Il dono piu’ prezioso dato alla umanità, oltre alla sua stessa esistenza e alla connessione con la Fonte Universale, è il dono del libero arbitrio. Possiamo scegliere. In ultima istanza abbiamo il potere di prendere decisioni per noi stessi.
Purtroppo questo concetto è sepolto sotto cumuli di ignoranza e di ingegneria sociale. Se poi osserviamo i dati che ci provengono dalla esistenza e dalle esperienze, che complicano il meccanismo con cui prendere decisioni, la questione diventa molto complessa.
La libertà e il libero arbitrio in genere sono relegate a trattati filosofici ed etichette ideologiche, bellicose, nell’arena politica, ovvero ambiti che sono tagliati fuori dalla nostra esistenza quotidiana.
Molti dibattono sul fatto che nelle circostanze attuali, non siamo liberi di prendere le nostre decisioni, che in effetti le evidenze storiche ci dicono che spesso non abbiamo nemmeno il libero arbitrio.
Il pensiero che abbiamo bisogno prima di un permesso per conoscere la nostra natura innata di pura libertà, fa parte del meccanismo di delegittimazione del potere personale. Ecco perchè di tanto in tanto puo’ sembrare che non ci sia. Il libero arbitrio sembra spesso negato e seriamente limitato, in certe circostanze, sia per scelta, collusione o coercizione.
Ma veramente lo è? E’ cosi drastico? Dopotutto, molta umanità sembra che non sappia nemmeno di essere intrinsecamente libera, tanto meno sembra persino voler esercitare pienamente un tale senso di libertà innata.
Sua maestà la scelta
Siamo incoronati con un dono finale: una volontà conscia completamente autonoma. Possiamo scegliere cosa dire, cosa fare, cosa rispondere, a cosa dare attenzione ed energia.
Di nuovo, cosi non sembra essere, dato il modo in cui la società è strutturata e a giudicare dalla condizione cosi vincolata e dal comportamento della umanità.
Se da un lato l’idea della libertà risuona ancora distante nei cuori umani, dall’altro essa ha assunto significati seriamente compromessi. E questo è stato fatto di proposito.
Non ultimo, per alcune ragioni sembra che abbiamo rinunciato alla nostra libertà in vari gradi, in cambio di qualcosa. Ma di cosa? Sicurezza, accettazione, agio?
Sembra proprio che cosi sia. Ma come è potuto accadere? E chi ha detto che dovevamo negoziare il tutto? E’ stata una negoziazione deliberatamente costruita per mantenere l’umanità in servitu’, con l’illusione della scelta?
Osservando la struttura economico- politica di estremo controllo delle varie società del nostro pianeta e lo stato afflitto della piu’ parte dei suoi abitanti , è chiaro che qualcosa va in modo seriamente storto.
Soprattutto per quel che riguarda la classe che governa impietosamente, fatta di iper-privilegiati che stanno sulle spalle degli oppressi, che sono quelli che producono i beni.
Ma … quel senso perduto di una nostra libertà spirituale incrollabile, è veramente cio’ che darebbe il potere alla umanità, di gettare via i ceppi di un sistema costruito su una schiavitù premeditata, attentamente manipolata?
E’ di questo che si tratta, nella guerra fatta sul corpo, mente e spirito umani? Quello di bloccare il nostro ricordo?
Quando qualcuno giunge al risveglio della vera coscienza, anzi dovrei dire della coscienza, dato essa stessa non è mai stata addormentata, qualcosa di profondo accade. E continua ad accadere.
Succede che attingiamo alla Fonte, non adulterata, non filtrata, non limitata, la Sorgente infinita e creativa … o come volete chiamarla. Qui è dove lo spirituale e il metafisico incontrano il mentale e lo psicologico, dove si incontrano la vera scienza e conoscenza, la grande forza vitale universale e sincronica.
Qui è tutto essenzialmente Uno. I compartimenti sono scomparsi, non ci sono divisioni nell’Unità essenziale e tutto ha senso.
Naturalmente ci sono delle differenze nelle manifestazioni e ci sono apparenti conflitti su molti livelli, indotti da varie influenze, ma nel contesto della libertà, qui è dove trovate la sua vera realtà e definizione. La sovranità dello spirito, ovvero il diritto intrinseco di tutto.
Il falso gioco e la falsa scelta
Negli ultimi 2 secoli ci si è resi conto che le persone lavorano piu’ duramente e meglio e sono piu’ condiscendenti, se pensano di avere un diritto di parola sulla loro prigionia . E’ veramente incredibile. Siamo ancora in una società feudale, dove hanno semplicemente trovato il modo per renderci ciechi davanti alle nostre prigioni, mentre pensiamo di essere liberi.
Oltre il fatto di avere l’esempio piu’ ovvio di una democrazia fasulla e dello schema di votazione facilmente manipolabile, abbiamo anche ovvietà e congetture che vengono deliberatamente inculcate nella società, attraverso la religione, una falsa scienza, una istruzione zoppicante, la pressione sociale, i media etc…
"La piu' parte delle persone non ha bisogno della libertà: hanno paura della responsabiltà". S. Freud
Ci raccontano stereotipi sulla speranza, il cambiamento e la sicurezza … mentre i media pompano materialismo, divertimento, moda ed altre forme di accettazione e condizionamento, per tenere la popolazione totalmente preoccupa e in uno stato comatoso di auto indulgenza.
Per quel che riguarda il capitalismo (che tutte le forme di governo abbracciano) questo è il fine ultimo, ovvero ottenere soddisfazione personale a qualsiasi costo, a vantaggio di altri che non sono stati cosi furbi come te nell’imparare ad ottenere quel che vuoi.
La paura: il nemico della libertà
Perché le persone restano attaccate a sistemi limitanti e corrotti? Persino quelli che sono lesivi?La paura del’ignoto è molto potente, soprattutto tra gli ignoranti. La paura di non avere il pasto successivo, puo’ essere una trappola. Pura di non avere, di essere solo, di essere attaccato, di morire … Tutte paure molto forti.
Le persone impaurite non faranno decisioni coscienti , ma quelle basate sull’istinto di sopravvivenza; queste ultime, ovviamente hanno un senso in certe situazioni, quando è necessaria la fuga come risposta davanti d un attacco reale di qualcosa, ma questo tipo di risposta puo’ facilmente essere scatenato anche solo da parole e così’ seppellire ogni possibilità di vita cosciente.
La gerarchia dei bisogni, di Maslow,è un concetto che mi ha sempre affascinato . C’è molto di vero nell’idea che se prima di tutto i tuoi bisogni di base non sono soddisfatti, non è possibile che tu possa pensare a nozioni piu’ erudite e spirituali sulla esistenza
Per millenni è stato lo stile di vita delle culture indigene, in esse incorporato e senza di esso le culture basate su una connessione spirituale sarebbero crollate. Ecco perchè i controllori parassitici, hanno preso di mira, con il genocidio, le culture indigene: esse rappresentano la saggezza vivente, la conoscenza di come le cose funzionano naturalmente, se si usa coscienza e consapevolezza e i principi di base di amore, condivisione, dono e cooperazione.
Il tutto è diametralmente opposto alle tecniche abusive di sfruttamento dei controllori odierni. La questione ruota solo sul controllo, infatti. Non c’è percio’ l’opzione “potere personale”, oltre la serie dei limiti che essi pongono.
“Nessuno è più irrimediabilmente schiavo, di chi crede falsamente di essere libero”. Goethe
by Zen
fonte: http://www.zengardner.com/
traduzione e sintesi: Cristina Bassi
http://thelivingspirits.net/una-nuova-cultura/ma-l-umanita-vuole-veramente-la-liberta.html
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