lunedì 19 maggio 2014

La crisi ucraina diventa nucleare. L’assalto neonazista alla centrale nucleare di Zaporozhe

Notizie affermano che circa 20 membri del fronte neo-nazista Fazione destra, hanno tentato d’assaltare la centrale nucleare di Zaporozhe, nella città di Energodar, provincia di Zaporozhe. Voce della Russia ha riportato, in un articolo intitolato “Fazione destra tenta di sequestrare la maggiore centrale nucleare ucraina“, che:
“I poliziotti della città di Energodar hanno arrestato 20 attivisti di Fazione destra che cercavano di sequestrare la centrale nucleare di Zaporozhe. Secondo il capo della filiale di Zaporozhe dell’organizzazione, i militanti avevano paura che la città cadesse in mano ai sostenitori della federalizzazione.” 

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La centrale nucleare ucraina di Zaporozhe con i suoi sei reattori è la più grande d’Europa e la quinta nel mondo. Con il ricordo del disastro di Chernobyl, 20 militanti neo-nazisti di Fazione destra che tentano d’assaltare la struttura sono una minaccia per gran parte dell’Europa e la Russia occidentale, una minaccia fabbricata dalla NATO per avere il pretesto d’intervenire direttamente in Ucraina.

Fazione destra, insieme ad altri fronti neo-nazisti, ha guidato le violenze che hanno rovesciato il governo legittimo dell’Ucraina tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, in ciò che viene chiamata  protesta di “Euromajdan”. Fazione destra da allora è un’organizzazione paramilitare usata da Kiev nel tentativo di affermare il controllo sul resto del Paese. La sua lunga serie di atrocità ha portato Kiev e i suoi sostenitori della NATO a negare sempre più i legami con il fronte estremista, tuttavia è chiaro che il gruppo opera a livello nazionale e in tandem con le forze di sicurezza fedeli a Kiev. Vicino alla provincia di Zaporozhe, il Donetsk assieme alla provincia di Lugansk, ha recentemente tenuto un referendum che ha portato all’autonomia da Kiev e a più stretti legami con la Russia. Zaporozhe, posta tra Donetsk e la Crimea ora russa, potrebbe essere la prossima provincia a sfuggire al regime illegittimo che attualmente occupa Kiev.

L’”opzione nucleare” della NATO
L’assalto della centrale nucleare di Zaporozhe da parte dei neo-nazisti può apparire un atto di estrema irresponsabilità compiuta da ottusi pericolosi delinquenti, ma l’operazione può avere uno scopo molto più sinistro. Su un articolo della Reuters del 7 maggio, intitolato “Esperti della NATO consigliano l’Ucraina sulla sicurezza degli impianti nucleari“, si afferma: 
Esperti della NATO hanno visitato l’Ucraina per consigliare le autorità sul miglioramento della sicurezza delle centrali nucleari, gasdotti e altre infrastrutture critiche tra crescenti violenze e timori di un conflitto con la Russia, hanno detto i funzionari”. L’articolo continua: “Alla domanda se lo studio è dovuto ai timori di Kiev di un intervento russo in Ucraina, Dolgov ha detto che uno dei motivi è “la possibile destabilizzazione” della zona in cui si trovano infrastrutture strategiche”.
L’Ucraina ha saputo dall’agenzia nucleare delle Nazioni Unite, a marzo, di rafforzare la protezione delle sue centrali nucleari, per la “grave minaccia alla sicurezza” del Paese rappresentata dai militari russi. La ribellione nell’est ha sollevato la prospettiva che l’Ucraina, Paese di circa 45 milioni di abitanti e delle dimensioni superiori alla Francia, possa essere trascinata addirittura in un guerra civile. E forse l’affermazione più eloquente di tutte sostiene: 
L’Ucraina non è un membro della NATO e l’alleanza ha detto che non vi sarà coinvolta militarmente. Ma l’Ucraina e la NATO hanno aumentato la cooperazione e l’Ucraina ha chiesto alla NATO equipaggiamenti non letali, come uniformi”. 
Infatti, l’Ucraina non è un membro della NATO, ed è quasi inconcepibile con quali circostanze le truppe della NATO possano entrare in territorio ucraino, quasi inconcepibile. Ma la minaccia a uno o più dei 15 reattori nucleari in Ucraina potrebbe dare alla NATO il pretesto necessario per schierare truppe in Ucraina, in particolare nella parte orientale, dove Kiev non riesce a imporsi. Mentre la NATO non può giustificare l’intervento diretto nella crisi politica interna ucraina, può tentare di sfruttare il pretesto della minaccia diretta di una catastrofe nucleare ai membri della NATO. 

L’Ucraina subì il più grave incidente nucleare della storia umana, quando nel 1986, appena a nord di Kiev, un reattore della centrale nucleare di Chernobyl esplose, esponendo milioni di persone alla contaminazione radioattiva in Ucraina, Russia ed Europa. Il reattore continua a costituire una minaccia alla salute umana e all’ambiente anche oggi. Con tale catastrofe in mente, la NATO può credere che, provocando un rischio alla sicurezza dei rimanenti reattori dell’Ucraina, in particolare dell’impianto di Zaporozhe, il più grande d’Europa, può suscitare abbastanza paura e supporto a un possibile intervento nella provincia di Zaporozhe, impedendo alle forze anti-Kiev di staccare la regione da Kiev, come a Donetsk, Luhansk e Crimea.

Il gioco pericoloso della NATO minaccia l’umanità
Che la NATO in realtà tenti o meno di creare intenzionalmente minacce alle centrali nucleari dell’Ucraina, come pretesto per intervenire direttamente in Ucraina, è irrilevante. Sostiene direttamente il regime di Kiev organizzando e continuando a sostenere Fazione destra, che attualmente crea tali minacce. Tuttavia, la NATO era responsabile dell’attacco chimico a Damasco, in Siria, nell’agosto 2013, e l’idea che la NATO fabbrichi un pretesto simile in Ucraina non è irrealistica. L’incapacità della NATO nel condannare e rompere i legami con il regime a Kiev, permette alla minaccia di Fazione destra di persistere. La soluzione, allo stesso modo, non è più l’intervento della NATO nel resto dell’Ucraina, ma piuttosto il disfacimento del regime illegale messo al potere a Kiev, in primo luogo.

Il disastro di Chernobyl coinvolse un solo reattore. Zaporozhe ne ha sei. Minacciando la sicurezza e  dell’impianto di Zaporozhe sia direttamente, come manovra per intervenire, o indirettamente,  puntellando il regime che ha creato e continua ad usare Fazione destra per integrare le sue forze di sicurezza, mette in pericolo il mondo intero. Il fallout da Zaporozhe, in caso di catastrofe, potrebbe avere effetti su milioni di abitanti in Europa, Russia e Eurasia. 

Nel caso l’impianto di Zaporozhe  continui ad essere messo in pericolo, è molto più realistico e giustificabile che la Russia, e non la NATO, si mobiliti, dispieghi o supporti le forze di sicurezza nella provincia di Zaporozhe, fornendo un’ampia protezione. Per la NATO, se un pretesto per intervenire è l’obiettivo, richiederà tempo e non potrà mai concretizzarsi del tutto considerando i suoi fallimenti in Siria e la mancanza di fiducia e legittimità ora dominanti. Nel frattempo, la Russia e i suoi alleati in Ucraina orientale, possono continuare a staccare Zaporozhe dal pericoloso regime a Kiev e dai suoi sostenitori altrettanto pericolosi e irresponsabili della NATO, così come s’è fatto in Crimea, Donetsk e Lugansk. 10363710 
Tony Cartalucci Global Research

Tony Cartalucci, ricercatore in geopolitica e scrittore di Bangkok, per la rivista online “New Oriental Outlook“.
 
Copyright © 2014 Global Research

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/05/18/la-crisi-ucraina-diventa-nucleare-lassalto-neonazista-alla-centrale-nucleare-di-zaporozhe/ 

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