Uno dei molti fattori che attraggono
partner stranieri in Russia è la cooperazione nella sfera tecnica
militare. la tecnologia russa è altamente valutata nel mondo. Lo Jak-130
è fonte d’orgoglio dell’Industria della Difesa della Federazione Russa.
E’ il più recente biposto d’addestramento subsonico con capacità
operative adatto all’addestramento dei piloti militari e al
combattimento. Può colpire bersagli arei e a terra anche in condizioni
meteo difficili. E’ stato progettato e realizzato dall’Irkut Corporation.
Il Myanmar è uno dei Paesi che hanno manifestato interesse ad
acquistarlo. L’accordo per la fornitura al Myanmar di oltre 10 Jak-130
per 150 milioni di dollari fu firmato nell’estate 2015. Il 26 aprile
2016, i media riferirono che le società russe Rosoboronexport e Irkut
dovevano fornire al Myanmar i primi tre aerei prima della fine
dell’anno.
A parte l’aereo da combattimento, il Myanmar otterrà un
simulatore per addestrare i piloti al combattimento del Jak-130. Sarà
installato da esperti russi prima della fine del 2017. Fino a poco
prima, il Myanmar aveva comprato questa tecnologia solo dalla Cina. Va
notato, tuttavia, che negli ultimi anni la Repubblica Popolare Cinese si
è unito alla schiera dei leader mondiali per qualità della produzione.
Quindi, la decisione di Myanmar di acquistare l’aereo russo ne dimostra
le prestazioni eccezionali, superiori a quelli dell’equivalente cinese
L-15. Va notato che il caso del Myanmar non è solo una coincidenza, ma
una tendenza. In precedenza, il russo Yak-130 già vinto il mercato del
Bangladesh nella competizione con la L-15. Nel 2013, il Bangladesh firmò
un accordo con la Russia per la fornitura di 16 velivoli. Inoltre,
negli ultimi anni, molti Paesi del Nord Africa e Sud America hanno
espresso interesse per l’acquisto dello Jak-130.
Così, la vendita dei
velivoli proseguirà divenendo importante nelle esportazioni high-tech
della Russia. Tuttavia, il senso di ciò può essere molto più importante.
Come è noto, la cooperazione tecnica militare è possibile solo se vi è
una profonda comprensione politica tra due Paesi. Quali che siano le
caratteristiche degli aerei da combattimento, nessuno lo venderebbe o
comprerebbe da un possibile nemico. Ciò è dovuto al fatto che, dopo
l’acquisto del materiale militare straniero, ci dovrebbe essere sempre
lo scambio di militari per addestrarsi all’uso del materiale, così come
altri aspetti della cooperazione militare. Così, l’acquisto del Myanmar
del russo Jak-130 segna uno sviluppo serio nella cooperazione strategica
tra i due Paesi.
Il 26 aprile 2016, Mosca ospitava il vertice dei Ministri della Difesa della Russia e dell’ASEAN, durante cui vi fu l’incontro tra il Ministro della Difesa russo Sergej Shojgu e il capo del Dipartimento militare del Myanmar Soe Win. L’11 maggio 2016 il Parlamento del Myanmar approvava un accordo di cooperazione militare con la Russia. Va notato che il Myanmar è uno dei membri più avanzati dell’ASEAN in campo militare. Decenni di guerra civile e lotta agli estremisti hanno insegnato al governo di Myanmar a prestare molta attenzione alla difesa facendo dell’esercito del Myanmar uno dei più efficienti della regione.
Tuttavia, il Paese ha dovuto affrontare sempre più sfide, ultimamente. I
conflitti etnici ancora scoppiano nel Paese e vi sono varie
organizzazioni estremiste attive. Nell’autunno 2016 vi fu una serie di
attentati nel Paese. Ad esempio, ad ottobre 9 poliziotti furono uccisi
negli attacchi terroristici contro le stazioni di polizia nello Stato di
Rakhine, nel Myanmar. Ora, disordini civili sconvolgono lo Stato con
migliaia di rifugiati passati nel Bangladesh. Una serie di esplosioni ha
avuto luogo a Yangon, l’ex-capitale del Myanmar; anche vari ordigni
esplosivi furono trovati e disinnescati in tempo. Tutto ciò accade
contemporaneamente all’ondata globale di estremismo e terrorismo nel
sud-est asiatico.
Ad esempio, nel novembre 2016 i media riferirono di
attentati sventati ed arresto di sospettati di legami con lo SIIL
(organizzazione terroristica vietata in Russia) in Indonesia. Non
sorprende che il governo del Myanmar sia interessato a cooperare con
Paesi come la Russia, che ha esperienza nella lotta al terrorismo
internazionale. E’ ben noto che il Myanmar sia di particolare importanza
nella regione Asia-Pacifico, occupando una posizione strategica
importante tra due giganti in competizione: India e Cina, e avendo uno
sbocco sull’Oceano Indiano. Il Myanmar è particolarmente importante per
la Cina, perché l’energia diretta in Cina con le petroliere provenienti
dal Medio Oriente, passa anche attraverso il suo territorio.
Ciò riduce
il rischio per la Cina sull’invio di idrocarburi attraverso lo stretto
di Malacca che, in caso di conflitto, verrebbe facilmente bloccato da
una flotta ostile. Ciò attira anche l’attenzione dei potenziali
avversari della Cina sul Myanmar, prestando al Paese particolare
importanza nel confronto tra Cina, India, Giappone e Stati Uniti sul
ruolo dominante nella regione Asia-Pacifico. La destabilizzazione della
situazione in Myanmar può imprevedibilmente interessare l’intera regione
Asia-Pacifico. Pertanto, la cooperazione militare tra Myanmar e Russia
aiuterà a rafforzare la sicurezza nella regione.
Dmitrij Bokarev, New Eastern Outlook 09/12/2016
Dmitrij Bokarev, osservatore politico, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook“.
Uno
dei processi più importanti del mondo in questi ultimi anni è
l’indebolimento del dollaro sul mercato valutario internazionale e il
desiderio di molti Paesi di abbandonarlo per liberare le proprie
economie dall’influenza degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti resistono a
questo processo. Recentemente, gli Stati Uniti avevano creato il Trans-Pacific Partnership,
il cui obiettivo era contrastare l’espansione economica della Cina nel
Pacifico. Senza dubbio, il dollaro doveva essere la valuta più popolare
nel territorio del TPP.
Gli Stati Uniti e i partner più vicini come
Australia, Canada, Giappone, aderivano al TPP. Tuttavia, il partenariato
è ancora aperto, gli Stati Uniti sperano di attrarre altri membri.
Anche la Repubblica Popolare Cinese è stata invitata, nonostante sia il
principale concorrente del TPP. Così, numerosi Paesi in via di sviluppo
della regione Asia-Pacifico, che cercano di aumentare la partecipazione
al commercio internazionale, ora devono scegliere tra TPP e le altre
organizzazioni economiche in cui Russia e Cina svolgono il ruolo
principale. Prima di tutto, ciò riguarda i Paesi dell’ASEAN.
Diversi grandi eventi sono avvenuti ad Hanoi a fine ottobre 2016: l’8.vo Summit CLMV (Cambogia, Laos, Myanmar e Vietnam) il 7.mo Summit ACMECS (Strategia della Cooperazione Economica Ayeyawady – Chao Phraya – Mekong) e il World Economic Forum della Regione del Mekong (Mekong WEF). Come è ben noto, il fiume Mekong ha origine in Cina e attraversa l’intera Indocina, unendo tutti i Paesi in un’unica sub-regione. Il fiume è di grande importanza economica per Vietnam, Cambogia, Cina, Laos, Myanmar e Thailandia, costretti a cooperare attivamente per utilizzarlo congiuntamente senza violare gli interessi altrui. I vertici CLMV e ACMECS si svolgono dal 2003.
Le più importanti
questioni economiche e politiche della sub-regione del Mekong vi sono
discusse. Questi vertici hanno portato vari vantaggi, mantenendo la
stabilità regionale e favorendo la crescita economica di tutti i Paesi
interessati. Grazie alla collaborazione, la sub-regione del Mekong è
diventata una di quelle dalla maggiore crescita dell’ASEAN e della
regione Asia-Pacifico. Il Mekong WEF viene organizzato su iniziativa del
Vietnam. 60 aziende della sub-regione del Mekong e più di 100 aziende
provenienti da altri Paesi presero parte al Mekong WEF. L’obiettivo del
Forum era introdurre la comunità del business globale al potenziale
della sub-regione e attrarre investimenti.
Come al solito, le questioni
riguardanti la cooperazione in agricoltura, ambiente, sicurezza e altri
venivano discusse in tutti gli eventi. Uno dei risultati del 7.mo Summit
ACMECS era la dichiarazione congiunta dei rappresentanti del mondo
degli affari di Vietnam, Cambogia, Laos, Myanmar e Thailandia, con cui
invitavano i rispettivi Paesi a passare alle valute locali nel mutuo
commercio abbandonando il dollaro degli Stati Uniti. Secondo il
presidente del Thailandia-Vietnam Business Council, Sanan
Angubolkul, gli affari trarrebbero beneficio dal passaggio alle monete
locali. Il commercio diverrebbe più semplice, i costi ridotti come i
rischi associati al tasso di cambio instabile delle valute locali verso
il dollaro. Inoltre, osservò che le aziende di diversi Paesi della
sub-regione sono pronti alla transizione, senza aspettare la
disponibilità di tutti i membri del CLMV. Possono cooperare su base
bilaterale. C’è già un esempio: Vietnam e Thailandia hanno abbandonato
il dollaro degli USA nei negoziati di tre anni prima. Da allora, il
commercio reciproco è cresciuto di quasi il 40%.
Se tutti i Paesi del sud-est asiatico abbandonano il dollaro nel commercio locale, cioè la metà dell’ASEAN, sarebbe un importante passo verso la de-dollarizzazione del sud-est asiatico. Sarebbe una perdita per gli Stati Uniti e una vittoria per la Cina nella lotta per l’influenza sulla regione. E’ ben noto che ‘la natura ha orrore del vuoto’; così, con il tempo, il dollaro degli Stati Uniti verrebbe sostituito dallo yuan cinese, che dal 1° ottobre 2016 è terzo dopo il dollaro USA come valuta di riserva del FMI. Gli esperti prevedono che nel giro di dieci anni, la valuta cinese possa superare il dollaro statunitense e diventare la più popolare nel mondo.
Questo scenario è
sempre più probabile per via della ‘Via della Seta Marittima’ che
dovrebbe comparire presto lungo le coste meridionali dell’Eurasia. La
rotta commerciale, creata su iniziativa della Cina, potrà unire tutti i
Paesi che attraversa creando una grande zona di libero scambio che
trarrebbe beneficio dalla moneta unica, probabilmente lo yuan. Tuttavia,
nonostante il fatto che l’ASEAN, in particolare la sub-regione del
Mekong, sia influenzata dalla Cina, questi Paesi sanno che avere un solo
partner non è redditizio. Intendono collaborare con gli altri
principali attori sul mercato internazionale. Per esempio, molti Paesi
dell’ASEAN desiderano creare una zona di libero scambio con l’Unione
economica eurasiatica, che fa capo a Russia. Di recente, un accordo tra
UEE e Vietnam è entrato in vigore; ci sono negoziati con la Thailandia e
Singapore è interessata.
C’è anche il forte desiderio di
de-dollarizzare le relazioni economiche tra ASEAN e Paesi UEE. Così,
alla fine del 2015, Russia e Thailandia condussero negoziati in materia,
riguardanti la necessità di effettuare la transizione verso relazioni
dirette tra banche di Federazione Russa e Thailandia, per facilitare i
pagamenti tra imprese dei due Paesi. Si discute la possibilità di
stabilire tali relazioni tra varie banche thailandesi e russi, compresa
la Banca centrale della Federazione Russa. La possibilità di aprire
filiali di banche thailandesi in Russia è stata discussa. Queste misure
aiuteranno Russia e Thailandia a passare ai pagamenti nelle rispettive
valute senza utilizzare il dollaro statunitense.
Va notato che la politica dei Paesi dell’ASEAN è abbastanza equilibrata; non è distorta nei confronti di qualche parte e coopera con tutti i partner possibili. Ad esempio, Paesi come Vietnam e Singapore sono membri del TPP, ma rafforzano attivamente le relazioni con Cina e UEE (va ricordato che il Vietnam è uno dei promotori dell’abbandono del dollaro USA nella sub-regione del Mekong). La Thailandia mostra forte interesse per l’UEE, ma valuta anche la possibilità di aderire al TPP. Inoltre, questi Paesi sono coinvolti nel progetto ‘Nuova Via della Seta’ e sono membri della Infrastructure Asian Investment Bank cerata dalla Cina in opposizione ai filo-USA Banca mondiale e filo-giapponese Banca asiatica di sviluppo. Così, l’ASEAN potrebbe diventare una zona dove diversi blocchi economici mondiali interagiscono, pur mantenendo la propria indipendenza economica, corrispondendo pienamente all’idea di economia multipolare in un mondo multipolare.
Dmitrij Bokarev New Eastern Outlook 13/12/2016
Dmitrij Bokarev, osservatore politico, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook“.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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