L’arnica montana è una pianta conosciuta per le sue capacità di curare i dolori di natura traumatica. Si tratta di un rimedio naturale di comprovata efficacia per tutta una serie di problemi legati a traumi e contusioni, ma presenta un elevato grado di tossicità, ragion per cui deve essere utilizzata esclusivamente per via esterna. L’assunzione diretta, per via interna, in qualsiasi forma è decisamente sconsigliata, pena il rischio altissimo di gravi controindicazioni. Se usata nel modo giusto è però validissima e può essere utilizzata anche in via esclusiva dato che riesce a intervenire sul problema a tutto tondo e in tempi rapidi.
A cosa serve l’arnica
Il campo di azione dell’arnica montana è essenzialmente quello delle articolazioni colpite da eventi traumatici. In particolare: contusioni, ematomi ed ecchimosi, ma anche strappi, dolori posturali o problemi derivanti da patologie, come ad esempio l’artrite reumatoide. Nel caso degli ematomi l’arnica agisce direttamente sulla circolazione, perché se il sangue fluisce in modo corretto e i tessuti ricevono la giusta quantità di ossigeno, il livido inizia subito a riassorbirsi e non tarda a perdere quel colore bluastro che lo contraddistingue.
E’ come se l’arnica si preoccupasse di far funzionare tutto al meglio, evitando che un flusso circolatorio lento influisca sui tempi di riassorbimento e recupero dell’ematoma. Nel caso degli strappi e dei dolori ricorrenti legati a patologie specifiche, anche se il processo è lo stesso i risultati non sono definitivi, ma aiutano comunque a stemperare l’infiammazione e ad evitare peggioramenti.
Proprietà dell’arnica
Il merito delle proprietà curative dell’arnica è prima di tutto dei flavoni, delle sostanze naturali che influiscono direttamente sulla regolarità della circolazione. E sempre ai flavoni si deve la pigmentazione dei fiori della pianta, che sono di un bel giallo intenso. Accanto ai flavoni troviamo gli oli essenziali dell’arnica montana, che si estraggono non solo dai fiori ma anche dalle radici e dai bulbi della pianta. Gli oli essenziali completano l’azione dei flavoni fungendo da stimolo per l’irrorazione del sangue e in questo modo garantiscono un adeguato flusso sanguigno, essenziale per il riassorbimento delle ecchimosi.
C’è poi una sostanza che si chiama elenalina e ha la capacità di stimolare il ripristino delle condizioni naturali della pelle e delle mucose: grazie alla sua azione, viene accelerata la rigenerazione cellulare e l’epidermide può rimarginarsi velocemente mentre l’ematoma si riassorbe.
Un mix di tutto rispetto che spiega perché l’arnica sia uno dei rimedi naturali più utilizzati in caso di contusioni ed è tenuta sempre a portata di mano da chi lavora con il corpo e i muscoli, come gli sportivi e i ballerini.
Come usare l’arnica
L’arnica può essere applicata solo sulla pelle integra. Non devono esserci ferite, tagli o abrasioni altrimenti si rischia una reazione immediata di bruciore e una reazione più a lungo termine di tossicità. Per lo stesso motivo, è il caso di evitare di toccarsi gli occhi e la bocca, sempre a causa della natura velenosa della pianta. A proposito della bocca, dato che l’arnica ha anche valenza di antinfiammatorio grazie ai tannini, é stata in passato indicata anche per effettuare sciacqui in caso di gengive infiammate: l’importante è non ingerirla.
Anche per applicarla sugli ematomi sarebbe meglio diluirla con un po’ d’acqua, nel caso in cui si sia scelta la via del fai da te con l’impiego della tintura madre. Se invece si acquista il prodotto già pronto, il problema non si pone perché è stato già lavorato e attenuato dal punto di vista dell’aggressività.
Modalità di utilizzo
Per usare l’arnica c’è solo l’imbarazzo della scelta, perché le versioni in cui è disponibile sono davvero tante. Si spazia da gel e pomate a tisane, tinture madri, estratti secchi, farmaci specifici e ancora creme, saponi e lozioni. Ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche, anche se ovviamente le modalità del gel e della pomata sono le più utilizzate, per la praticità di portarle con sé e la facilità d’uso.
Come anticipato, l’arnica è disponibile anche come tisana, ma questo tipo di utilizzo è caldamente sconsigliato, a meno che non sia accompagnato da specifica prescrizione medica che ne attesti la necessità. L’arnica contiene infatti delle sostanze tossiche che possono provocare effetti collaterali molto seri, soprattutto a fronte di sovradosaggio: tra i più gravi si annoverano la tachicardia e la paralisi.
Attenzione perché le controindicazioni sono valide anche per l’utilizzo esterno, prevalentemente per i soggetti con la pelle sensibile e la predisposizione alle irritazioni. In questi casi possono insorgere irritazioni a livello cutaneo di varia entità e, in alcuni casi, anche dei veri e propri fenomeni allergici. Se quindi si ha la pelle chiara e non si è nuovi a reazioni infiammatorie e allergiche, bisogna evitare di usare l’arnica per lunghi periodi e privilegiare le pomate già pronte piuttosto che il fai da te.
Curiosità
In omeopatia l’arnica viene somministrata per uso orale, nonostante quanto detto sulla sua natura tossica. Questo è possibile grazie a una lavorazione specifica dei principi attivi della pianta, che vengono diluiti in misura tale da perdere le loro caratteristiche nocive. Ecco che allora nelle erboristerie è possibile acquistare dei preparati di arnica in granuli e compresse, da ingerire senza timore di controindicazioni. Rimane valido quanto detto sulla tossicità dell’arnica e anche l’uso del medicinale in versione omeopatica deve preferibilmente essere mediato dall’indicazione del medico.
Scritto in collaborazione con Rodiola.it
Riccardo Lautizi
Bibliografia
Wijnsma R., Woerdenbag H.J., Busse W.: “Arnica, un analgesico naturale”, Medicina Naturale, n. 5, 1995
Bomme U.: “Arnicae montana doch die ‘richtige’ Arnika-Art.”, Z. Phytother., 1993; 14:8
fonte: https://www.dionidream.com/arnica/
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