“Poiché tutto comunica, tutto è collegato.”
(Omraam Mikhaël Aïvanhov)
“Certi
occultisti e spiritualisti hanno letto da qualche parte che il pensiero
è onnipotente, che è una forza ed allora, senza avere studiato a fondo
in quale caso ciò sia vero e in quale caso non lo sia, si lanciano in
esercizi di concentrazione per ottenere risultati sul piano fisico.
Però, anche concentrandosi per anni, non ottengono nulla perché non
hanno studiato a fondo il problema.
Il
pensiero è onnipotente, è vero, ma bisogna anzitutto conoscerlo, sapere
in quali zone e con quali materiali esso opera, come influenza altre
zone e poi altre ancora, fino a scendere nella materia. Il pensiero è
una forza, un’energia, ma è anche una materia sottilissima, invisibile,
che opera in una zona molto lontana dalla materia fisica.
Prendiamo
l’esempio delle antenne. Avete visto delle antenne da qualche parte, su
un tetto o in cima ad una torre, e sapete che servono per captare delle
onde, delle vibrazioni. Ma ricevono forse qualche cosa di materiale?
Evidentemente no, non ricevono nulla o, piuttosto, ricevono qualcosa che
però non è materiale. Infatti le onde non hanno nulla di materiale.
Quindi
le antenne captano vibrazioni, onde, determinate lunghezze d’onda, poi
le trasmettono ad apparecchi di ogni tipo che, a loro volta trasmettono
questi movimenti ad altri apparecchi che determinano allora dei fenomeni
fisici. Si tratta di un processo semplicissimo che vi permetterà di
comprendere il meccanismo del pensiero.
Ora
supponiamo che vi sia una palla in terra e io, con una mano o per mezzo
di un oggetto, la colpisco, e colpendola le trasmetto un’energia, una
forza. Non le ho trasmesso nulla di materiale, però la palla si mette a
rotolare perché c’è stata una trasmissione di energia, di una forza che
l’ha messa in movimento fino all’esaurimento di tale energia, oppure
fino all’urto contro un ostacolo.
Questo
esempio ci permette ora di comprendere. Il pensiero od i pensieri che
noi formiamo non toccano ancora la materia densa, visibile; essi toccano
e fanno vibrare solo quanto si avvicina maggiormente alla loro natura,
cioè gli elementi più sottili che esistono in noi o negli altri. Il
nostro pensiero si trasmette esattamente come l’energia motrice si
trasmette alla palla.
Il
pensiero, divenuto energia, vibrazione, forza, si trasmette a
determinati centri che hanno la proprietà di captare, che hanno delle
antenne, altrimenti essi resterebbero insensibili ed inerti, e queste
antenne, situate nel cervello o anche più in alto, si mettono a vibrare e
a trasmettere messaggi ad altri apparecchi.
In
quel momento, in tutto il sistema nervoso, in tutto il corpo umano si
producono delle registrazioni, delle comunicazioni, lo sviluppo di
forze, di energie, di processi chimici. Naturalmente questo non è
visibile ed è inutile aspettarsi di vedere dei risultati sul piano
fisico.
Ma
un cambiamento si è prodotto sul piano sottile; ed ora, se si continua
fino a che tale comunicazione - che già esiste in alto, sul cervello-
possa trasmettersi ad altre zone, ad altri apparecchi molto più
grossolani, si riuscirà a ristabilire completamente tutto il sistema di
contatti e di collegamenti. Infatti, spesso le trasmissioni dal piano
mentale al piano fisico vengono interrotte ed allora bisogna
ristabilirle.
La
stessa cosa si verifica in un’officina dove tutto è collegato, c’è solo
un tasto, un semplice tasto sul quale basta premere, e poiché quel
tasto è collegato ad un intero impianto elettrico - che a sua volta è
collegato ad una quantità di ruote, turbine, macchine - tutto si mette
in funzione…
E
se ora si riuscisse a realizzare un tale collegamento nell’essere
umano, se tutte le comunicazioni venissero eseguite perfettamente, il
pensiero potrebbe immediatamente produrre dei risultati tangibili sulla
materia. Ma se tale collegamento non è fatto correttamente, il pensiero
non può agire subito: vi sono dei buchi, delle zone morte, la corrente
non può quindi passare, ed occorre molto tempo per ristabilire i
collegamenti.
Esattamente
come quando si verifica un’interruzione in un circuito: cinghie che
sono saltate, oppure una ruota che non gira più perché si sono retti
alcuni denti ed essa non trascina più le ruote successive, od ancora un
piccolo filo che è stato tagliato.. ed il collegamento non si fa più.
Ecco come tutto si spiega.
Il
pensiero che l’uomo può formare o proiettare agisce già nella propria
zona; esso mette in marcia apparecchi sottilissimi, ma sul piano fisico
non si verifica quasi niente perché non è stato ancora stabilito il
collegamento. Ma quando si stabilisce il collegamento dall’alto al
basso, se le energie circolano correttamente, si possono ottenere dei
risultati anche nella materia. In questo caso, effettivamente, il
pensiero è potente, è magico, si manifesta in pienezza.
Però
bisogna capire come ed in quali condizioni esso è potente; occorre
conoscere il meccanismo ed i processi del pensiero. Il credere che -
senza far passare tale pensiero attraverso i vari piani fino a quando si
concretizza nella materia - si possa agire direttamente sulla materia
denota stupidità. Direttamente non è possibile. Quelli che immaginano di
giungere ad agire sulla materia col pensiero, non hanno capito nulla.
Si
tratta di due realtà così lontane che non possono venire a contatto
direttamente. È quindi sempre necessario un intermediario, ed il
pensiero è onnipotente solo alla condizione che lo si faccia passare
attraverso gli intermediari i quali gli permettono di scendere fino alla
materia… Non basta avere delle idee. Molti ne hanno ma vivono in modo
tale che non si crea nessuna comunicazione fra queste idee, i loro
sentimenti e le loro opere.
Occorre
un legame, una comunicazione, un ponte; bisogna collegare i circuiti.
Il pensiero non ha la proprietà di toccare la materia per trasformarla; è
necessario mettere tra l’uno e l’altra un intermediario, cioè il
sentimento. Attraverso il sentimento le idee si rivestono di carne ed
ossa e giungono fino alla materia. Il sentimento è la leva capace di
agire sulla materia.
Il
pensiero, troppo lontano, troppo sottile, passa senza poter prendere
contatto, né far vibrare alcunché. Esso non può agire che sulle nostre
antenne, cioè sui nostri apparati più sottili lassù, nel campo dello
spirito. Per raggiungere la materia, lo spirito deve passare attraverso
l’anima, cioè attraverso il cuore ed i sentimenti. Certo il pensiero fa
tutto, ma a condizione che vi siano dei mezzi per concretizzarlo.
(Omraam Mikhaël Aïvanhov)
fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2017/01/il-collegamento.html
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