione", e venne decisa
quello stesso anno su un panfilo della Corona inglese. Tutti i più
grandi nomi della finanza internazionale e della politica italiana erano
presenti sul Britannia per decretare la fine della sovranità del popolo
italiano. Alcuni nomi dei personaggi di spicco che da quella data in
poi si diedero da fare per "svendere" l'Italia al miglior offerente
sono: Draghi, Prodi, Soros, FMI, JP Morgan, Banca Rothschild ecc...
Praticamente tutti quelli che stanno esprimendo il loro pubblico
endorsement per il "Si" alla riforma costituzionale.
Draghi,
appena dopo la "crociera sul Britannia", tenne un discorso al
Bilderberg, in cui disse esplicitamente che il principale ostacolo ad
una "riforma" del sistema finanziario in Italia era rappresentato dal
sistema politico. Guarda caso, dopo la crociera sul Britannia partì
l'attacco speculativo contro la lira e l'uragano di Mani Pulite che
proprio quel sistema politico abbatté. L'incarico di far crollare
l'economia italiana venne dato a George Soros, un cittadino americano
che tramite informazioni ricevute dai Rothschild, con la complicità di
alcune autorità italiane, riuscì a far crollare la nostra moneta e le
azioni di molte aziende italiane. A causa di questi attacchi, la lira
perse il 30% del suo valore, e anche negli anni successivi subì
svalutazioni.
Le
reti della Banca Rothschild, attraverso il direttore Richard Katz,
misero le mani sull'Eni, che venne svenduta. Il gruppo Rothschild ebbe
un ruolo preminente anche sulle altre privatizzazioni, compresa quella
della Banca d'Italia. C'erano stretti legami fra il Quantum Fund di
George Soros e i Rothschild. Ma anche numerosi altri membri del l'élite
finanziaria anglo-americana, come Alfred Hartmann e Georges C. Karlweis,
furono coinvolti nei processi di privatizzazione delle aziende e della
Banca d'Italia.
Qualche
anno dopo la magistratura italiana procederà contro Soros, ma senza
alcun successo. Su Soros indagarono le Procure della Repubblica di Roma e
di Napoli, che fecero luce anche sulle attività della Banca d'Italia
nel periodo del crollo della lira. Soros venne accusato di aggiotaggio e
insider trading, avendo utilizzato informazioni riservate che gli
permettevano di speculare con sicurezza e di anticipare movimenti su
titoli, cambi e valori delle monete.
Fu
l’inizio dell’era dei governi tecnici, dopo 40 anni di regime DC, con
il “tecnico” Ciampi, il tecnico Amato, il tecnico Prodi. Il governo
doveva, a tutti i costi essere “tecnico”, pur di non fare arrivare al
potere neanche un’idea, che fosse tale e che lo fosse per il bene del
paese. In questo "bene " invece rientrò l'allontanamento di Enrico
Cuccia, Mediobanca, che si oppose alla svendita di Sme caldeggiata da
Prodi. Si è poi visto come é finito questo colosso alimentare. Lo stesso
Prodi, che dal 1990 al 1993 fu consulente della Unilever e della
Goldman Sachs, quando nel maggio del 1993 ritornò a capo dell’IRI riuscì
a svendere la Cirio Bertolli alla Unilever al quarto del suo prezzo.
Indovinate
chi furono gli advisors! Uomini della Goldman, che vi hanno lavorato
sono, oltre a Costamagna e Prodi, Monti (catapultato alla carica di
Commissario), Letta, Tononi e naturalmente Draghi. Sicuramente ce ne
sono altri; molti nostri uomini politici se non hanno lavorato per la
Goldman, lavoravano per l'FMI, come Padoa Schioppa, presidente della
BEI, Banca europea per gli Investimenti. La classe dei tecnici, fedeli
servitori delle banche e dei circoli finanziari angloamericani, il cui
motto era “privatizzare per saccheggiare”. Quella della condizione di
tecnicità per accedere al potere fu un imperativo talmente tassativo, da
riuscire nell’intento di dividere il PCI, con una fetta che divenne
sempre più “tecnica”, sempre più British, sempre più amica delle banche,
sempre più PD.
Il premio di tutta questa svendita, prevista per filo e per segno, fu
la nostra “entrata in Europa”, ovvero la cessione della nostra già
minata sovranità monetaria dalla Banca d’Italia alla Banca centrale
europea, per una moneta, l’euro che, con il tasso iniziale di cambio
imposto e troppo elevato, è all'origine di tante attuali sciagure. E
questa è ormai storia, tant’è vero che sull’episodio del “panfilo
Britannia” vi furono anche alcune interrogazioni parlamentari rimaste
naturalmente senza risposta. Ancora una vicenda che puzza di massoneria
dato che, la Royal Society inglese fondò la Gran Loggia di Londra nel
1717 dalla quale dipendono tutte le logge del mondo, dunque anche la P2
di Gelli amico dei Renzi. Quando Matteo Renzi minaccia l'avvento di un
governo tecnico dopo il suo, ci sta prendendo di nuovo in giro dato che,
come Monti, Letta e Prodi, anche lui fa parte di quella élite di
tecnici calati dall'alto.
di Cinzia Palmacci
Fonte diretta dell'articolo: http://www.ilcorrieredelleregioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=10324:quelli-che-hanno-tradito-litalia&catid=67:politica-controinformazione&Itemid=91
Post scriptum:
questo
è solo l'epilogo dell'ingerenza in Italia della "perfida albione",
bisogna risalire la storia ancora più indietro nel tempo (1860), storia
che certamente non è scritta sui libri di scuola.
In quel periodo "risorgimentale" "i Savoia erano legati mani e piedi alle consorterie massoniche inglesi. Era chiaro che l’Inghilterra stava
ridisegnando l’Europa (lo ha sempre fatto anche in seguito! Chi ha
ridisegnato i confini del medi-oriente? Sempre loro!) e lo faceva
secondo la Profezia Comenius espressa in Lux in tenebris."
"1861 – 1871: 10 anni dimenticati dai libri di storia. Ovvero la pulizia etnica voluta dai Savoia e i lager sabaudi"
"Comincia ora una vergogna che umilia
la nostra dignità di cittadini! Da Londra, per ordine del Gran Maestro
Venerabile della Massoneria Inglese, il Piemonte riceve l’ordine di
iniziare una "pulizia etnica" verso il Meridione."
Queste sono le fonti:"Fonti:
– archivio di Stato di Torino; – archivio di Stato di Milano; – atti
Parlamentari in Torino e Firenze; – archivi di Londra; – documentazione
di Civiltà Cattolica; – archivio di Casa Borbone."
Leggi QUI - QUI e QUI l'intero articolo "Quello che sui libri di scuola non troverai mai!"
fonte: http://ningizhzidda.blogspot.it/2016/12/amnesie-storiche.html
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