venerdì 22 agosto 2014

I ripetitori dei cellulari cambiano la corrente del cervello

 
 
La radiazione di un ripetitore per cellulari, ad una distanza di 80 metri, causa dei cambiamenti significativi nelle correnti elettriche nel cervello di soggetti osservati mediante elettroencefalogramma (EEG). Tutti i partecipanti alla ricerca hanno riferito un malessere durante l’esposizione a radiazione, alcuni dei quali in modo grave.
 
Questi sono i risultati di un gruppo di ricercatori austriaci che hanno misurato le onde alfa 1 (da 8 a 10 Hz), alfa 2 (da 10 a 12 Hz) e beta (da 13 a 20 Hz). Una piccola densità di radiazione GSM 900 e GSM 1800 causava già diversi cambiamenti significativi in queste tre gamme di frequenza. Questo significa che il corpo era stressato.
 
I risultati della ricerca, finanziati dal Land (Contea) di Salisburgo in Austria, non sono ancora stati pubblicati. I soggetti osservati erano nove donne e tre uomini di età compresa tra 20 e 78 anni, che si consideravano “elettrosensibili”. Sono stati invitati a sedere su una sedia con gli occhi bendati e le orecchie tappate e non erano consapevoli della sequenza dei test.
 
Nella prima fase la densità della radiazione vicino alla testa era di 26 microWatt/mq, nella seconda fase di 3327 microWatt/mq e nella terza fase di nuovo di 26 microWatt/mq. Sono stati misurati diversi altri parametri per essere certi che non influenzassero i risultati.
 
Durante la seconda fase i parametri di tutte le onde cerebrali, misurati con EEG, sono cambiati significativamente. Successivamente a tutti i soggetti è stato chiesto di descrivere la loro esperienza. Tutti hanno riferito di essersi sentiti male durante la seconda fase, riportando sintomi come ronzio nella testa, palpitazioni cardiache, malesseri, light-headedness, ansia, respiro corto, problemi respiratori, nervosismo, agitazione, mal di testa, acufeni, sensazione di dolore e depressione.
 
Secondo gli scienziati questa è la prima prova a livello mondiale dei cambiamenti significativi causati da ripetitori di cellulari ad una distanza di 80 metri sulle correnti elettriche cerebrali. Era già stato stabilito scientificamente che la radiazione dei ripetitori porta a malesseri e problemi.I ripetitori dei cellulari non sono le uniche fonti di radiazione da radiofrequenza. Contribuiscono a tale radiazione anche i videofonini o i cellulari di terza generazione (UMTS), i telefoni senza fili DECT, le reti senza fili WLAN e WIFI, le reti C2000/TETRA e molti altri apparecchi senza fili. In molte abitazioni e uffici le densità di DECT e WLAN sono più alte di quelle prodotte dai ripetitori dei cellulari.
 
Gli scienziati coinvolti nella ricerca erano il dott. Gerd Oberfeld (Land di Salisburgo, Dipartimento di Medicina Ambientale), il dott. Hannes Schimke (Università di Salisburgo, misurazioni di elettroencefalogramma, psicofisiologia, statistiche) e il prof. Günter Bernatzky (Università di Salisburgo, neurodinamica e neurosegnali). La ricerca è stata sostenuta dal dott. Gernot Luthring Sheusen (membro permanente della Commissione etica del Land di Salisburgo, neurobiologo e psichiatra).
 
Comunicato stampa di Omega News
1 maggio 2005
 
Traduzione a cura di A.M.I.C.A. – www.infoamica.it
 
Puoi controllare dove sono i ripetitori di antenne cellulari più vicine a te attraverso questo sito http://opensignal.com/coverage-maps/Italy/. La mappa mostra un massimo di 100 antenne ad inquadratura quindi per conoscere quante e dove sono le antenne bisogna zoomare nella zona interessata. Importante è selezionare nel riquadro di destra la voce TOWERS così da vedere le antenne anziché COVERAGE che è la copertura. E’ sconcertante sapere quante ce sono e in mezzo ai centri abitati. 
 
 
Puoi approfondire l’argomento leggendo gli articoli dell’archivio Campi Elettromagnetici
 
 

1 commento:

  1. Questo non vale in italia poichè vantiamo di leggi molto dure sulle radiazioni da ripetitori....
    Negli stati uniti c'è ad esempio da preouccuparsi perchè alcuni ripetitori, specialmente quelli di verizon wireless, possono coprire aree fino a 10 km quadrati anche in centri abitati

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