Che i vaccini stanno facendo un grande danno è ben al di là di ogni possibile negazionismo.
L’articolo di ieri, Eventi avversi neurologici dopo la vaccinazione,
documenta le informazioni esposte dagli scienziati polacchi in
merito alla letteratura scientifica sugli effetti avversi da
vaccinazione e gli effetti del sistema immunitario.
Oggi riportiamo il resto dello studio che
valuta i sintomi neurologici a seguito di vaccinazione e una storia che
dimostra lo scarso beneficio dei vaccini.
Gli autori si sono concentrati principalmente sul principio attivo del conservante Thimerosal [mercurio utilizzato nella filiera produttiva dei vaccini anche se non riportato sul foglietto illustrativo]
nella loro analisi riguardante i danni neurologici indotti dal vaccino.
Essi hanno rilevato che la percentuale di persone che hanno reazioni
allergiche al Thimerosal è stata calcolata a un minimo del 13% nei Paesi
Bassi ad un massimo del 21% in Austria.
Reazioni allergiche al mercurio
sono spesso inizialmente innescate dall’iniezione del vaccino. Questo
composto è ben noto per la sua tossicità a carico del cuore, del fegato,
dei reni e del sistema nervoso [Mercurio nei vaccini e specifiche lesioni cerebrali], oltre ad essere una sostanza cancerogena.
I nostri lettori sono probabilmente
consapevoli del fatto che gran parte della ricerca attuale relativa
agli adiuvanti vaccinali indica anche l’alluminio come la più grande
preoccupazione [Come è possibile giustificare ancora l’iniezione di alluminio nei neonati?].
Il ridotto carico di mercurio nei vaccini è spesso assunto come
giustificazione a favore di una possibile riduzione dell’Autismo.
Tuttavia, l’aumento del numero di vaccini nei programmi vaccinali
dell’infanzia e l’aggiunta di un’altra sostanza neurotossica come
l’alluminio hanno contribuito ad aumentare il danno e il numero di casi
di Autismo.
Nel corso degli ultimi 20 anni, le
condizioni neurologiche come Autismo, ADHD, ritardo mentale, epilessia
sono aumentati più volte in tutto il mondo. Gli autori hanno scritto:
Dal 1990 i nuovi vaccini per neonati contenenti Thimerosal cominciarono ad essere usati in America. Nel DTP [Difterite-Tetano-Pertosse], Hib [Haemophilus Influenzae b] e vaccini Hep B [Epatite B], i bambini hanno ricevuto una dose di 62,5 mcg di mercurio, che è 125 volte maggiore della dose considerata sicura [0.1 mcg/kg/die]. Questi rapporti sono stati la ragione per cui i paesi scandinavi già vietavano l’uso del mercurio nel 1990.
La morte di 19 bambini di SIDS [sindrome
della morte improvvisa del lattante] poco dopo la vaccinazione con due
vaccini esavalenti sono stati descritti nella recensione. Gli autori
hanno suggerito che, anche se non era stato dimostrato che i
vaccini avevano causato la loro morte, “è un segnale che porta all’attenzione la necessità di monitorare il ciclo di vaccinazione e delle sue complicanze“.
Francamente è risibile quando si legge, in Italia, che il collegamento
dei casi di SIDS è correlato al fatto che i bimbi dormono in posizioni
scorrette causate dall’inesperienza genitoriale stanti gli studi, sia
tedeschi [2006 Unexplained cases of sudden infant death shortly after hexavalent vaccination] che quelli dimenticati dell’ISS [2011 Sudden unexpected deaths and vaccinations during the first two years of life in Italy: a case series study], che ricollegano i decessi intervenuti entro 48 ore dalla prima vaccinazione con esavalente.
La ricerca epidemiologica ha dimostrato
una relazione diretta tra l’aumento delle dosi di Thimerosal e il tasso
di Autismo negli Stati Uniti dalla fine degli anni ’80 fino alla metà
degli anni ’90. E’ stata trovata una correlazione tra il numero di
vaccini anti-morbillo e la prevalenza dell’Autismo negli anni ’80. Gli
stessi ricercatori hanno anche scoperto disparità nei rapporti che erano
statisticamente significativi, indicando che l’aumento delle dosi di
mercurio nei vaccini con Thimerosal sono correlati all’aumentare dei
tassi di Autismo.
Molti dei vaccini per l’infanzia della Polonia contengono mercurio, compresi:
- Euvax: Epatite B, prodotto da LG Life Sciences in Korea – 50 mcg/dose
- DT: Difterite e Tetano, prodotto by Biomed, Cracovia, Polonia – 50 mcg/dose
- Td: Tetano e Difterite, prodotto da Biomed, Cracovia, Polonia – 50 mcg/dose
- DTP: Difterite, Tetano, Pertosse prodotto da Biomed, Cracovia, Polonia – 50 mcg/dose
- D,d: Difterite, prodotto da Biomed, Cracovia, Polonia – 50 mcg/dose
- TT: Tifo, prodotto da Biomed, Cracovia, Polonia – 50 mcg/dose
Non incluso nella revisione è il fatto che il programma di vaccinazione in Polonia è obbligatorio. Si noti che, tranne uno, tutti i vaccini di cui sopra sono realizzati in Polonia. Anche questo è un modo per garantire i profitti per l’industria farmaceutica di casa!
Gli autori hanno espresso particolare
preoccupazione per il vaccino DTwP [difterite, tetano, pertosse
a cellula intera]. Questo vaccino è noto per causare Citomegalovirus,
che può causare gravi sequele neurologiche, incluso il coma, ipotonia,
convulsioni, encefalopatia necrotizzante. Essi affermano che la
sostituzione del vaccino DTwP con il vaccino DTaP [acellulare], e OPV
[vaccino orale antipolio] con IPV [vaccino inattivato antipolio], può
ridurre il rischio di febbre dopo la prima dose del 99%, il rischio di
pianto inconsolabile del 87%, e il rischio di episodi ipotonici o di
torpore del 56%.
Altre complicazioni trovate con i vaccini del programma polacco includono:
- sindrome di Guillain-Barré dopo somministrazione di vaccini contro l’influenza, l’epatite, la meningite C, la poliomielite e l’HPV
- mielite trasversa dopo somministrazione di vaccini contro il colera, il tifo, e la poliomielite
- influenza, paralisi flaccida, meningite, encefalite, convulsioni e paralisi facciale dopo il vaccino antipolio orale
- rapida progressione della retinopatia in neonati prematuri dopo la vaccinazione con BCG [antitubercolare]
Nel 1996, la Polonia ha introdotto un
sistema di monitoraggio per registrare gli effetti negativi delle
vaccinazioni. Uno studio condotto da Zieliński in merito agli
effetti negativi nel 1996-2000, dichiara:
Sono stati riscontrati sorprendenti esempi di ignoranza del personale medico, compresi gli specialisti, nel loro dovere di segnalare gli effetti negativi a seguito dell’inoculazione dei vaccini.
Purtroppo, non vi è alcuna prova di
laboratorio per confermare una causa effetto di associazione tra
compromissione e vaccinazione. Mentre tutto ciò rende difficile
l’indagine clinica, gli autori di questa revisione riportano:
Inoltre, non esistono segnalazioni in letteratura di un lavoro di ricerca in immunologia nel contesto di reazioni a seguito della vaccinazione. Va inoltre notato che nei paesi più sviluppati, c’è poco incentivo a condurre adeguati esami di laboratorio di follow-up sulle persone che hanno subito gravi reazioni avverse a seguito di vaccinazioni. La ragione di tale svista è probabilmente dovuta al fatto che, storicamente, i vaccini non sono stati considerati come intrinsecamente tossici dalle agenzie di regolamentazione.
Così, il risultato è che c’è ben poca ricerca sugli effetti collaterali delle vaccinazioni. Come affermano gli autori.
La conseguente mancanza di evidenza di causalità tra le vaccinazioni e gli esiti avversi gravi è stata quindi riempita con il presupposto che i vaccini sono sicuri.
Tuttavia, anche se gli effetti nocivi
riportati sono minori, è ancora necessario dimostrare che le
vaccinazioni sono utili. Se non lo sono, allora nessuna quantità di
rischio nella vaccinazione è accettabile.
Per questo le registrazioni storiche di
casi di malattie infettive e decessi tornano utili. Prendiamo, per
esempio, questi due grafici relativi al numero di casi di tubercolosi
[TB] e il numero di morti causate:
Si tratta di rapporti della Germania che
mostrano, a sinistra, il numero di casi di mortalità di TB 1956-1988, e
sulla destra, il numero di casi segnalati nel periodo 1949-1987. Il
vaccino BCG contro la tubercolosi è stato introdotto nel 1970. L’area
dei rettangoli rappresenta il numero totale di vaccinazioni
somministrate durante il decennio 1970-1980. E’ ovvio che la
vaccinazione contro la tubercolosi non aveva assolutamente nulla a che
fare con la riduzione di entrambi i casi, di decesso o malattia.
Qui sopra è visibile un grafico relativo al tasso di mortalità della
pertosse durante il periodo 1946-1987 in Germania, con i tempi che il
vaccino contro la pertosse originale è stato introdotto e il vaccino
difterite-pertosse-tetano ha preso il suo posto.
Come si vede, il tasso di mortalità da
pertosse è rimasto approssimativamente nella stessa traiettoria
discendente che era stata segnalata fino al momento dell’introduzione
del vaccino.
Il grafico sopra mostra il tasso di
mortalità della pertosse in Svizzera durante il periodo 1910-1980.
L’area ombreggiata [in alto a destra del grafico] mostra la data di
introduzione del vaccino della pertosse nel 1944, e mostra come la
copertura del vaccino è aumentata a circa il 100% entro il 1980.
Tuttavia, non è possibile vedere alcun cambiamento nella traiettoria
della riduzione di morti da pertosse.
Il grafico successivo, mostrato qui di
seguito, mostra il numero di decessi per difterite in Germania
1920-1987. Si noti che il vaccino contro la difterite è stato introdotto
nel 1925, con un enorme aumento del tasso di malattia!
Guardando questi grafici, quanto
seriamente possiamo prendere in considerazione le affermazioni che i
vaccini hanno salvato la vita?
Noi non possiamo vedere alcun
miglioramento nella mortalità o nel numero di casi, prima e dopo che le
vaccinazioni sono state avviate, e nel caso della difterite, di certo
sembra che la vaccinazione ha aggravato il tasso di malattia!
Tutti i grafici originali sono reperibili tramite il Waldorf Research Institue, e sono relativi al lavoro di Deggeller L. Concerning Childhood Vaccinations Today. Journal of Anthrop Med, 1992, 9, 2,1-14 [pagg 39 -50] dove sono conslutabili altri grafici illuminanti in merito a poliomielite e tetano.
Ciò che ci preme sottolineare,
soprattutto in considerazione del fatto che i nervosi rappresentanti
delle case farmaceutiche stanno cercando con ogni mezzo di limitare le
informazioni negative sui vaccini, è che la recensione si basa su un
rapporto pubblicato nel 2002 sulla rivista The Lancet che afferma:
Il peso delle prove collettive suggerisce che l’igiene personale e ambientale riduce la diffusione dell’infezione …
Quindi … i risultati di questa revisione dimostrano che vi è un continuo, misurabile, effetto positivo dell’igiene personale e comunitario sulle infezioni.
La stessa recensione degli scienziati
polacchi afferma che l’articolo di The Lancet ha mostrato che la
mortalità per malattie infettive in generale era scesa a “livelli quasi trascurabili molto prima dell’introduzione di pratiche di vaccinazioni universali“.
Essi sottolineano che il programma di vaccinazione è aumentato
notevolmente rispetto al periodo di riferimento di questi studi, e gli
antigeni vengono iniettati sempre più insistentemente. Hanno poi
dichiarato:
Medici e ricercatori indicano lo stato di peggioramento della salute della popolazione infantile dal 1960, che ha coinciso con l’aumento sistematico delle vaccinazioni. Malattie allergiche, tra cui l’asma, malattie autoimmuni, il diabete e molte disfunzioni neurologiche – difficoltà di apprendimento, ADD [Disturbo da Deficit di Attenzione], ADHD [Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività], convulsioni e Autismo – sono condizioni croniche, per cui l’attenzione è stata richiamata più volte.
Quindi, pur con nessun apparente
beneficio nel ridurre le malattie infettive, i vaccini sono in corso di
mandato nonostante la forte evidenza suggerisce che i vaccini stanno
alimentando tassi astronomicamente crescenti di malattie autoimmuni e
malattie croniche neurologiche.
Naturalmente, per questi ricercatori
esistono anche realtà politiche con le quali doversi confrontare.
Nonostante le loro potenti scoperte, sanno molto bene che la
politica non suggerisce che i vaccini dovrebbero essere eliminati. Essi,
tuttavia, offrono diversi suggerimenti circa l’idea di ridurre la loro
applicazione e concludono affermando che:
varrebbe la pena di applicare il principio di precauzione – principio etico [dal 1988] secondo il quale, se vi è un probabile e minimo rischio di effetti negativi, è meglio non attuarlo anziché rischiare conseguenze incerte, ma potenzialmente molto dannose.
Quindi, con questa scienza “work in progress”, siamo tornati di nuovo al principio di precauzione,
qualcosa che avrebbe dovuto essere applicato decenni fa anziché
rovinare intere generazioni di bambini e trasformare la società in un
insieme di malati cronici.
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