Pubblicato su Annals of the Rheumatic Diseases, lo studio indica che su 6 pazienti trattati con farmaci antinfiammatori solo uno ha ricevuto benefici clinicamente importanti nel breve termine. I benefici erano superati da gravi effetti collaterali, come ulcere gastriche e sanguinamento.
"La nostra analisi di sicurezza farmaceutica - spiegano i responsabili dello studio, Manuela Ferreira e Gustavo Machado - rivela che i NSAIDs aggravano il rischio di effetti collaterali intestinali di due volte e mezzo rispetto ai placebo".
Una simile ricerca condotta due anni fa dagli stessi studiosi aveva concluso che il paracetamolo - da tempo raccomandato come farmaco di prima scelta per il dolore vertebrale - ha scarso effetto analgesico mentre quasi quadruplica l'incidenza di funzioni epatiche anormali. Un terzo gruppo di farmaci, gli oppioidi, è risultato poco più efficace dei NSAIDs mentre fa scattare effetti collaterali ancora più gravi: forniscono "modesto" sollievo al dolore lombare cronico, ma i benefici non sono "clinicamente importanti" e molti pazienti hanno smesso di usarli perché non potevano tollerare gli effetti avversi.
I ricercatori avvertono che gli antidolorifici non sono una risposta al dolore alla schiena.
"I risultati mettono in luce la necessità urgente di sviluppare nuove terapie e di dedicare più attenzione alla prevenzione", aggiungono gli studiosi. L'attività regolare aiuta a tenere lontano il dolore alla schiena. Quando il dolore colpisce, solitamente scompare entro un paio di settimane, ma se persiste, gli studiosi raccomandano la fisioterapia.
fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/mal-schiena-farmaci-antinfiammatori.php
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