giovedì 15 maggio 2014

Il diluvio biblico - una lettura letterale, alcuni commenti e una digressione


Non credo assolutamente che del diluvio biblico debba darsi una lettura letterale, ma in ambito cristiano e cattolico a quanto pare tale tipo di lettura è ancora valido (il link precedente è solo un esempio tra i tanti, e non rappresenta affatto un'eccezione).

Qui di seguito alcuni passi della Genesi ed alcuni commenti.

Genesi 6:
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: “Sterminerò dalla terra l’uomo che ho creato: con l’'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d’averli fatti”.
In questo brano biblico leggiamo che Dio (ritenuto l'essere perfetto e onnipotente) si pente di quanto egli stesso ha fatto. E già le sole implicazioni di queste parole sono enormi. Un Dio onnipotente e perfetto non può pentirsi; solo un essere fallibile e limitato può pentirsi delle sue opere e delle sue scelte (imperfette).
 
Secondo questo racconto biblico l'uomo si comporta male e viene sterminato, orrida e crudele vendetta. Come se non bastasse vengono sterminate tutte le altre creature, che difficilmente possono ritenersi colpevoli di alcunché visto il proprio basso livello di coscienza. Eppure anche della loro creazione questo Dio si pente, e le manda tutte a perire per annegamento.

Genesi 8:
Allora Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali mondi e di uccelli mondi e offrì olocausti sull’altare. Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: “Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l’istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto”.
La divinità di cui sopra mostra non solo di gradire  i cruenti sacrifici di innocenti animali, ma persino di essere solleticato (nell'appetito?) da quel profumino d'arrosto. Questa divinità ben lungi dall'essere altamente spirituale sembra molto somigliante agli antropomorfici dei dell'Olimpo. Da notare che secondo quanto leggiamo in queste ultime quattro righe la divinità mostra di "pentirsi di essersi pentita", mostrando un carattere volubile e incostante. Come divinità buona, misericordiosa e onnipotente è ben poco credibile: forse non sapeva già (prima di scatenare il diluvio) che l'uomo fosse incline al male? Forse non era stato lui a creare l'uomo in siffatta maniera? (E qui una considerazione sul paradosso del Dio onnipotente e onnisciente che crea un essere libero; se Dio ha tali attributi sa quali azioni compirà la propria creatura e quindi il modo in cui la crea definisce univocamente il modo in cui essa si comporterà).

Genesi 9:
Dio disse a Noè e ai sui figli con lui: “Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con i vostri discendenti dopo di voi; con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e bestie selvatiche, con tutti gli animali che sono usciti dall'arca. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio, né più il diluvio devasterà la terra”.
Forse non c'è più stato un Grande Diluvio, ma specie di questi tempi, ce ne sono tanti, fin troppi, per quanto locali. E poi c'è qualcosa di molto, molto peggio dell'acqua che cade dal cielo.

Detto questo occorre ricordare che la comprensione del presente illumina la realtà del passato così come la conoscenza del passato (quando lo si riesce a depurare da tutte le menzogne di cui viene ammantato nei manuali di storia) permette di comprendere meglio il presente.

Restano pochi dubbi sul fatto che in tempi antichi una grossa catastrofe colpì la terra e decimò uomini, piante e animali, distruggendo un'avanzatissima civiltà, ma è oltremodo ridicolo attribuire semplicisticamente il verificarsi di tale catastrofe alle colpe degli uomini ed alla conseguente punizione divina. 

Curiosamente però molte tradizioni (basti pensare alle leggende dei popoli originari dell'America) raccontano di una divinità adirata con l'uomo e delusa per il fatto che la creazione di tale essere non corrispondesse alle divine aspettative.

Come spesso accade la verità sta forse nel mezzo e le colpe vanno distribuite tra esseri umani e certi esseri "divini" (in senso lato, non necessariamente buoni perfetti e onnipotenti). Platone racconta di una grande distruzione che fece sprofondare alcune terre emerse, avvenuta in un periodo di guerra (quando gli uomini quindi avevano perso la luce interiore, dimenticando che l'amore è la vera risposta a qualsiasi problema). D'altronde come ribadito più volte in diversi articoli su questo blog, le guerre non hanno senso su un piano puramente umano, ma sono il segno di interventi di altre entità parassite. 

La storia è piena di guerre senza senso combattute per centinaia di anni tra stati confinanti tra un alternarsi di vittorie e sconfitte che hanno lasciato alla fine più poveri entrambi i contendenti, e se si possono forse scusare gli antichi, nessuna scusa è valida per i più moderni re e governanti che ripetono gli stessi assurdi comportamenti duemila anni più tardi. Escludo infatti l'ipotesi che i veri leader mondiali siano così ignoranti da non rendersi conto di quello che fanno (ovviamente qui parlo dei veri leader e non certo di certi attoruncoli prestanome che gestiscono il potere per conto terzi).

Se nel presente i leader mondiali distruggono quotidianamente la biosfera terrestre con sempre maggiore accanimento questo è segno che anche loro agiscono per conto terzi, per conto di entità non umane e/o non terrestri agli occhi delle quali noi valiamo meno degli scarafaggi o delle formiche.

Sono queste "divinità", queste entità diaboliche, dominatrici e parassite, che hanno spesso ben più colpa degli uomini, la cui volontà è stata asservita, piegata da un massiccio lavoro di manipolazione mentale.   

Ma nella Genesi, così come in altri miti, leggende e profezie (compreso il Libro della rivelazione  più conosciuto come Apocalisse) la colpa delle peggiori nefandezze compiute dagli "dei" viene scaricata sugli uomini. Persino nelle rivelazioni e profezie aliene a noi comunicate dai cosiddetti contattisti si può rivedere lo stesso copione che colpevolizza l'uomo e assolve ogni entità non umana. Ma quale colpa si può attribuire ad un essere la cui volontà è stata così profondamente minata?

In realtà tutte le profezie, pur incorporando spesso informazioni veridiche e molto importanti riguardanti il nostro futuro (ormai prossimo, se non già presente) mostrano lo zampino di quelle entità demoniache che da tempo ormai riempiono l'uomo di sensi di colpa in modo da renderlo cieco di fronte alla realtà. L'inganno più astuto del demonio, dice un proverbio, è quello di far credere alla propria inesistenza, e l'estrema colpevolizzazione dell'uomo serve a tale scopo. Detto ciò non possiamo nasconderci l'esistenza di uomini che hanno delle responsabilità gravissime e che hanno coscientemente deciso di fiancheggiare apertamente il male.
 
 
 

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