La nostra esperienza mentale del mondo è
incompleta e necessita di essere integrata da un’esperienza consapevole
in cui diventiamo pienamente coscienti del fatto che la nostra mente
agisce come un “prisma” che devia le informazioni che percepiamo. La
consapevolezza è la “direttrice naturale della mente”, che la guida
verso invenzioni che sono favorevoli alla natura e all’uomo. La mente
senza la consapevolezza è come una lanterna senza l’olio. La convinzione
che la mente sia di per sé intelligente è erronea. Se l’uomo non è in
contatto con la consapevolezza può arrivare a creare armi di distruzione
di massa che possono ucciderlo. Se si vuole porre fine alla violenza e
alle guerre che devastano il nostro pianeta, il passo fondamentale da
attuare è quello di mettere insieme ragione e consapevolezza.
La scoperta della consapevolezza
permetterà all’uomo di unire i lati materiale e spirituale del mondo e
di sviluppare le tecnologie più appropriate.
L’uomo è, fondamentalmente, un essere costituito da tre elementi: corpo, mente, e consapevolezza, che possiamo chiamare anche l’“essenza”.
Più una persona è connessa con la
consapevolezza, più forte è la sua coscienza personale, il suo
sentimento del bene, la sua intelligenza emozionale, la salute
corpo-mente. L’uomo consapevole ha un senso di responsabilità altamente
sviluppato e non è incline alla manipolazione. L’esperienza consapevole
costituisce l’unica strada che può consentirci di uscire dalla
situazione di crisi in cui ci troviamo oggi. Una società di “individui
consapevoli” non sarà né comunista né capitalista, ma piuttosto una
società che funzionerà ai massimi livelli con leggi minime. Più debole è
la consapevolezza, più leggi e regole sono necessarie; più forte è la
consapevolezza, meno leggi sono necessarie e più libertà ci sarà. L’uomo
consapevole non è religioso nel senso di avere una credenza in certi
dogmi religiosi, bensì conosce ed è consapevole del fatto che Dio e
l’universo sono uno e lo stesso. Egli non ottiene profitto a spese di
una contaminazione della natura; il suo motto nell’economia è: “Ogni
profitto che provoca un inquinamento della natura è in realtà una
perdita”.
Le basi fisiche della consapevolezza
Le ricerche
di Penrose e Hameroff considerano la consapevolezza come risultato
della forza di gravità quantistica che agisce sulla massa dei neuroni
cerebrali; in altre parole, la consapevolezza non è solo il risultato
dei processi biochimici del cervello ma è profondamente correlata allo
spazio cosmico. L’autore di questo articolo è andato un passo avanti
sviluppando, assieme allo scienziato sloveno Amrit Sorli, il seguente
modello della consapevolezza: la consapevolezza è la vibrazione
fondamentale dei quanti di spazio, i mattoni elementari che
costituiscono lo spazio universale. I quanti di spazio sono molto
piccoli (hanno una grandezza dell’ordine del volume di Planck) e
modificano la propria carica elettrica da positiva a negativa nel tempo
di Planck. Questa frequenza fondamentale dei quanti di spazio è la
consapevolezza.
Questo modello è consistente con l’esperienza di molti,
in particolare dei monaci Buddisti, i quali praticano l’osservazione
della mente da molti anni. La loro esperienza è che la consapevolezza è
uno spazio vuoto in cui esiste ogni cosa. Tutti i fenomeni nell’universo
hanno luogo al suo interno, essendo questa il mezzo di energia in cui
galassie, sistemi solari, e pianeti esistono. Alan Wallace, uno dei
maggiori esperti nel campo della ricerca interdisciplinare del Buddismo e
della fisica teorica sostiene che ci sia un parallelismo tra il
concetto di spazio vuoto nella scienza occidentale e la visione
(buddista) del vero vuoto, chiamato anche consapevolezza primordiale.
La consapevolezza primordiale viene
realizzata nell’uomo come la capacità di essere consapevoli dei processi
di pensiero e delle emozioni presenti ad ogni dato momento, il
respirare, i movimenti del corpo, ecc… La consapevolezza è la proprietà
fondamentale dello spazio e funziona allo stesso modo in tutte le
persone, indipendentemente dalla religione, dall’affiliazione politica e
dal colore della pelle. Essa mostra chiaramente che le diverse visioni
del mondo sono semplicemente il risultato di differenti menti
(cattolica, musulmana, hindu, buddista, ecc…) mentre il mondo è e rimane
uno. Lo sviluppo della consapevolezza nell’intera popolazione umana
sulla Terra consentirà lo sviluppo di una “società planetaria” dove le
differenze religiose e culturali diventeranno di secondaria importanza,
mentre il significato primario sarà dato al fatto che siamo tutti
abitanti dello stesso pianeta.
La consapevolezza ci permetterà anche di
comprendere che la nostra sopravvivenza sul pianeta richiede una vita in
armonia con la natura. Essa è un canale d’informazione diretto. Per suo
tramite due particelle comunicano istantaneamente in tempo reale. Anche
gli esseri umani riescono a comunicare direttamente senza che la mente
interferisca. In particolare, l’idea che la consapevolezza possa essere
l’elemento che trasmette l’informazione getta nuova luce
sull’esperimento di “Einstein-Podolski-Rosen” (EPR), in cui due
particelle atomiche o subatomiche, prima unite e poi separate e portate a
grandi distanze l’una dall’altra, possono “comunicare” tra di loro
istantaneamente.
La connessione istantanea tra due
particelle quantistiche anche quando sono a grande distanza è un effetto
dello spazio fisico atemporale (in cui il tempo esiste solo come ordine
numerico del movimento irreversibile della materia). E’ lo spazio
fisico atemporale che trasmette l’informazione tra le due particelle: in
un esperimento EPR (e più in generale in un processo atomico o
subatomico) lo spazio fisico atemporale assume lo stato speciale
rappresentato dal potenziale quantico (il termine che, nella versione di
Bohm della meccanica quantistica, consente di spiegare la nonlocalità
dei fenomeni quantistici) e questo produce una comunicazione istantanea
tra quelle particelle. Affinché un’informazione venga trasmessa da una
particella quantistica A ad una particella quantistica B non è
necessario alcun tempo: questa informazione non ha velocità.
La ricerca
dell’autore prevede che lo spazio fisico atemporale – l’entità che
trasmette l’informazione tra due particelle quantistiche in un
esperimento EPR – è composto da quanti di spazio che hanno grandezza
dell’ordine della lunghezza di Planck e vibrano alla “frequenza
fondamentale”. La consapevolezza in quanto “frequenza fondamentale di
vibrazione” dei quanti di spazio può essere considerata la vera entità
elementare che trasmette l’informazione tra due particelle quantistiche,
che spiega la nonlocalità dei fenomeni quantistici. Mediante questa
interpretazione della consapevolezza, l’esperimento EPR può essere
appunto spiegato come un “canale d’informazione diretto” (di frequenze
di quanti di spazio) che trasmette l’informazione istantaneamente.
La comunicazione consapevole
La mente appartiene al cervello, la
consapevolezza appartiene allo spazio cosmico. E’ la stessa
consapevolezza che osserva la mente di una persona in America e la mente
di una persona in Europa. Essa come canale d’informazione diretto apre
la possibilità per una “comunicazione consapevole”. Due o più persone
appartenenti a culture e religioni diverse possono comunicare
direttamente senza l’interferenza della mente. La comunicazione
dell’uomo ha due direzioni: esteriore (comunicazione con gli altri) ed
interiore (comunicazione con noi stessi). La qualità della comunicazione
esteriore dipende dalla qualità di quella interiore. Più chiara è la
comunicazione con noi stessi, più chiara è la comunicazione con gli
altri.
Possiamo comunicare con noi stessi e con gli altri sia attraverso
la mente sia attraverso la consapevolezza. Quando comunichiamo
attraverso la mente, l’esperienza di una relazione con un’altra persona
viene prima elaborata dalla mente e poi vissuta. Questa elaborazione
contiene diversi concetti ed emozioni propri delle persone coinvolte
nella situazione. Quando l’elaborazione mentale di due persone è molto
diversa, anche la loro esperienza della situazione é diversa. La
consapevolezza ha la capacità di osservare e di farci diventare consci
delle modalità con le quali la mente elabora le informazioni del mondo
che sono entrate nei sensi.
La comunicazione consapevole è diretta,
sintetica e libera da emozioni. Un individuo vive una determinata
situazione con un altro individuo direttamente, senza elaborazione
mentale. Basandosi soltanto sulla comunicazione della mente è difficile
trovare soluzioni nelle situazioni di conflitto. Non c’è nessun terreno
che potrebbe aiutare a vivere una data situazione in modo simile.
Comunicando mediante la mente la persona A e la persona B saranno sempre
lontane l’una dall’altra. La comunicazione consapevole costituisce
invece un terreno comune. Due persone si capiscono l’un altra senza la
necessità di parlare in quanto si incontrano ad un livello più profondo,
comunicano a un livello che è oltre la mente.
Nella comunicazione
consapevole l’interpretazione della mente non influenza l’esperienza. In
questo tipo di comunicazione, due persone A e B sperimentano una
determinata situazione in modo simile, non ci sono incomprensioni. Si
vive la situazione in modo pulito, oltre i pregiudizi o i
condizionamenti culturali. La consapevolezza è “un canale d’informazione
diretto”. Con lo sviluppo della comunicazione consapevole è facile
trovare soluzione al livello della mente nelle diverse aree della vita
umana: nella famiglia, negli affari, nella politica. La persona A e la
persona B diventano entrambe consapevoli della loro “diversità mentale”.
Esse riconoscono la comunicazione della mente come elemento secondario e
la comunicazione consapevole come elemento primario. E’ facile trovare
soluzioni al “livello mentale”. In armonia con l’evoluzione
dell’universo.
La ricerca del mio gruppo considera
l’universo come un sistema in auto-rinnovamento, senza un inizio né una
fine. L’evoluzione della vita, della civilizzazione umana e della
consapevolezza dell’uomo sono parti integranti dell’evoluzione
dell’universo. In tutto l’universo la materia ha tendenza a svilupparsi
nella vita e poi nelle specie consapevoli. L’evoluzione dell’uomo oltre
la mente verso la consapevolezza è la parte consistente, la
continuazione dell’evoluzione dell’universo. Considerando il sistema
universo, si possono prendere in esame i suoi seguenti sottosistemi: il
sistema solare è un sottosistema 1, la Terra è un sottosistema 2, la
natura della Terra è un sottosistema 3, la società è un sottosistema 4,
l’uomo è un sottosistema 5. Come sottosistemi, 1, 2 e 3 sono in armonia
con l’evoluzione dell’universo; ne deriva allora che anche i
sottosistemi 4 e 5 devono entrare in armonia con l’evoluzione
dell’universo. L’uomo per entrare in armonia con gli altri sistemi deve
scoprire la consapevolezza.
Per smettere di fare la guerra e creare una
società senza tensioni sociali, in armonia con la natura, la specie
umana deve crescere oltre tutte le identificazioni della mente.
Rimanendo immersi nella mente rischiamo l’auto-distruzione. La storia ed
il momento attuale confermano che la mente umana non è in grado di
portare pace e giustizia sociale. La mente umana non è in grado di
comprendere appieno la vera posizione dell’uomo nell’universo. La
consapevolezza è la vibrazione fondamentale dello spazio universale e
pervade tutto l’universo. Lo spazio cosmico non finisce dove comincia il
nostro corpo, si estende anche al suo interno. Guardando all’interno
(meditando) scopriamo dentro di noi questa vibrazione dello spazio che
porta pace e serenità. Una persona consapevole può solo creare cose che
proteggono la vita.
La comunicazione consapevole come forza d’integrazione
Lo sviluppo della comunicazione
consapevole in qualsiasi gruppo di persone (in una coppia, in una
famiglia, in un team di uomini d’affari, in un team di ricercatori, in
un partito politico, ecc…) rappresenta la più importante forza
d’integrazione: le divergenze tra le persone diventano secondarie mentre
l’obiettivo del gruppo diventa primario. L’energia di ogni persona
viene canalizzata nella stessa direzione e questo crea molta energia nel
gruppo. L’individuo non viene messo da parte in nome del gruppo, le sue
qualità personali vengono realizzate nel processo di realizzazione
dell’obiettivo comune. La comunicazione consapevole va oltre le
convenzioni personali, le divisioni sociali, religiose e
nazionalistiche; ci permette di trovare soluzioni nei momenti difficili e
di vivere in pace ed in armonia.
La meditazione: l’unica via verso la pace
Nella meditazione tu puoi ripercorrere
all’indietro l’evoluzione della vita che esiste come memoria in una
mente globalmente inconsapevole. E’ lì che scoprirai la tua aggressione
animalesca e la tua paura di essere attaccato. Sul nostro pianeta l’uomo
si sta ancora comportando come un animale nella giungla in quanto
agisce sulla base di una mente inconsapevole. Il caos in cui stiamo
vivendo in questo pianeta è il risultato della proiezione inconsapevole
dei pensieri nella nostra vita. Tutto quello che esiste è stato prima
elaborato dalla mente e poi vissuto nella vita. Noi sperimentiamo la
vita attraverso la mente e non siamo consapevoli di quanto tale mente
inconsapevole influenzi la nostra esperienza e determini la nostra
situazione di vita. La meditazione è l’unico modo per andare oltre il
passato, per trovare uno spirito di armonia con la natura e con gli
altri esseri umani.
Accettando la meditazione come un
“metodo di ricerca individuale”, la scienza avrà un utile strumento per
superare le barriere religiose e culturali che stanno dividendo la
civiltà umana attuale. Abbiamo bisogno di un’educazione scientifica a
livello planetario che possa includere la meditazione come sua parte
consistente. Una tale educazione permetterà agli individui di crescere
liberi da ogni estremismo religioso e culturale, instradati verso il
sunyata, cioè lo spazio atemporale, che è l’identità cosmica dell’uomo,
la sua “vera faccia”. La meditazione porta quella trasformazione
interiore che è l’unica via verso la pace e l’armonia. Lama Geshe Gedun
Tharchin dice sull’argomento: “In definitiva, per stabilire la pace e la
sicurezza sul nostro pianeta bisogna basarsi su una trasformazione
interiore nelle vite degli individui. Come afferma la costituzione
dell’UNESCO “Poiché le guerre sono entrate nelle menti degli uomini, è
nelle menti degli uomini che le difese della pace devono essere
costruite. Un senso di responsabilità, cercare di sviluppare il nostro
potenziale per creare un’azione positiva nella società è l’arricchimento
personale e l’inizio di una più ampia trasformazione del pianeta”.
Davide Fiscaletti
Tratto da Scienza e Conoscenza n. 26.
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scienzaeconoscenza.it
http://altrogiornale.org/mente-spazio-consapevolezza/
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