In un recente studio pubblicato sull'International Journal of Vaccines and Vaccination, la Dr.ssa Gatti e il Dr.Montanari fanno però notare che ultimamente questi sono aumentati sia in numero che in gravità, soprattutto nei bambini, come denunciato anche dell'American Academy of Pediatrics.
Oltre ai più comuni e conosciuti sintomi come febbre, irritabilità, mal di testa, ecc. ne stanno emergendo degli altri a carico dell'apparato nervoso e del cervello. I responsabili sono principalmente gli adiuvanti aggiunti al vaccino stesso, che nella maggior parte dei casi corrispondono ai sali di allumino.
È un dato di fatto che ogni giorno milioni di dosi di vaccini vengano somministrate senza problemi (ci mancherebbe altro!), ma allo stesso modo è inconfutabile che in un numero limitato di casi qualcosa di brutto succeda e il più delle volte non venga registrato, rimanendo quindi sconosciuto.
Questa premessa è ciò che ha spinto i due autori a investigare ulteriormente gli effetti indesiderati dei vaccini, ma utilizzando un punto di vista che non era ancora stato adottato prima d'ora: non più biologico ma chimico-fisico! Hanno quindi messo a punto una particolare tecnica analitica con cui sono andati a verificare la presenza di contaminanti inorganici.
I risultati dello studio
I vaccini analizzati sono stati in tutto 44; alcuni, come quello dell'influenza, erano presenti in più lotti dello stesso produttore.
Il risultato dell'analisi fatta ha confermato la presenza di sali inorganici (come il sale da cucina, NaCl) e sali di alluminio, ma sono stati rilevati anche composti micro-, submicro- e nano-molecolari (con dimensioni da 100nm a 10um) in tutti i campioni, la cui presenza NON era stata dichiarata dal Produttore nel bugiardino all'interno della confezione del vaccino.
La quantità di particolato estraneo rilevata ha lasciato sconcertati i due ricercatori, soprattutto perché i materiali inorganici identificati non sono né biocompatibili né biodegradabili, ma bioresistenti (ovvero non vengono in alcun modo modificati/smaltiti dall'organismo).
Inutile dire che si tratta di composti tossici e, come per la maggior parte dei corpi estranei, possono indurre una reazione infiammatoria nell'organismo.
Una volta iniettate queste particelle possono rimanere nei pressi del sito di iniezione formando rigonfiamenti e granulomi, ma possono anche finire nel torrente circolatorio, come ipotizzato dai ricercatori, distribuendosi in modo del tutto casuale senza alcun effetto visibile. Una volta raggiunti certi organi (come il cervello) si possono però verificare fenomeni di bio-accumulo che, come tutte le particelle estranee all'organismo, danno il via a una reazione infiammatoria cronica (= stabile nel tempo), perché queste particelle NON possono essere degradate.
Capisci quindi cosa implica vaccinare un bambino? Gli stai "regalando" uno status infiammatorio che durerà per tutta la sua vita.
La presenza dei sali di alluminio e NaCl nei vaccini è giustificabile in quanto sono sostanze usate dai Produttori e dichiarate (di conseguenza) tra i componenti. Ma tutte le altre non dovrebbero essere presenti né in un vaccino né in nessuna altra preparazione iniettabile, proprio per le loro caratteristiche tossicologiche.
Da una verifica dei contaminanti rilevati in tutti campioni di vaccino analizzati infatti, sono possibili e credibili reazioni indesiderate in seguito alla loro iniezione, che hanno la caratteristica di essere casuali proprio per il fatto che dipendono dal luogo in cui verranno trasportati (e si depositeranno). Inutile dire che gli effetti dannosi sono molto più gravi quanto più l'organismo è piccolo, come quello dei bambini.
Da un punto di vista qualitativo i composti chimici che i due ricercatori hanno rilevato nei vaccini esaminati sono simili a quelli che hanno identificato in seguito a una ricerca sulle fonti dei diversi inquinanti ambientali. Un po' come quelli che si formano quando, ad esempio, vengono bruciati i rifiuti...
In conclusione, gli Autori suggeriscono che il tipo di analisi da loro fatta sui vaccini potrebbe rappresentare un nuovo importante parametro qualitativo per migliorare la sicurezza dei vaccini. La speranza, come loro stessi ipotizzano, è che questa sia solo una "svista" imputabile a componenti e/o procedure industriali inquinate (quindi risolvibile con un'accurata analisi del processo produttivo) e non sia intenzionale.
Fonte:
Gatti AM, Montanari S (2016) New Quality-Control Investigations on Vaccines: Micro- and Nanocontamination. Int J Vaccines Vaccin 4(1): 00072. DOI: 10.15406/ijvv.2017.04.00072
http://www.informasalus.it/it/articoli/inquinanti-scoperti-vaccini.php
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