... quel dolore che senti nelle ginocchia e quel fremito che ti spinge a voler fare altro, l'ansia che ti viene, la paura, la distrazione, il senso di vuoto... tutto quello che stai provando mentre esegui le tue posizioni e ti sembra di non arrivare a nulla, quella è materia prima, è pulizia, è oro. Ma a te sembra di non fare niente, di stare fermo, di perdere tempo tenendo una stupida posizione di Qigong.
Però al tuo interno accade di tutto... spostamenti, vibrazioni e il tuo maestro che ti ripete: tieni la mente sulle mani, sull'esercizio, sull'energia. E l'energia scorre veramente, le mani divengono calde, qualcosa scende dal cielo sulla tua testa e inizia a percorrere i tuoi canali interni liberando ricordi, immagini, emozioni.
Il segreto della riuscita è non fuggire davanti a queste cose: ecco perchè i maestri del tao parlavano di Wu Wei (non fare), è chiaro... tu fai senza fare.
Mantenendo la posizione scavi dentro di te, fai emergere le resistenze, le emozioni, fai il vuoto dentro di te... tu e l'universo siete mescolati, come dice master Chunyi Lin, e capisci perchè. Tutto viene dal vuoto e tutto torna al vuoto: possibile che il taoismo sia tanto simile a Ho'oponopono?
Sì. Il Qigong è alchimia. Non è altro che alchimia che passa attraverso il vissuto fisico.
Non è altro che una trasmutazione che passa attraverso il qi, è un ricordo di sé molto concentrato perchè ti costringe a sentire il corpo e a liberare il suo dolore lasciando che l'energia passi indisturbata, e il segreto è nel costringersi a farlo proprio quando non vuoi ed è questo anche il segreto del controllo della mente.
Gli esercizi servono al mago errante per rafforzarsi in vista di quei momenti in cui dovrà sostenere un confronto col suo subconscio (problema) nel quale decidere se lasciare che quest'ultimo porti di nuovo la sua vita lungo binari con la minima resistenza (le solite forme pensiero abitudinarie, le solite reazioni, il solito biasimare l'esterno...) oppure se generare energia attraverso la resistenza, attraverso il non lamentarsi e lo stare con l'emozione del momento, rilasciandola.
E' così che si diventa potenti e non credo ci siano scorciatoie, almeno io non ne ho trovate e personalmente non credo alle tecniche miracolistiche che non passano per un onesto lavoro su di sè.
Nell'andare contro le proprie forme pensiero automatiche, indebolendole, non agendo e lasciando andare tutta la loro energia, si trova il proprio centro e il proprio potere e il Qigong in questo è come il piede sull'acceleratore.
"Senza fare voi fate tutto" dicevano i taoisti, e avevano ragione.
Andrea Panatta
fonte: http://quantum73.blogspot.it/2011/01/qigong-esercizi-per-maghi-erranti.html
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