Questa è la storia di
John Perkins, il capo economista di una società di consulenze,
ingegneria e costruzioni di Boston.
Fin qui nulla di strano.
Quello che interessa è che Perkins ha lavorato come “sicario
dell’economia”, una élite di professionisti il cui compito è di
orientare la modernizzazione dei paesi in via di sviluppo verso un
continuo processo d’indebitamento e di asservimento agli interessi delle
multinazionali e dei governi più potenti del mondo.
Sono professionisti, dallo stipendio fantasmagorico, in grado di
sottrarre migliaia di miliardi di dollari a paesi di tutto il mondo.
Riversano, o per meglio dire, rubano, il denaro della Banca
Mondiale, dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo
internazionale (U.S.A.I.D.) e di altre importanti organizzazioni,
per così dire umanitarie, per farli finire nelle casse delle
corporation e nelle tasche di un pugno di ricche famiglie che detengono
il controllo delle risorse naturali del pianeta.
Il controllo di paesi
strategici è sempre avvenuto da centinaia di anni, prima con gli imperi
coloniali, ora invece spostando elettronicamente enormi quantità di
denaro (creato dal nulla dalle banche) da un luogo ad un altro e facendo
sprofondare nei debiti miliardi di persone.
I metodi usati dai sicari sono: falso in bilancio, elezioni truccate, tangenti, estorsioni, sesso, per arrivare all’omicidio!
I metodi usati dai sicari sono: falso in bilancio, elezioni truccate, tangenti, estorsioni, sesso, per arrivare all’omicidio!
Il compito di Perkins
era quello di incoraggiare i leader mondiali a divenire parte di una
vasta rete che favorisse gli interessi commerciali dei soli Stati Uniti
d’America. Alla fine questi leader rimanevano intrappolati in una
ragnatela, in una trama di debiti che ne garantiva la fedeltà assoluta
in tutti gli ambiti.
I sicari dell’economia sono pedine importanti che partecipano
alla costruzione e mantenimento dell’Impero, chiamato corporatocrazia.
Utilizzando gli strumenti della finanza internazionale, sono riusciti in
passato e ci riescono tuttora, a sottomettere paesi in via di sviluppo,
quelli ovviamente con risorse naturali nel sottosuolo come petrolio,
oro, diamanti, gas e minerali vari (coltan, ecc.) o quelli in posizioni
geostrategiche (Panama p.e.).
Quando un sicario
assolve al meglio il suo compito, i prestiti elargiti come aiuti o come
fondi necessari alla costruzione di infrastrutture importanti (centrali
elettriche, autostrade, ponti, ospedali, aeroporti o poli industriali,
ecc.) escono dalla Banca Mondiale e/o dall’U.S.A.I.D., ed
entrano nelle casse delle lobbies che hanno studiato e progettato tale
criminosa strategia.
Ai paesi destinatari delle infrastrutture, cioè ai paesi bisognosi, non solo non arriva nulla, ma anzi, i prestiti sono così ingenti che il debitore si trova costretto alla morosità dopo poco tempo, e quando ciò accade, viene preteso il risarcimento immediato creando ad arte, le seguenti condizioni: controllo dei voti ai paesi membri delle Nazioni Unite, installazioni di basi militari e l’accesso alle multinazionali alle preziosissime risorse naturali. Si esige la restituzione dei debiti anche sotto forma di concessioni petrolifere.
Ai paesi destinatari delle infrastrutture, cioè ai paesi bisognosi, non solo non arriva nulla, ma anzi, i prestiti sono così ingenti che il debitore si trova costretto alla morosità dopo poco tempo, e quando ciò accade, viene preteso il risarcimento immediato creando ad arte, le seguenti condizioni: controllo dei voti ai paesi membri delle Nazioni Unite, installazioni di basi militari e l’accesso alle multinazionali alle preziosissime risorse naturali. Si esige la restituzione dei debiti anche sotto forma di concessioni petrolifere.
In pratica tutti i
paesi che i sicari dell’economia hanno portato sotto l’ombrello
dell’Impero globale, hanno subìto un destino simile. Tutti ad eccezione
di Iraq e Venezuela.
Questo spiega perché il debito dei paesi del Terzo mondo è arrivato a
oltre 2500 miliardi di dollari, mentre i soli interessi economici (nel
2004 erano oltre 375 miliardi) sono superiori all’intera spesa per la
sanità e l’istruzione e venti volte gli aiuti che i paesi in via di
sviluppo ricevono annualmente dall’estero!
Cosa succede
all’agenda mondialista, quando un sicario fallisce il suo
compito?
Entra in gioco una razza ancor più sinistra e pericolosa: gli “sciacalli”.
Gli sciacalli sono uomini, mercenari, agenti dell’intelligence
che rovesciano il governo di turno, fomentano rivolte, colpi di stato e
golpe militari. Spesso mascherano i loro sporchi intervento con strani
incidenti (aereo, auto), malori o malattie, uccidendo i capi di stato
che non si piegano ai dettami dell’establishment economico-finanziaria.
Se anche lo sciacallo dovesse fallire, allora entrano in gioco i
generali con l’esercito, e il risultato è la guerra. Esattamente quello
che negli ultimi anni è accaduto in Afghanistan, Iraq sotto Saddam
Hussein e Libia con Gheddafi.
In Iran e Venezuela hanno tentato il rovesciamento, ma per fortuna senza
risultati.
L’inizio…
Come può un uomo normalissimo come John Perkins, con una semplice laurea
in economia, diventare un sicario dell’economia?
Certamente nulla avviene per caso... E infatti tutto ebbe inizio quando
sposò Ann, una giovane donna, il cui padre era un brillante ingegnere
che lavorava per il Ministero della Marina, e suo zio un alto dirigente
della National Security Agency (N.S.A.), l’Agenzia per la
sicurezza nazionale statunitense.
Dopo il matrimonio, Perkins fu chiamato per un colloquio alla N.S.A. il
cui scopo, scoprì più tardi, era individuare, attraverso test, i suoi
punti deboli.
Alcune settimane dopo gli fu offerto un lavoro con il quale cominciò a
far pratica nell’arte dello spionaggio. Il passaggio successivo fu
l’assunzione alla Main Inc. di Boston, una società di consulenza
internazionale, con circa duemila dipendenti sparsi nel mondo.
A questo punto della
storia Perkins incontra, quello che sarà il suo mentore e che avrà un
ruolo centrale in tutta la storia. Viene avvicinato da Claudine, una
donna che approfittò dei punti deboli della sua personalità usando un
misto tra seduzione fisica, manipolazione verbale e mentale: metodi
studiati appositamente per lui.
Fu proprio lei a spiegargli in cosa sarebbe consistito il suo vero
lavoro: per primo doveva giustificare gli enormi prestiti internazionali
che avrebbero poi riportato i soldi alla Main Inc. o ad altre
potentissime lobbies statunitensi come Bechtel, Halliburton, Stone &
Webster, Brown & Root, attraverso grossi progetti di ingegneria e di
edilizia; secondo, avrebbe dovuto mandare in rovina i paesi che
ricevevano i prestiti affinché restassero per sempre in obbligo, schiavi
dei creditori. In pratica il “sicario dell’economia”
In qualità di
economista avrebbe dovuto fare previsioni sugli effetti di investimenti
multimiliardari in un determinato paese; in particolare doveva elaborare
proiezioni sulla crescita economica nei successivi venti o venticinque
anni e le valutazioni dell’impatto di tutta una serie di progetti messi
poi in atto dalle aziende statunitensi.
Doveva creare altissimi profitti per gli appaltatori e fare felici un
pugno di ricche e influenti famiglie dei paesi destinatari, assicurando
al tempo stesso la dipendenza finanziaria e quindi la lealtà politica
dei governi in tutto il mondo.
In pratica, veniva pagato profumatamente per rubare miliardi di dollari
ai paesi in via di sviluppo.
La storia insegna che
fin dai tempi più antichi, gli imperi sono stati costruiti e mantenuti
attraverso la forza militare e la minaccia, ma con la fine dell’Unione
Sovietica e lo spettro di un olocausto nucleare, la soluzione militare
divenne troppo rischiosa, per cui vennero optate altre strategie, come
quella economica.
Queste strategie, semplici, di grande funzionamento, non necessitavano
di eserciti.
Un esempio per tutti, avvenne nel 1951 quando l’Iran si ribellò alla
compagnia petrolifera britannica (oggi B.P., British Petroleum)
che sfruttava le risorse naturali e il popolo.
Il primo ministro iraniano Mohammad Mossadeq, eletto democraticamente
dal popolo, nazionalizzò l’intero patrimonio petrolifero iraniano,
scatenando le ire furiose dell’Inghilterra, la quale chiese aiuto agli
U.S.A.
Washington invece
delle bombe sganciò uno “sciacallo”, l’agente della C.I.A.,
Kermit Roosevelt (nipote del presidente Theodore), il quale riuscì, a
suon di soldi, tangenti e minacce a persuadere un gran numero di persone
e organizzare rivolte e dimostrazioni violente in piazza (la medesima e
recente strategia applicata in Libia e Siria). Il clima, creato ad arte,
dava l’impressione che Mossadeq fosse incapace e soprattutto impopolare.
Il primo ministro cadde nella trappola e passò il resto della sua vita
agli arresti domiciliari. A quel punto prese il potere lo scià Mohammad
Reza, alleato degli Stati Uniti e divenne il dittatore incontrastato per
molto tempo, fino alla Rivoluzione.
Questo è uno degli innumerevoli colpi di stato finanziati e orchestrati
dagli Stati Uniti ai danni di paesi sovrani; ricordiamo Ecuador,
Indonesia, Cile, Panama, Colombia, El Salvador, Bolivia, e praticamente
tutto il continente africano.
Come mai simili
accadimenti storici non sono conosciuti dalla maggior parte delle
persone?
Negli Stati Uniti, ma il discorso in Europa non cambia, la N.B.C.
è della General Electric, la A.B.C. della Walt Disney,
la C.B.S. di Viacom, la C.N.N. dell’A.O.L. Time
Warner, ecc.
La maggior parte dei quotidiani, periodici e case editrici sono posseduti e manipolati da gigantesche corporation transnazionali. Tutti i media fanno parte del medesimo sistema corporativo che ha portato avanti la distruzione sistematica delle economie dei paesi in via di sviluppo, e quindi veicolano solo le notizie politicamente corrette.
La maggior parte dei quotidiani, periodici e case editrici sono posseduti e manipolati da gigantesche corporation transnazionali. Tutti i media fanno parte del medesimo sistema corporativo che ha portato avanti la distruzione sistematica delle economie dei paesi in via di sviluppo, e quindi veicolano solo le notizie politicamente corrette.
Per concludere John
Perkins, probabilmente per ripulirsi la coscienza e per un briciolo di
onestà intellettuale si è confessato pubblicamente scrivendo il libro
intitolato: “Confessioni di un sicario dell’economia”.
E’ bene ricordare che è la confessione di un uomo che ha permesso a sé
stesso di diventare una pedina, un sicario, riuscendo grazie alla
propria avidità a sfruttare e saccheggiare miliardi di dollari da paesi
in difficoltà, creando centinaia di milioni di poveri.
Il libro comunque è molto interessante, soprattutto perché permette una
maggiore comprensione e visione d’insieme, dei fatti storici e
dell’andamento della società moderna, tutta focalizzata nella crescita
economica.
Sono riusciti, grazie
a decenni di propaganda, marketing e pubblicità più o meno occulta, a
convincerci che acquistare costantemente è un dovere civico e aiuta
l’economia; saccheggiare la terra è nel nostro stesso interesse.
La storia purtroppo, quando non viene compresa, è destinata a ripetersi
e a concludersi in tragedia. Gli imperi, infatti non durano, sono tutti
falliti miseramente.
L’attuale Impero, gestito e controllato dai banchieri internazionali,
centrato nei mercati e derivati finanziari, oramai si sta sgretolando
sotto i nostri occhi, lasciando posto ad un sistema dove al centro ci
sarà l’uomo e non il dio-denaro!
“Riconoscere un
problema è il primo passo per trovarne la soluzione e confessare un
peccato è l’inizio della redenzione…”.
Concludo con le parole di John Perkins
Titolo:
“Confessioni di un sicario dell’economia”, John Perkins, ed. Minimum fax, ISBN: 978-88-6559-069-0
“Confessioni di un sicario dell’economia”, John Perkins, ed. Minimum fax, ISBN: 978-88-6559-069-0
Nessun commento:
Posta un commento