Cristo ha l’elmetto in testa e una stella di Davide
disegnata sul giubbotto. Tra le mani ha un fucile e guarda una bambina
con gli occhi neri ed un pupazzo in braccio. La bambina ha paura ma è
curiosa. Cerca di guardarlo ma se lui se ne accorge abbassa gli occhi.
Cristo è stanco. Sono ore che è in piedi e ha fumato cento sigarette. La
bimba lo guarda di nuovo e lui tira fuori la lingua. La bambina ride e
il suo sorriso brilla in quel viso scuro. Cristo la guarda e sente uno
strano calore nel petto. Lui nella guerra ci credeva. Ora è sicuro che è
una merda assoluta. Vuole solo che finisca il prima possibile.
Cristo è al capezzale
della madre, o almeno di quello che ne è rimasto. La donna ha una pompa
che la fa respirare e due flebo infilate nelle braccia. Le macchine che
la tengono in vita ronzano ritmicamente.
Cristo la gira delicatamente per far circolare il sangue e si chiede
dove sia finito tutto l’amore e tutta la tenerezza che quel corpo è
stato in grado di donargli. Ora che lei non parla più e che i suoi
occhi sono chiusi da settimane, gli sembra che lei, invece di morire
una sola volta, muoia di nuovo ogni giorno. Allora inizia a sperare che
finisca presto e che anche quel corpo si spenga come si è spenta lei.
Poi, mentre si china per aggiustare il cuscino, sente l’odore della sua
pelle che, nonostante tutto, è rimasto lo stesso. Allora, in un attimo,
il tempo trascorso si annulla e lei è di nuovo in casa a fare i mestieri
cantando con voce leggera mentre lui ha il naso premuto ai vetri della
finestra. A Cristo scappa una lacrima che cade sul viso della donna. Lui
poggia la fronte sulle sue labbra e lascia che lei lo baci ancora una
volta.
Cristo è seduto di fronte al computer e beve un
bicchiere di succo di frutta. Anche oggi ha passato un bel po’ di tempo a
cercare lavoro e gli occhi gli bruciano per la fatica. Sono mesi che si
trascina da un posto all’altro e il suo tempo non vale più nulla. Suo
padre alla sua età aveva già due bambini. A lui sembra di non essere mai
diventato uomo. Ha smesso di fumare. Agli altri dice che lo ha fatto
perché fumare fa male. A lui faceva più male chiedere al padre i soldi
per le sigarette.
Ieri ha visto un suo vecchio compagno di scuola. E’ uno che è entrato nel giro e adesso si è piazzato. Raccoglie extracomunitari e li porta a lavorare in campagna. Gli toglie un terzo di quello che prendono. Gli ha chiesto se gli andrebbe di dargli una mano. Cristo beve un altro sorso e si ferma un attimo a pensare, poi riabbassa gli occhi sul computer e si mette a cercare di nuovo.
Ieri ha visto un suo vecchio compagno di scuola. E’ uno che è entrato nel giro e adesso si è piazzato. Raccoglie extracomunitari e li porta a lavorare in campagna. Gli toglie un terzo di quello che prendono. Gli ha chiesto se gli andrebbe di dargli una mano. Cristo beve un altro sorso e si ferma un attimo a pensare, poi riabbassa gli occhi sul computer e si mette a cercare di nuovo.
Cristo è una ragazza russa. Ha gli occhi celesti e il
viso di porcellana. E’ venuta in questo paese per fare l’attrice. Ora
fa la puttana. Ha conosciuto il corpo di migliaia di uomini e ormai sa
che ha perso la strada di casa per sempre. Non crede più in nulla e ha
dimenticato il viso dei suoi genitori. Ora sta ascoltando un ragazzo che
l’ha caricata e non è riuscito a fare l’amore con lei. Lui le dice che
la sua fidanzata l’ha lasciato e si sente malissimo. Lo dice con
infinita tristezza.
Cristo capisce che questo è amore e prova pietà per
questo ragazzo. Prima di scendere lo bacia con dolcezza sulla guancia e
dice una piccola preghiera per lui.
Cristo è un barbone. E’ steso su un mucchio di
cartoni e sente un peso enorme sul petto. Ha i calzoni bagnati di piscio
e la bocca piena di vomito. E’ notte. In strada non c’è nessuno e lui
non riesce a gridare per chiedere aiuto. Mentre i brividi gli scuotono
il corpo lui non ha più paura. Ora sta per andarsene. Lo hanno
picchiato, cacciato e nessuno ha mai fatto veramente nulla per lui.
Eppure non odia nessuno e sente che, ovunque stia per andare, non può
essere peggio di qui. Quando Cristo chiude gli occhi è sereno. L’ultima
cosa che sente è una sottilissima pioggia primaverile che bagna il suo
viso disteso.
Nel cielo, indifferenti, brillano cento milioni di stelle.
fonte : http://www.mentecritica.net/ovunque-tranne-che-li/leggere/oltre-le-righe/mc/447/
Nessun commento:
Posta un commento