La proposta è stata avanzata dall’Estonia, che ha la presidenza pro-tempore della UE. La questione è discussa dietro le quinte dall’inizio dell’anno, ed ha avuto una accelerazione due mesi fa, quando un panico bancario con corsa agli sportelli ha contribuito al fallimento del Banco Popular, poi “salvata” inglobandola in Santander.
L’Estonia propone, “in caso di circostanze eccezionali”, di bloccare tutti i “movimenti di capitale” da 5 a 20 giorni; fra i “capitali” sono espressamente compresi i depositi bancari, anche quelli sotto i 100 mila euro, che ci hanno fatto credere sono “garantiti” (da che?) anche se la vostra banca è fallita.
La Germania è a favore della proposta estone. Altri paesi sono perplessi, e persino la lobby bancaria teme che questa misura non farà che “indurre i risparmiatori a ritirare i soldi prima”. Se ne riparlerà da settembre; l’Estonia – questa prima della classe e neofita del liberismo, ma incline al bisogno a tornare all’autoritarismo sovietico – preme perché il decreto sia approvato entro novembre (evidentemente temono qualcosa …). In ogni caso dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo.
La discussione, e il rimando all’autunno, già basta dimostrare come i “Leader politici europei” non abbiano la minima idea di come gestire uniti il problema della banche in fallimento – una conferma dell’incapacità di un decennio fa, quando la BCE ha salvato la situazione, se vogliamo dir così, “stampando” miliardi su miliardi di euro per trattenere l’Europa “Unita” dall’abisso.
La Banca Centrale, per conto delle banche private, ha assunto il potere reale e totale. Ormai il potere dei politici e della democrazia, ossia del voto, è una finzione di fronte a istituzioni che possono non solo creare denaro dal nulla, ma anche fissare il costo del denaro del tutto artificialmente, “decidere la preferenza fra il presente e il futuro”, ma anche “manipolare il rischio e la percezione del rischio”.
Il che è reso necessario, nella logica della finanza globale, dal fatto che gli attivi delle banche sono una finzione – crediti che non valgono nulla – ma da cui dipende il valore di altri “attivi”.
Perché “le banche trasformano il breve termine in lungo termine, il poco rischioso in più rischioso, il poco liquido in liquido; e moltiplicano la moneta, la creano semplicemente concedendo altri crediti; i crediti fanno i depositi. Tutto posa su promesse”: la promessa che qualcuno, un debitore, da qualche parte, continuerà a pagare gli interessi passivi sul suo debito.
Se tale debitore è poniamo lo stato italiano, con il suo debito pubblico oltre il 130 del Pil, è chiaro che esso non sarà mai onorato. Ma per le banche quel che conta è l’apparenza della solvibilità degli Stati, perché hanno usato i Bot per garantire altri “attivi” fantastici; se cadono i Bot, cadono tutti gli altri del castello di carte che vi hanno appoggiato sopra.
Occorre dunque che lo Stato continui ad apparire solvibile, continuamente rinnovabile; occorre anche che non sia deprezzato; lo Stato deve dunque aumentare la pressione fiscale, pagare gli interessi sul debito – e sui debiti nuovi contratti per rinnovare il debito, ossia rimandarne al futuro la resa dei conti.
Bisogna che continuiamo, noi contribuenti, a pedalare la bicicletta della finanza privata (chiamasi usura), perché se si ferma cade. Ora però la finzione è giunta al capolinea, come prova lo stesso fatto che la Banca centrale sta prestando agli stati, e alle banche, a tasso zero, anzi sottozero. E sul fatto che ormai, il debito mondiale supera il 375% del Pil globale – tale da far sembrare oculata la repubblica italiana.
“Se vincono i populisti, la BCE li debellerà provocando una corsa agli sportelli”I banchieri, gli Shylock, che contrariamente a noi hanno la memoria storica lunga, sanno che a questo punto il rischio è che i governi loro servi vengano rovesciati, e arrivino al potere dei “populisti”: che si riprendano la sovranità monetaria ed esercitino la prerogativa sovrana per eccellenza: il default, il rifiuto di pagare Shylock – e magari sbatterlo in galera.
Dunque stavolta hanno imparato e sanno come contrastare l’avvento della loro nemesi ….
La Banca Centrale è già pronta: se dei “populisti” arriveranno al potere in qualche paese, Draghi li sconfiggerà provocando nel paese il panico bancario e la corsa agli sportelli:
“paralizzerà monetariamente il paese, spaventerà la gente per asfissiare le banche – e a meno di chiudere i confini alla fuga di capitali e decretare lo stato d’emergenza – misure decisamente impopolari – i populisti saranno spazzati via in qualche settimana dallo stesso popolo”.Così l’economista Bruno Berthez:
https://brunobertez.com/2017/07/30/a-lire-cetait-votre-argent-ce-ne-sera-plus-votre-argent/
Non credete?
Ma Draghi l’ha già fatto: alla Grecia.
Ha sabotato i piani di Varoufakis per strappare una rinegoziazione del debito (impagabile) del Paese, proprio favorendo una corsa agli sportelli delle banche greche, che ha fatto cadere nel panico i depositanti; la banca greca centrale ha ridotto la cifra che si poteva prelevare dai bancomat; in pochi giorni, Tsipras ha dovuto cedere. La Grecia è oggi serva eterna dell’usuraio, deve dare a Shylock la sua porzione di carne vicino al cuore.
Dunque la BCE può fare il contrario di quello che la misura estone vuole scongiurare, vietando il ritiro dei depositi. Proprio così.
Il dittatore totale è prontissimo a fare tutto e il contrario di tutto, per eternare il proprio potere. Mica sono lì per fare il vostro bene e dire la verità; sono lì per il potere, solo quello.
Maurizio Blondet
fonte: http://www.maurizioblondet.it/tanto-le-cose-vanno-bene-ue-medita-bloccare-depositi/
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