Stati
Uniti e loro più stretti alleati hanno cercato di isolare la Russia e
il Presidente Vladimir Putin dalla scena mondiale. Come risultato del
sostegno occidentale al regime ucraino, salito al potere con le violenze
a Kiev, le azioni intraprese dalle potenze occidentali contro la Russia
comprendono l’espulsione della Russia dal G-8 delle potenze
capitaliste, il congelamento dei beni dei funzionari del governo e delle
banche russi, e divieto di viaggio a prominenti cittadini russi.
Tuttavia, Putin ha messo sotto scacco il presidente degli Stati Uniti
Barack Obama nel suo cortile di casa.
I difensori di Obama immaginano il
loro presidente come un maestro di “scacchi a 11 dimensioni”. Tuttavia,
in Brasile, il vertice delle nazioni BRICS di Brasile, Russia, India,
Cina e Sud Africa, mostra al mondo che è Putin, non Obama, il maestro di
scacchi a 11 dimensioni. In realtà, Obama potrebbe mollare la
scacchiera. Putin è in visita in Brasile partecipando al summit 2014
nella città di Fortaleza. Il vertice BRICS avviene mentre i membri
dell’amministrazione Obama, tra cui neo-con come l’assistente del
segretario di Stato per gli affari europei Victoria Nuland, stilano
piani per inasprire le sanzioni contro la Russia, portandoli ai livelli
di Iran, Siria e Cuba.
Putin e i suoi colleghi dei BRICS firmeranno un
accordo a Fortaleza per la creazione della banca di sviluppo BRICS che
aiuterà a schivare il tentativo dei neo-con d’isolare la Russia dalle
reti bancarie internazionali. Qualsiasi rafforzamento delle sanzioni,
come quelle imposte da Washington a Iran, Siria, Cuba, corre il rischio
di punire le banche brasiliane, indiane, cinesi, sudafricane e di altre
società, qualcosa che potrà far finire l’amministrazione Obama nelle
acque bollenti del tribunale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio
che decide sulle pratiche commerciali che violano le norme dell’OMC.
L’eredità dell’amministrazione Obama è la politica da Guerra Fredda verso un’America Latina che ha chiuso definitivamente il vecchio dominio politico-economico degli Stati Uniti dell’emisfero occidentale. Obama ha piantato l’ultimo chiodo sull’arcana dottrina Monroe che decise che gli Stati Uniti avrebbero impedito alle nazioni non dell’emisfero occidentale, comprese le potenze d’Europa, dall’intervenire nelle Americhe. L’interventismo in Paesi come Venezuela e Honduras svolto dalla collega neocon della Nuland, Roberta Jacobson, assistente del segretario di Stato per gli affari dell’emisfero occidentale, ha portato un grosso contingente di leader latinoamericani a partecipare con Putin, il presidente cinese Xi Jinping e gli altri leader dei BRICS al vertice in Brasile in cui gli Stati Uniti non avranno un posto.
In
effetti, gli Stati Uniti e le loro politiche imperialistiche saranno un
tema importante in Brasile, un Paese che ha visto le sue
telecomunicazioni, comprese chiamate ed e-mail private della
presidentessa brasiliana Dilma Rousseff, regolarmente spiate dalla National Security Agency
degli Stati Uniti. Putin ha svolto il grosso della sua visita di sei
giorni in America Latina. Ha condonato il debito di Cuba verso la
Russia, durante la visita a L’Avana ed si è anche fermato in Nicaragua e
Rio de Janeiro. A Cuba Putin ha incontrato l’ex-leader cubano Fidel
Castro e suo fratello Raul Castro, presidente di Cuba, due leader che
continuano a far infuriare i centri di potere di destra e neo-con di
Washington.
Putin ha anche presenziato alla finale della Coppa del Mondo
a Rio. La Russia sarà l’ospite della Coppa del Mondo 2018. Putin ha
anche visitato l’Argentina dove ha firmato un accordo sull’energia
nucleare. L’interesse di Iran, Argentina, Nigeria, Siria ed Egitto nel
far parte dei BRICS potrebbe presto far divenire la sigla del gruppo
“BRICSIANSE”. Un tale sviluppo farà trionfare le nazioni che si
rifiutano di prendere ordini da Washington, e la presenza della Siria
significherà la sconfitta definitiva della dottrina Obama della “R2P”, o
“responsabilità di proteggere” filo-USA, e dell’intelligence
occidentale che finanzia i capi dell’opposizione intenti a sostituire i
governi anti-americani con regimi filo-USA. La Siria che entra nei BRICS
come membro, a pieno titolo o associato, sarà il paletto nel cuore
della R2P.
L’amministrazione
Obama non è riuscita a convincere un solo leader sudamericano ad
evitare il vertice BRICS in Brasile. Infatti, due dei leader
sudamericani sedutisi con Putin, Xi, Rousseff e gli altri leader in
Brasile, il presidente del Venezuela Nicolas Maduro e il presidente del
Suriname Desi Bouterse, sono stati oggetto dei tentativi di
destabilizzazione della CIA e del dipartimento di Stato, collegati a
minacce di sanzioni. Erano anche presenti presso i BRICS la
presidentessa argentina Cristina Fernández de Kirchner, il presidente
della Bolivia Evo Morales, la presidentessa del Cile Michelle Bachelet,
il presidente colombiano Juan Manuel Santos, il presidente dell’Ecuador
Rafael Correa, il presidente della Guyana Donald Ramotar, il presidente
del Paraguay Horacio Cartes, il presidente del Perù Ollanta Humala e il
presidente dell’Uruguay José Mujica.
Le sanzioni statunitensi contro la
Russia e la sua dimostrazione di forza contro la Cina attraverso
Giappone e Filippine, sono cadute nel vuoto in Sud America. Le
buffonate adolescenziali di Nuland, Jacobson, della consigliera per la
Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti Susan Rice, dell’ambasciatrice
degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Samantha Power, saranno di sicuro
discusse nei pettegolezzi dei leader riunitisi a Fortaleza. La presenza
del presidente della Colombia Santos è particolarmente degna di nota.
Santos ha recentemente sconfitto il candidato della destra sostenuto
dagli stessi interventisti dell’amministrazione Obama che hanno sabotato
l’economia del Venezuela. Il candidato perdente, Oscar Ivan Zuluaga,
aveva il pieno sostegno del predecessore di destra e pro-Israele/USA di
Santos, Alvaro Uribe. Notizie recenti dimostrano che Uribe ha istituito
un sistema di sorveglianza nazionale delle comunicazioni, in stile NSA,
contro i suoi avversari. I legami di Zuluaga con gli stessi elementi che
cercano di deporre Maduro in Venezuela non sono stati dimenticati da
Santos, che continua ad impegnarsi in negoziati di pace a L’Avana con i
guerriglieri di sinistra delle FARC e a migliorare i rapporti con il
Venezuela, con grande disappunto degli agenti della CIA che vivono nello
splendore di Miami, in Florida.
A Rio, Putin è riuscito a sabotare gli sforzi degli Stati Uniti per isolarlo, incontrando il primo ministro di Trinidad e Tobago Kamla Persad-Bissessar e il primo ministro di Antigua e Barbuda Gaston Browne, oltre al primo ministro ungherese Victor Orban, al presidente della Namibia Hage Geingob, al presidente del Gabon Ali Bongo e alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Merkel e Rousseff hanno molto in comune, in quanto entrambi hanno avuto i loro cellulari personali monitorati dalla NSA, un fatto che Putin, che ha fornito asilo all’informatore della NSA Edward Snowden, probabilmente ha menzionato di sfuggita. L’unico tentativo che gli Stati Uniti hanno potuto fare affinché qualche funzionario latinoamericano criticasse i contatti tra i leader dell’emisfero occidentale e Putin, è stato organizzare il viaggio privato del capo dell’opposizione di Trinidad, Keith Rowley, per condannare il viaggio del primo ministro del suo Paese in Brasile.
Rowley ha criticato Persad-Bissessar e suo nipote per l’incontro con
Putin e gli altri leader a Rio, perché il viaggio è stato compiuto
durante la controversia che coinvolge il dipartimento dell’immigrazione
di Trinidad. Il potere d’influenza di Washington sugli eventi
nell’emisfero occidentale è davvero sprofondato in nuovi abissi.
L’ordine del giorno delle nazioni dei BRICS è diversificato come quello
di qualsiasi riunione del G-7, non più chiamato G-8 dopo che la Russia è
stata espulsa.
Nell’agenda del vertice BRICS vi sono commercio,
sviluppo, politica macroeconomica, energia, finanza, terrorismo,
cambiamenti climatici, sicurezza regionale, traffico di droga e
criminalità transfrontaliera, industrializzazione dell’Africa e ciò che
sarebbe il campanello d’allarme per Wall Street, Banca Mondiale, Banca
Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e altri strumenti del
capitalismo occidentale, la riforma delle istituzioni finanziarie
internazionali (IFI). Le operazioni di sicurezza dei Paesi BRICS in
Afghanistan sostituiranno quelle degli Stati Uniti, dopo il ritiro delle
loro truppe.
La Russia guida gli sforzi dei BRICS per affrontare il
riciclaggio di denaro e la criminalità transfrontaliera ottenendo la
partecipazione di Bielorussia, India, Kazakistan, Cina, Kirghizistan,
Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Osservatori provenienti da
Mongolia e Armenia si sono uniti ai colloqui. Nel settore della
sicurezza, è evidente il sinergismo tra BRICS e Organizzazione per la
Cooperazione di Shanghai (SCO), guidando Russia e Cina nella politica di
sicurezza comune con gli Stati dell’Asia centrale come Kazakistan e
Uzbekistan. Russia e Cina sembrano intenzionate a che Ucraina e Georgia
siano la “linea sulla sabbia” di eventuali ulteriori invasioni delle
rivoluzioni “R2P” di George Soros e CIA nello spazio eurasiatico. E’
anche chiaro che Putin ha battuto in astuzia Obama nel suo cortile di
casa.
Wayne Madsen Strategic Culture Foundation
La ripubblicazione è gradita in riferimento al giornale on-line della Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/07/15/scacco-matto-a-washington-nel-suo-cortile-con-i-brics/
Nessun commento:
Posta un commento