Secondo Bloomberg, l’ufficio del direttore della National Intelligence
e il Comando Strategico degli Stati Uniti lavorano sulla valutazione se
le leadership russa e cinese possano sopravvivere a un attacco nucleare
e continuare ad operare. Il Comando Strategico vuole anche “dare una
descrizione dettagliata” di “come la leadership sopravviva” e “diriga”
Russia e Cina in relazione alla pianificazione della guerra nucleare
degli Stati Uniti.
Il nuovo studio è stato ordinato dal Congresso prima
che il Presidente Donald Trump s’insediasse. I risultati saranno
probabilmente presi in considerazione dalla nuova amministrazione
nell’avviare la nuova Nuclear Posture Review. Secondo i piani
elaborati dalla precedente amministrazione, la modernizzazione da mille
miliardi di dollari della triade nucleare in più di 30 anni, avrà inizio
a metà degli anni 2020. Il documento comprende molti dati tecnici e
curiosità, ma alle principali domande si può già rispondere. La Russia
sopravviverebbe a un attacco nucleare? Sì. Potrà rispondervi
tempestivamente? Sì.
Nel 2017 ci saranno tre nuovi radar di sorveglianza a lungo raggio e alta efficienza energetica Voronezh-DM
operativi a Orsk, Barnaul e Enisejsk. Il radar ha una portata di 10000
km ed è in grado di tracciare simultaneamente 500 oggetti. La portata
orizzontale è 6000 km e quella verticale 8000 km. Ad una distanza di
8000 km, il radar può rilevare i bersagli delle dimensioni di un
“pallone da calcio”.
Le stazioni radar che operano a Baranovichi,
Murmansk e Pechora sono state aggiornate. Insieme, questi radar
garantiscono il primo allarme in caso di attacco da qualsiasi direzione.
Un altro radar Voronezh-DM è in costruzione a Murmansk per
aggiornare il primo allarme della nazione. Il 2017 è l’anno in cui la
Russia non avrà lacune nella copertura di preallarme. I lanci dei
missili saranno rilevati anche dallo spazio dai nuovi satelliti di primo
allarme. 10 saranno operativi entro il 2022.
Dopo aver ricevuto un
primo allarme, gli avanzati sistemi di difesa aerea S-300 e S-400
contrasteranno l’attacco. Supponiamo che un missile attraversi le
difese. Ci sono ben protetti centri di comando sotterranei in grado di
sopravvivere autonomamente. Vi sono sistemi a terra ben attrezzati,
soprattutto il National Defense Control Center (NDCC) russo,
operativo dal 2015. Cosa succede se le difese e la protezione falliscono
e l’infrastruttura di comando a terra è fuori uso? I velivoli Iljushin
Il-80 Maxdome entreranno in gioco. Il velivolo è destinato ad
essere impiegato come centro di comando volante per i vertici russi, tra
cui il presidente, in caso di guerra nucleare.
Operativo dal 2015, il
posto di comando “giorno del giudizio” può dirigere esercito, marina,
forze aerospaziali e forze missilistiche strategiche. Vi sono quattro
Il-80 in servizio nelle Forze aerospaziali Russia. Sulla capacità di
rappresaglia. Il sistema di difesa definitivo della Russia, Perimetro,
attuerebbe l’attacco nucleare di rappresaglia, anche se le linee di
comando e comunicazione delle Forze missilistiche strategiche sono
completamente distrutte. Non vi è alcun modo per rilevare il sistema,
parte di un’unica rete di comando e controllo occultata in profondità.
La capacità della Russia di rilevare lanci di missili fu testata nel
2013. L’assai avanzato sistema di difesa aerea Vitjaz del
distretto militare del Sud rilevò 2 missili da crociera israeliani
Popeye Turbo lanciati da un sottomarino classe Dolphin in pattugliamento
nel Mediterraneo orientale. Furono “quasi subito” distrutti da un
missile del cacciatorpediniere dell’US Navy Arleigh Burke operante
nell’area. Il sistema di primo allarme russo rilevò il lancio di missili
balistici nell’aprile 2016.
Donald Trump ha chiesto l’aggiornamento l’arsenale nucleare degli Stati Uniti. Secondo lui,
“gli Stati Uniti devono rafforzare ed espandere notevolmente la propria potenza nucleare, fino al momento in cui il mondo rinsavisce sulle armi nucleari. Lasciate che ci sia la corsa agli armamenti . Li sorpasseremo a ogni passaggio e gli sopravviveremo”, aveva detto.
Ma la Russia
non può essere sconfitta da un primo attacco nucleare. Invece, può
essere impegnata in un dialogo costruttivo. La modernizzazione non è
necessariamente una corsa agli armamenti, cosa che gli Stati Uniti
difficilmente possono permettersi con il loro enorme debito pubblico.
Russia e Stati Uniti hanno fatto tanto per attivare il regime di
controllo degli armamenti.
Sforzi furono fatti da entrambi i Paesi
quando capirono la follia della corsa incontrollabile. Il controllo
degli armamenti è un grande risultato da preservare ad ogni costo. Il
nuovo trattato di riduzione (New START) scade nel febbraio 2021, appena
tre anni dopo che le parti avranno completato le riduzioni, nel 2018.
Può essere prolungato di 5 anni, se le parti sono d’accordo. Va ancora
raggiunto questo accordo. Non è chiaro se Stati Uniti e Russia possano
instaurare un nuovo regime di controllo degli armamenti.
Con la prima conversazione telefonica, le parti potrebbero avviare discussioni regolari sulla direzione generale dei programmi per missili balistici, lo scambio d’intelligence, l’analisi delle minacce missilistiche e i modi per contrastarle. Potranno scambiarsi le opinioni su cosa fare prima della prossima scadenza. Esperti e ricercatori di entrambi i Paesi potrebbero contribuire al processo.
Oggi controllo
degli armamenti e non proliferazione sono in stasi, la peggiore crisi
globale in cinquanta anni di storia del controllo delle armi nucleari,
con quasi tutti i canali di negoziazione chiusi e l’intero sistema degli
accordi sul controllo degli armamenti in pericolo. Russia e Stati Uniti
potrebbero risolvere i problemi e stabilire le modalità dei negoziati
formali da condurre per invertire la tendenza negativa. Si spera che il
miglioramento dei rapporti tra i dirigenti russi e statunitensi crei le
giuste condizioni per affrontare questioni scottanti invece di
impegnarsi in una disperata corsa agli armamenti che nessuno può
vincere.
Andrej Akulov Strategic Culture Foundation 04/02/2017
La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line della Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2017/02/07/la-russia-sopravvivera-a-un-attacco-nucleare/
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