Il consumo di carne è in calo,
soprattutto tra i giovani tra i 20 e i 30 anni. Nei primi nove mesi del
2016 il consumo di carne in Italia è sceso del 5,1%. Gli stili di vita e
di consumo dei cittadini stanno cambiando.
Le aziende produttrici di carne e gli
allevatori stanno iniziando a temere questo cambio di rotta? La verità è
che nel nostro Paese sempre più persone cercano di essere attente alla
qualità, alla salute e all’alimentazione e di questa prospettiva ormai
le aziende devono prendere atto.
La fascia dei giovani nati tra il 1980 e
il 2000 è la più attenta a questa problematica, tanto che il 25% di
loro non mangia carne rossa e il 67% considera la carne dannosa per la salute, secondo i dati riportati da Essere Animali.
A quanto pare le aziende sono preoccupate per gli ‘attacchi al settore’,
cioè quell’insieme di studi che mettono in discussione la salubrità
della carne e quei servizi televisivi e sul web che gettano luce sulle
condizioni reali degli animali negli allevamenti.
Diversi programmi televisivi rivolti al grande pubblico negli ultimi tempi hanno mostrato i maltrattamenti che gli animali da allevamento
purtroppo subiscono di frequente e questo tipo di immagini può colpire
le persone più sensibili e scoraggiarle dal consumare carne.
Si tratta di un’importante presa di coscienza e contributo alla diffusione della verità
che con il tempo potrebbe portare ad una vera e propria svolta per la
società con un numero sempre maggiore di persone che potrebbe opporsi al
consumo eccessivo di carne e alla diffusione degli allevamenti
intensivi.
Ora aziende e allevatori di fronte al cambiamento delle abitudini dei consumatori che potrebbe danneggiarle hanno bisogno di nascondere ciò che accade negli allevamenti e di dimostrare che la carne non fa male.
Il Ministero delle Politiche Agricole sarà coinvolto nel rilancio della carne come alimento salutare e nelle campagne per difendere gli allevamenti intensivi con fondi per 3,8 milioni di euro per
“confutare le tesi grossolane che popolano internet sulla presunta insalubrità dei carni rosse e salumi”.
Se le aziende produttrici di
carne e gli allevamenti intensivi tremano, significa che chi sta
lottando per la difesa degli animali e della nostra salute sta facendo
molto rumore e che le azioni di sensibilizzazione stanno funzionando.
Ognuno è libero di compiere le scelte alimentari che preferisce, ma nessuno può nascondere la verità
su ciò che accade negli allevamenti intensivi o sui rischi per la
salute che la scienza sempre più spesso sta correlando alla carne.
Marta Albè
Fonte foto: Essere Animali
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