Nel 1939, la Germania nazista imponeva un nuovo standard musicale interno: il settaggio del LA a 440
Hz. Prima di tale imposizione, il settaggio del LA era a 432 Hz, la sua frequenza naturale, frutto di precise armonie e
corrispondenze matematiche. Prima ancora, Giuseppe Verdi già si versava in un accorato appello verso il governo di Roma affinché si tornasse alla frequenza naturale di 432
Hz (oggi definita la frequenza 'verdiana') in luogo di quella imposta dai francesi a 435 Hz.
Insomma, attorno al
settaggio ed all’imposizione del LA, concorrono personaggi, governi, nazioni, musicisti e produttori di strumenti musicali. Oggi la situazione è maggiormente complicata dall’avvento
della digitalizzazione del suono e dalla necessità di convertirlo in onde sonore. I dispositivi di conversione sono stati settati ultimamente sulla frequenza disarmonica ed innaturale
di 440 Hz (quella nazista!) mentre alcuni musicisti
‘nostalgici’ (ed acuti osservatori) continuano ad opporsi a questa
imposizione ISO, utilizzando accordature basate sui naturali
432 Hz.
Palo Franceschetti,
il noto Avvocato, scrittore e ricercatore viterbese, ha raccontato in
un
suo post di un suo cliente, un produttore di amplificatori audio,
che aveva subito pressioni distruttive di origine massonica. Nonostante
le accurate ricerche non si riusciva a venire a capo del
motivo di queste deleterie attenzioni finché non si è compreso che
il cliente costruiva i suoi amplificatori su di un settaggio naturale di
432 Hz. Le operazioni di sabotaggio erano
quindi probabilmente associabili alla volontà di impedirgli di
continuare oltre con la sua produzione a beneficio delle frequenze
naturali.
Cosa possiamo evincere da tutto ciò? Che il controllo delle frequenze
sia un affare serio, molto serio. Diffondere frequenze disarmoniche favorisce l’insorgere di comportamenti innaturali nell’uomo e concorre a disturbarne i
processi mentali. Si tratterebbe quindi dell’ennesima forma di inquinamento intenzionale dell’ambiente antropico, di quella
biosfera che contiene in delicatissimo equilibrio ogni forma di vita. Modificare le frequenze è una forma di inquinamento sottile ma dalle conseguenze impensabili. Non
si tratta di dettagli da musicofili ma di una parte di un progetto di degenerazione indotta dell’ambiente naturale.
Una parte del tutto,
fatto di radiazioni elettromagnetiche, inquinanti biochimici,
manipolazioni genetiche, radioattività e di chissà quali altre forme di
inquinamento di cui non percepiamo l’esistenza. Alterare
la frequenza di accordatura porta a modificare (anche se in modo
quasi impercettibile) tutta la musica prodotta ed ascoltata del mondo!
Occorre per ultimo ricordare come il Prof. Corrado
Malanga stia lavorando da anni al TST (Triad Sound Test), un metodo di liberazione degli addotti dai parassiti extradimensionali fondato sull'uso di specifiche
frequenze sonore e non solo di colori come avviene attualmente con il validissimo TCT (Triad Color Test).
Conoscere è potere. Possiamo comperare un vecchio diapason a 432 Hz
per accordare i nostri
strumenti oppure calibrare quelli elettronici su tale armonica
frequenza. Per i dettagli sul tema, segnalo i seguenti ottimi link,
buona ricerca:
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