Artrite vuol
dire letteralmente “infiammazione delle articolazioni”. L'artrite
colpisce il tessuto connettivo del corpo, provocando dolore articolare,
tumefazione, degenerazione e disabilità. Esistono più di cento tipi di
artrite: alcuni colpiscono solo le articolazioni, altri hanno effetti
più diffusi. I due tipi principali di artrite sono l'osteoartrite, anche nota come artrite degenerativa, e l'artrite reumatoide,
anche nota come artrite autoimmune o infiammatoria.
Quasi tutte le
forme di artrite rientrano in una di queste due categorie. L'insorgenza,
la progressione e i sintomi dell'artrite reumatoide e dell'osteoartrite
sono alquanto diversi e, in genere, riguardano persone di età
differente.
In questo capitolo imparerete il funzionamento delle articolazioni e gli effetti dell'artrite su di esse. Conoscere le proprie articolazioni – e i loro possibili problemi – è un prerequisito indispensabile per difendere al meglio la propria salute. Una volta appresi i concetti di base, sarete in grado di capire meglio le informazioni contenute in questo libro e di parlare con più proprietà al medico riguardo la vostra artrite.
In questo capitolo imparerete il funzionamento delle articolazioni e gli effetti dell'artrite su di esse. Conoscere le proprie articolazioni – e i loro possibili problemi – è un prerequisito indispensabile per difendere al meglio la propria salute. Una volta appresi i concetti di base, sarete in grado di capire meglio le informazioni contenute in questo libro e di parlare con più proprietà al medico riguardo la vostra artrite.
Come funzionano le articolazioni
L'artrite è una patologia che colpisce i tessuti connettivi.
Tutto il corpo è tenuto insieme da tali tessuti: le fasce preservano la forma e la posizione di organi e muscoli, i legamenti tengono unite le ossa, il grasso protegge e supporta ossa e organi, i tendini (dense e resistenti formazioni di tessuto connettivo) connettono i muscoli all'osso. Altri tessuti connettivi – chiamati cartilagine, membrane sinoviali e borse – proteggono e lubrificano i capi ossei.
Il tessuto connettivo è composto da fasce fittamente intrecciate di proteine, chiamate collagene. Cellule specializzate dette condroblasti secernono una matrice di carboidrati e proteine all'interno del reticolo formato dalle fibre di collagene, formando una struttura che può essere riempita da altre proteine, da fluidi e da minerali. Quando i reticoli delle fibre di collagene sono pieni di minerali, si formano le ossa; quando sono pieni in quantità variabili di altri fluidi e proteine, il risultato sono cartilagini, tendini, legamenti, fasce e membrane.
La cartilagine è un denso strato di tessuto connettivo che protegge le articolazioni, attutendo la frizione tra le ossa. Liscia, solida e flessibile, essa è in grado di sopportare pressioni elevate, tornando velocemente alla forma originaria, una volta eliminata la pressione. La cartilagine è un tessuto vivo e in evoluzione. Non contiene vasi sanguigni, ma è nutrita dai fluidi in cui sono immerse le articolazioni. Tali fluidi attraversano la cartilagine quando l'articolazione si muove. Senza questo continuo “bagno” rigeneratore, la cartilagine si deteriora.
Due tipi di articolazioni possono venire colpiti dall'artrite, quelle sinoviali e quelle cartilaginee. Entrambi i tipi contengono una notevole quantità di cartilagine, che si deteriora in caso di artrite. Tra le articolazioni sinoviali, troviamo quelle principali di braccia e gambe. La superficie interna di tale tipo di articolazioni è foderata da una membrana che produce acido ialuronico, un fluido sinoviale che lubrifica la superficie dell'articolazione – un po' come l'olio lubrifica il motore di una macchina – permettendo al capo osseo di ruotare liberamente nella sua cavità. Certe articolazioni, come il ginocchio e la mascella, comprendono dischi cartilaginosi che dividono il fluido sinoviale in due compartimenti e che fungono da cuscinetto per i movimenti dell'articolazione. Il fluido sinoviale porta i nutrienti nella cartilagine e mantiene le superfici cartilaginee dell'articolazione separate l'una dall'altra.
Le articolazioni cartilaginee includono quelle tra le vertebre. Tra la maggior parte delle vertebre della spina dorsale, rotondi cuscinetti di cartilagine – spesso detti dischi – impediscono il contatto tra le ossa e permettono alla colonna vertebrale di compiere la sua incredibile gamma di movimenti.
Osteoartrite
L'osteoartrite, la forma più comune di artrite, colpisce circa il 10 per cento della popolazione mondiale. Quasi l'80 per cento delle persone sopra i cinquanta anni soffre, chi più chi meno, di osteoartrite. Si ritiene che essa sia causata soprattutto dall'usura e in genere colpisce articolazioni che portano peso, come quelle delle anche, delle ginocchia e della colonna vertebrale. E poiché le mani sono costantemente usate, anche le articolazioni delle dita ne sono spesso affette.
Raramente l'osteoartrite causa il processo dell'infiammazione, per cui in realtà il nome “artrite” non è il più indicato per questa patologia articolare. A causa del deterioramento dell'articolazione, la membrana sinoviale si irrita e produce liquido sinoviale in eccesso, provocando tumefazione. Talvolta, questa tumefazione viene indicata come infiammazione, benché raramente sia caratterizzata dai sintomi comuni di quest'ultima, come alterazioni visibili dell'articolazione, calore o ricadute sul sistema immunitario. L'irritazione causata dall'attrito tra le superfici dell'articolazione fa sì che la membrana sinoviale crei più liquido di quanto l'articolazione ne possa contenere.
In generale, l'osteoartrite è considerata una malattia della vecchiaia. A causa di quest'ultima, la cartilagine spugnosa e flessibile che protegge le aree in cui le ossa si toccano comincia a deteriorarsi. Nella cartilagine di una persona anziana, gli enzimi che digeriscono le proteine aumentano notevolmente il tasso di attività, provocando un rapido deterioramento della cartilagine. Il corpo non riesce a sostituirla abbastanza velocemente, soprattutto un corpo anziano che non è più in grado di sintetizzare cartilagine come una volta. Come risultato, le superfici all'interno dell'articolazione non combaciano più bene. Mentre una volta si incastravano perfettamente come i pezzi di un puzzle, ora cominciano a sfregarsi l'una contro l'altra (immaginate di svitare il tappo storto di una bottiglia: girandolo, il tappo e la bottiglia, anziché scorrere l'uno sull'altra, si urtano reciprocamente). Nei casi di osteoartrite avanzata, il corpo fa appello ai suoi poteri curativi per cercare di guarire l'articolazione, e infiammazione, dolore, tumefazione, arrossamento e calore possono essere le conseguenze.
All'inizio, il dolore osteoartritico insorge solo quando si usa l'articolazione affetta, ma dopo un po' quest'ultima comincia a fare sempre male. Man mano che l'articolazione si usura, il corpo cerca di ripararla producendo un nuovo osso e una nuova cartilagine. Ma se queste strutture non sono allineate correttamente, possono insorgere dolorosi speroni ossei capaci di ridurre la gamma di movimenti.
In gioventù, è molto più probabile che l'osteoartrite insorga negli uomini anziché nelle donne, mentre dopo i 45 anni l'insorgenza nelle donne è dieci volte maggiore. Superati i sessantacinque anni, praticamente tutti mostrano segni di deterioramento delle cartilagini, soprattutto nelle articolazioni che portano peso, come le anche, la spina dorsale e le ginocchia. Tuttavia, solo un terzo circa delle persone presenta veri e propri sintomi artritici. Questo è un chiaro indizio del fatto che nell'osteoartrite sono in gioco fattori che poco hanno a che fare con la quantità di cartilagine presente nelle articolazioni. Anche se non sappiamo esattamente quali siano tali fattori, essi possono spiegare perché certi rimedi naturali riescano ad alleviare i sintomi della patologia.
Esistono in realtà diversi tipi di osteoartrite. Tra le forme più comuni, abbiamo:
Borsite.
Rigonfiamento doloroso delle borse, piccole sacche ubicate nel tessuto
connettivo, di solito vicino alle articolazioni. Tali sacche sono piene
di liquido sinoviale, il quale riduce l'attrito tra i tendini e le ossa o
i legamenti. Spesso, la borsite è il risultato di stress o pressioni
prolungati, a causa dei quali le borse si infiammano o si gonfiano. Una
volta infiammate, le sacche gonfie premono contro un'articolazione
vicina, causando dolore.
Tendinite.
Rigonfiamento
doloroso di un tendine, cioè del tessuto fibroso che unisce il muscolo
all'osso. Di solito, tale infiammazione è causata da sforzi eccessivi
nello sport o in altre attività fisiche. La tendinite insorge
comunemente nei tendini del ginocchio, del gomito e della cuffia dei
rotatori, la quale stabilizza la spalla. Anche il tendine di Achille,
ubicato nella parte posteriore della caviglia, ne è spesso affetto.
Sindrome del tunnel carpale.
Patologia risultante da una pressione eccessiva o ripetitiva sul nervo
mediano ubicato nella mano. Il nervo mediano, che controlla alcuni
muscoli della mano e delle dita, passa attraverso una piccola apertura
situata sotto il polso, chiamata tunnel carpale. Il movimento ripetitivo
del polso e delle dita crea irritazione e rigonfiamento, che a loro
volta fanno sì che il tessuto del tunnel carpale cominci a premere sul
nervo mediano. Sintomi comuni sono formicolio, indolenzimento e dolore.
Il movimento ripetitivo del dito che batte incessantemente i tasti di un
computer può causare la sindrome del tunnel carpale.
Fibromialgia.
Disturbo caratterizzato da dolore al muscolo e all'articolazione, senza
alcuna infiammazione, che persiste senza apparente ragione. La causa di
tale patologia, che colpisce quasi 10 milioni di americani ed è
strettamente connessa alla sindrome della fatica cronica, non è ancora
nota.
L'osteoartrite ha probabilmente una componente genetica. È assai probabile che quanti la contraggono prima dei cinquanta anni abbiano dei familiari con la stessa malattia. Ciò potrebbe essere dovuto alla presenza, in famiglia, di persone con strutture articolari simili e particolarmente vulnerabili all'usura. Quanti avessero una tale predisposizione dovrebbero prendere misure preventive contro l'osteoartrite: fare regolarmente esercizi fisici di allungamento e di rafforzamento, seguire una dieta giusta e prestare attenzione a una postura corretta, possibilmente sotto la guida di un fisioterapista.
Altri soggetti vulnerabili all'osteoartrite sono tutti coloro che per lavoro devono restare seduti, alla scrivania o in un autoveicolo, per la maggior parte della giornata. Anni di questo tipo di postura, abbinati alla mancanza di adeguato esercizio fisico, causano spesso un disallineamento di anche e colonna vertebrale. A questo punto, anche le articolazioni di gambe e collo escono dall'allineamento corretto, mettendo sotto tensione le superfici cartilaginee all'interno delle articolazioni.
Pure lo stress ripetitivo su certe articolazioni aumenta il rischio di osteoartrite. Gli atleti, i ballerini e tutti coloro che svolgono un lavoro fisico ripetitivo rischiano di usurare la cartilagine delle articolazioni più utilizzate. Tuttavia, non pensate che oziare pigramente vi protegga dall'osteoartrite. Anche coloro che non fanno abbastanza esercizio fisico corrono rischi. Le articolazioni che non compiono tutta la loro gamma di movimenti sono quelle che più probabilmente si deteriorano con l'età. Altri fattori di rischio sono l'obesità e il fumo. Pure errate abitudini posturali possono disallineare le articolazioni e causare tensioni irregolari sulla cartilagine e altri tessuti connettivi. E quando un'articolazione si lesiona, aumentano le probabilità che quell'area diventi artritica.
Non esiste una cura per l'osteoartrite. Benché la cartilagine possa ricostituirsi, non esiste un metodo certo per invertire il processo che ha deteriorato l'articolazione. L'incubo di vivere afflitti da un dolore cronico può trasformarsi in realtà. Dolorosa è specialmente quell'artrite che colpisce i dischi intervertebrali della colonna dorsale. I muscoli si irrigidiscono e i nervi possono restare intrappolati. Se mai avete avuto dolori alla schiena, saprete che in quei periodi è difficile svolgere anche le più banali attività quotidiane. Ogni anno, i dolori alla schiena rendono temporaneamente inabili al lavoro 7 milioni di persone.
La maggior parte delle cure contro l'artrite consiste nel tenere sotto controllo il dolore e l'infiammazione con farmaci e nel lasciare che il corpo si guarisca da solo, il più possibile. Tra i farmaci più comuni per alleviare i sintomi dolorosi dell'osteoartrite, troviamo quelli antinfiammatori non steroidei (FANS) e quelli steroidei come il cortisone. Nel Capitolo 3, analizzeremo in dettaglio questi farmaci e i loro dannosi effetti collaterali, scoprendo perché i rimedi naturali sono alternative migliori.
La chirurgia artroscopica serve a diminuire l'attrito all'interno delle articolazioni artritiche. Tale procedura consiste nell'introdurre un sottile catetere nell'articolazione, con lo scopo di smussare le superfici cartilaginee irregolari.
Nei casi più gravi, le articolazioni artritiche vengono sostituite da altre artificiali. Queste procedure si sono rivelate benefiche per molti pazienti di artrite, ma gli interventi chirurgici presentano sempre dei rischi. In molti casi, è necessario ripeterli. Inoltre, sono costosi e andrebbero presi in considerazione solo da chi è gravemente menomato dalla malattia (il Capitolo 3 contiene ulteriori informazioni sui più comuni interventi chirurgici per l'artrite).
Artrite reumatoide
L'artrite reumatoide (AR, o RA), anche detta artrite infiammatoria, colpisce circa 3 milioni di americani. È da tre a cinque volte più comune nelle donne e colpisce soprattutto tra i venti e i cinquanta anni. Anche bambini e neonati possono soffrire di artrite reumatoide. È più comune nei Paesi occidentalizzati e quasi del tutto assente in quelli meno sviluppati. Alcuni pazienti di artrite reumatoide, una volta guariti dalla prima fase acuta, non vi ricadono più; altri presentano lunghi periodi di remissione tra una fase acuta e l'altra; altri ancora devono lottare contro questa malattia praticamente sempre.
L'artrite reumatoide è considerata un disturbo autoimmune. A causa di tale patologia, il sistema immunitario attacca i tessuti del corpo, provocando tumefazioni, infiammazioni e dolori articolari cronici e debilitanti. Più colpite sono le articolazioni di mani, piedi, polsi, ginocchia, anche e caviglie. All'inizio, si infiammano le membrane sinoviali di un'articolazione, provocando tumefazione e rigidità in quest'ultima. Come risultato, le membrane infiammate rilasciano enzimi che scindono la cartilagine articolare. Quest'ultima viene sostituita da un tessuto fibroso che può calcificare e formare noduli ossei in grado di saldare le articolazioni, limitando la gamma di movimenti.
All'interno dell'articolazione affetta da artrite reumatoide, le cellule immunitarie dette linfociti reagiscono a quelle che considerano sostanze estranee. I linfociti sono i messaggeri che chiamano a raccolta le truppe del sistema immunitario, provocando la sintesi di sostanze chimiche dette citochine. Queste ultime sono i “generali” dell'esercito immunitario: infatti, impartiscono ordini ad altri tipi di cellule immunitarie, le quali provocano la reazione infiammatoria. In caso di artrite reumatoide e di altre malattie autoimmuni, i linfociti e le citochine hanno una reazione sproporzionata, consistente nella produzione di un intero esercito di cellule immunitarie, quando ne basterebbero molte meno. Dunque, anziché limitarsi a sconfiggere il nemico, le cellule immunitarie cominciano a lottare tra di loro, devastando l'ambiente in cui si trovano.
Esistono molte altre malattie che ricadono nella categoria dell'artrite autoimmune; ci sono anche patologie – come il morbo di Lyme – che possono causare sintomi simili a quelli artritici. Le cure convenzionali sono simili per l'artrite reumatoide e per tutti i tipi di artrite autoimmune di seguito elencati.
Spondilite anchilosante.
L'osteoartrite ha probabilmente una componente genetica. È assai probabile che quanti la contraggono prima dei cinquanta anni abbiano dei familiari con la stessa malattia. Ciò potrebbe essere dovuto alla presenza, in famiglia, di persone con strutture articolari simili e particolarmente vulnerabili all'usura. Quanti avessero una tale predisposizione dovrebbero prendere misure preventive contro l'osteoartrite: fare regolarmente esercizi fisici di allungamento e di rafforzamento, seguire una dieta giusta e prestare attenzione a una postura corretta, possibilmente sotto la guida di un fisioterapista.
Altri soggetti vulnerabili all'osteoartrite sono tutti coloro che per lavoro devono restare seduti, alla scrivania o in un autoveicolo, per la maggior parte della giornata. Anni di questo tipo di postura, abbinati alla mancanza di adeguato esercizio fisico, causano spesso un disallineamento di anche e colonna vertebrale. A questo punto, anche le articolazioni di gambe e collo escono dall'allineamento corretto, mettendo sotto tensione le superfici cartilaginee all'interno delle articolazioni.
Pure lo stress ripetitivo su certe articolazioni aumenta il rischio di osteoartrite. Gli atleti, i ballerini e tutti coloro che svolgono un lavoro fisico ripetitivo rischiano di usurare la cartilagine delle articolazioni più utilizzate. Tuttavia, non pensate che oziare pigramente vi protegga dall'osteoartrite. Anche coloro che non fanno abbastanza esercizio fisico corrono rischi. Le articolazioni che non compiono tutta la loro gamma di movimenti sono quelle che più probabilmente si deteriorano con l'età. Altri fattori di rischio sono l'obesità e il fumo. Pure errate abitudini posturali possono disallineare le articolazioni e causare tensioni irregolari sulla cartilagine e altri tessuti connettivi. E quando un'articolazione si lesiona, aumentano le probabilità che quell'area diventi artritica.
Non esiste una cura per l'osteoartrite. Benché la cartilagine possa ricostituirsi, non esiste un metodo certo per invertire il processo che ha deteriorato l'articolazione. L'incubo di vivere afflitti da un dolore cronico può trasformarsi in realtà. Dolorosa è specialmente quell'artrite che colpisce i dischi intervertebrali della colonna dorsale. I muscoli si irrigidiscono e i nervi possono restare intrappolati. Se mai avete avuto dolori alla schiena, saprete che in quei periodi è difficile svolgere anche le più banali attività quotidiane. Ogni anno, i dolori alla schiena rendono temporaneamente inabili al lavoro 7 milioni di persone.
La maggior parte delle cure contro l'artrite consiste nel tenere sotto controllo il dolore e l'infiammazione con farmaci e nel lasciare che il corpo si guarisca da solo, il più possibile. Tra i farmaci più comuni per alleviare i sintomi dolorosi dell'osteoartrite, troviamo quelli antinfiammatori non steroidei (FANS) e quelli steroidei come il cortisone. Nel Capitolo 3, analizzeremo in dettaglio questi farmaci e i loro dannosi effetti collaterali, scoprendo perché i rimedi naturali sono alternative migliori.
La chirurgia artroscopica serve a diminuire l'attrito all'interno delle articolazioni artritiche. Tale procedura consiste nell'introdurre un sottile catetere nell'articolazione, con lo scopo di smussare le superfici cartilaginee irregolari.
Nei casi più gravi, le articolazioni artritiche vengono sostituite da altre artificiali. Queste procedure si sono rivelate benefiche per molti pazienti di artrite, ma gli interventi chirurgici presentano sempre dei rischi. In molti casi, è necessario ripeterli. Inoltre, sono costosi e andrebbero presi in considerazione solo da chi è gravemente menomato dalla malattia (il Capitolo 3 contiene ulteriori informazioni sui più comuni interventi chirurgici per l'artrite).
Artrite reumatoide
L'artrite reumatoide (AR, o RA), anche detta artrite infiammatoria, colpisce circa 3 milioni di americani. È da tre a cinque volte più comune nelle donne e colpisce soprattutto tra i venti e i cinquanta anni. Anche bambini e neonati possono soffrire di artrite reumatoide. È più comune nei Paesi occidentalizzati e quasi del tutto assente in quelli meno sviluppati. Alcuni pazienti di artrite reumatoide, una volta guariti dalla prima fase acuta, non vi ricadono più; altri presentano lunghi periodi di remissione tra una fase acuta e l'altra; altri ancora devono lottare contro questa malattia praticamente sempre.
L'artrite reumatoide è considerata un disturbo autoimmune. A causa di tale patologia, il sistema immunitario attacca i tessuti del corpo, provocando tumefazioni, infiammazioni e dolori articolari cronici e debilitanti. Più colpite sono le articolazioni di mani, piedi, polsi, ginocchia, anche e caviglie. All'inizio, si infiammano le membrane sinoviali di un'articolazione, provocando tumefazione e rigidità in quest'ultima. Come risultato, le membrane infiammate rilasciano enzimi che scindono la cartilagine articolare. Quest'ultima viene sostituita da un tessuto fibroso che può calcificare e formare noduli ossei in grado di saldare le articolazioni, limitando la gamma di movimenti.
All'interno dell'articolazione affetta da artrite reumatoide, le cellule immunitarie dette linfociti reagiscono a quelle che considerano sostanze estranee. I linfociti sono i messaggeri che chiamano a raccolta le truppe del sistema immunitario, provocando la sintesi di sostanze chimiche dette citochine. Queste ultime sono i “generali” dell'esercito immunitario: infatti, impartiscono ordini ad altri tipi di cellule immunitarie, le quali provocano la reazione infiammatoria. In caso di artrite reumatoide e di altre malattie autoimmuni, i linfociti e le citochine hanno una reazione sproporzionata, consistente nella produzione di un intero esercito di cellule immunitarie, quando ne basterebbero molte meno. Dunque, anziché limitarsi a sconfiggere il nemico, le cellule immunitarie cominciano a lottare tra di loro, devastando l'ambiente in cui si trovano.
Esistono molte altre malattie che ricadono nella categoria dell'artrite autoimmune; ci sono anche patologie – come il morbo di Lyme – che possono causare sintomi simili a quelli artritici. Le cure convenzionali sono simili per l'artrite reumatoide e per tutti i tipi di artrite autoimmune di seguito elencati.
Spondilite anchilosante.
Una
patologia causata da un attacco autoimmune alle articolazioni della
colonna vertebrale. Colpisce circa 300.000 americani e due volte di più
gli uomini che le donne. In generale, la spondilite anchilosante non è
così grave da risultare completamente debilitante, ma in rari casi è
possibile che le articolazioni si saldino tra loro. Essa provoca
un'infiammazione cronica che potrebbe causare una dolorosa sciatica
(irritazioni dei nervi sciatici che attraversano le gambe) o una stenosi
spinale (quando il canale spinale si richiude sui nervi della schiena,
causando dolore). Possono verificarsi anche indolenzimento, dolore e
debolezza alle gambe. I sintomi principali di spondilite anchilosante
sono rigidità e dolore alla schiena inferiore, soprattutto al mattino,
sintomi che potrebbero durare più di tre mesi. Per questo tipo di
artrite è stata scoperta un'origine genetica. Essa spesso colpisce
persone affette dalla sindrome dell'intestino irritabile (IBD o IBS).
Lupus.
Lupus.
Anche nota come lupus eritematoso sistemico o LES, è una patologia in
cui i tessuti connettivi di tutto il corpo si infiammano. Gli effetti di
questa rara malattia autoimmune variano largamente da persona a persona
e possono includere esaurimento, dolori, nausea, rigidità muscolare e
articolare, estrema sensibilità alla luce solare, malattia dei reni,
patologie del sangue, perdita di capelli, problemi mentali,
vulnerabilità alle infezioni, infiammazione al cuore o ai polmoni. I
primi sintomi osservabili sono un eritema a forma di farfalla su volto,
collo e braccia, oltre a febbre, debolezza e perdita di peso. Nella
maggior parte dei casi, la malattia attraversa fasi acute e di
remissione, senza mai sparire del tutto. Il LES colpisce le donne nove
volte di più degli uomini, di solito tra i venti e i cinquanta anni. Gli
asiatici, gli africani e i discendenti dei pellerossa americani sono
più soggetti dei caucasici a contrarre il LES.
Gotta.
Gotta.
Una forma acuta di artrite infiammatoria, causata da un disturbo del
metabolismo dell'acido urico. Quest'ultimo è un normale prodotto dei
processi corporei, ma nel caso della gotta, i suoi cristalli si
accumulano nel corpo, si depositano nelle articolazioni e vengono
attaccati dal sistema immunitario. La gotta in genere colpisce le
articolazioni minori di piedi (soprattutto l'alluce) e mani. Circa il 90
per cento del milione di americani affetti da gotta è costituito da
uomini. Il consumo elevato di alcool, l'obesità e la pressione elevata
aumentano i rischi di gotta.
Artrite psoriasica.
Artrite psoriasica.
Una patologia collegata alla psoriasi della pelle, anch'essa ritenuta
una malattia autoimmune. L'infiammazione che provoca l'irritazione
cutanea si estende alle articolazioni.
Sindrome di Reiter.
Una malattia misteriosa che colpisce gli occhi, l'apparato urinario e
le articolazioni, soprattutto nei giovani e negli uomini di mezz'età.
Sindrome di Sjögren-Larsson.
Una malattia autoimmune che colpisce le ghiandole mucose di tutto il
corpo. I sintomi principali sono secchezza estrema di bocca, occhi e
pelle, ma spesso si hanno anche dolore e infiammazione articolari.
L'infiammazione cronica può causare danni ingenti. Nell'artrite reumatoide, il sistema immunitario attacca le articolazioni e talvolta altre parti del corpo. Questa malattia tende ad andare e venire: fasi di dolore e infiammazione acuti si alternano ad altre di remissione. La malattia comincia nella membrana sinoviale, il rivestimento della capsula articolare che secerne il viscoso liquido sinoviale. Da lì, l'infiammazione si estende alla cartilagine, alle ossa, ai tendini e ai legamenti. Deformità e disabilità non sono rare nei pazienti di artrite reumatoide.
Le articolazioni di mani, dita e piedi sono le parti più comunemente affette, di solito secondo schemi simmetrici. Se per esempio sono colpiti la mano e il piede destri, probabilmente lo saranno anche la mano e il piede sinistri. La rigidità delle articolazioni affette può durare fino a un'ora dopo il risveglio al mattino, oppure tutto il giorno. I pazienti gravi di artrite reumatoide possono avere bisogno di assistenza per lavarsi, vestirsi, mangiare e fare il bagno.
Comuni nei pazienti di artrite reumatoide sono la sindrome del tunnel carpale, la tenosinovite (infiammazione delle guaine che avvolgono i tendini del polso e delle dita), la borsite, uno stato di debolezza generale e l'anemia (tasso anomalo di eritrociti). Anche una sensazione generale di malessere, dolori muscolari, debolezza e lievi febbri sono tipici dei primi stadi della malattia.
Le articolazioni affette diventano deboli e possono lesionarsi più facilmente. Piccoli noduli reumatoidi possono rinvenirsi sui tendini dei pazienti di artrite reumatoide; essi possono anche formarsi nei polmoni, negli occhi o nel muscolo del cuore. Questi noduli non sono pericolosi, ma la loro presenza consente ai medici di diagnosticare con più sicurezza l'artrite reumatoide. Un'infiammazione intorno agli occhi può far sì che i condotti lacrimali si deteriorino, causando secchezza e prurito agli occhi. Nei casi più gravi di artrite reumatoide, possono anche verificarsi infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite), della sacca che avvolge il cuore (pericardite) o dei polmoni (fibrosi polmonare), tutte complicazioni potenzialmente mortali.
Come già detto, la maggior parte dei pazienti di artrite reumatoide alterna fasi di dolore e infiammazione acuti ad altre in cui la salute delle articolazioni è migliore. Nel 20 per cento dei casi, la patologia semplicemente scompare per non fare più ritorno. Di solito, è curata con FANS, steroidi e farmaci immunosoppressori. In generale, per i pazienti di questa malattia è necessaria la fisioterapia e, se le articolazioni sono gravemente compromesse, anche la chirurgia sostitutiva per evitare la disabilità totale.
I praticanti di medicina alternativa ritengono che la dieta scateni quella reazione eccessiva del sistema immunitario che alla fine distrugge i tessuti articolari. Nelle nazioni dove si segue la dieta occidentale – la quale, in larga parte, è composta da cibi processati privi degli indispensabili nutrienti – le malattie autoimmuni sono molto più diffuse. Il consumo regolare di cibi del genere, unito all'uso di FANS, viene considerato all'origine di una patologia nota come sindrome da permeabilità intestinale, la quale a sua volta si ritiene associata all'artrite reumatoide (si veda “La sindrome da permeabilità intestinale e l'artrite reumatoide” a p. 18).
Artrite infettiva
Esiste una terza categoria di artrite – l'artrite infettiva – che è provocata da un'infezione batterica, virale o fungina. Poiché i suoi sintomi possono essere simili a quelli dell'artrite autoimmune, può capitare che il medico escluda la possibilità di un'origine batterica. Le articolazioni possono essere colpite da un organismo infettivo che arriva a un'articolazione attraverso il sangue o tramite una ferita. Arrossamento, tumefazione e dolore, spesso associati a febbre e fitte, sono caratteristici dell'artrite infettiva. Di solito, quest'ultima viene curata mediante antibiotici.
L'infiammazione cronica può causare danni ingenti. Nell'artrite reumatoide, il sistema immunitario attacca le articolazioni e talvolta altre parti del corpo. Questa malattia tende ad andare e venire: fasi di dolore e infiammazione acuti si alternano ad altre di remissione. La malattia comincia nella membrana sinoviale, il rivestimento della capsula articolare che secerne il viscoso liquido sinoviale. Da lì, l'infiammazione si estende alla cartilagine, alle ossa, ai tendini e ai legamenti. Deformità e disabilità non sono rare nei pazienti di artrite reumatoide.
Le articolazioni di mani, dita e piedi sono le parti più comunemente affette, di solito secondo schemi simmetrici. Se per esempio sono colpiti la mano e il piede destri, probabilmente lo saranno anche la mano e il piede sinistri. La rigidità delle articolazioni affette può durare fino a un'ora dopo il risveglio al mattino, oppure tutto il giorno. I pazienti gravi di artrite reumatoide possono avere bisogno di assistenza per lavarsi, vestirsi, mangiare e fare il bagno.
Comuni nei pazienti di artrite reumatoide sono la sindrome del tunnel carpale, la tenosinovite (infiammazione delle guaine che avvolgono i tendini del polso e delle dita), la borsite, uno stato di debolezza generale e l'anemia (tasso anomalo di eritrociti). Anche una sensazione generale di malessere, dolori muscolari, debolezza e lievi febbri sono tipici dei primi stadi della malattia.
Le articolazioni affette diventano deboli e possono lesionarsi più facilmente. Piccoli noduli reumatoidi possono rinvenirsi sui tendini dei pazienti di artrite reumatoide; essi possono anche formarsi nei polmoni, negli occhi o nel muscolo del cuore. Questi noduli non sono pericolosi, ma la loro presenza consente ai medici di diagnosticare con più sicurezza l'artrite reumatoide. Un'infiammazione intorno agli occhi può far sì che i condotti lacrimali si deteriorino, causando secchezza e prurito agli occhi. Nei casi più gravi di artrite reumatoide, possono anche verificarsi infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite), della sacca che avvolge il cuore (pericardite) o dei polmoni (fibrosi polmonare), tutte complicazioni potenzialmente mortali.
Come già detto, la maggior parte dei pazienti di artrite reumatoide alterna fasi di dolore e infiammazione acuti ad altre in cui la salute delle articolazioni è migliore. Nel 20 per cento dei casi, la patologia semplicemente scompare per non fare più ritorno. Di solito, è curata con FANS, steroidi e farmaci immunosoppressori. In generale, per i pazienti di questa malattia è necessaria la fisioterapia e, se le articolazioni sono gravemente compromesse, anche la chirurgia sostitutiva per evitare la disabilità totale.
I praticanti di medicina alternativa ritengono che la dieta scateni quella reazione eccessiva del sistema immunitario che alla fine distrugge i tessuti articolari. Nelle nazioni dove si segue la dieta occidentale – la quale, in larga parte, è composta da cibi processati privi degli indispensabili nutrienti – le malattie autoimmuni sono molto più diffuse. Il consumo regolare di cibi del genere, unito all'uso di FANS, viene considerato all'origine di una patologia nota come sindrome da permeabilità intestinale, la quale a sua volta si ritiene associata all'artrite reumatoide (si veda “La sindrome da permeabilità intestinale e l'artrite reumatoide” a p. 18).
Artrite infettiva
Esiste una terza categoria di artrite – l'artrite infettiva – che è provocata da un'infezione batterica, virale o fungina. Poiché i suoi sintomi possono essere simili a quelli dell'artrite autoimmune, può capitare che il medico escluda la possibilità di un'origine batterica. Le articolazioni possono essere colpite da un organismo infettivo che arriva a un'articolazione attraverso il sangue o tramite una ferita. Arrossamento, tumefazione e dolore, spesso associati a febbre e fitte, sono caratteristici dell'artrite infettiva. Di solito, quest'ultima viene curata mediante antibiotici.
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