martedì 26 agosto 2014

Biocentrismo: la Vita Crea l'Universo?

Il celebre ingegnere e fisico Nikola Tesla (1856-1943) ebbe a dire: "Se vuoi trovare i segreti dell'Universo devi pensare in termini di energia, frequenze e vibrazioni." Più ci inoltriamo nel 21° secolo, più le parole profetiche di Tesla assumono un senso compiuto nella grande sfida della scienza odierna: comprendere il funzionamento della coscienza.

Nulla è più scientificamente misurabile della morte - la differenza tra un essere umano defunto ed uno vivente è verificabile proprio come ogni altro fenomeno appartenente all'Universo. Eppure tale concezione dipende dalla definizione convenzionale e dalla comune percezione di cosa sia la morte. 
 
Ecco un concetto esemplificativo: un'emittente radiofonica resta in funzione per decenni fino a quando non cessa ogni attività nell'anno 1988. Nel giro di pochi giorni la stazione chiude i battenti, i suoi dipendenti vengono licenziati e l'edificio demolito e trasformato in un parcheggio. La stazione radio cessa di esistere come una cosa fisica, tuttavia i suoi segnali radio - trasmessi per decenni - vivranno per sempre, continuando il loro viaggio verso i più remoti angoli dello spazio, dove un giorno rivivranno: saranno ascoltati ancora una volta da un'altra civiltà.

La Teoria di Robert Lanza
Il corpo umano funziona allo stesso modo di quella radio. I nostri corpi fisici vengono demoliti, tuttavia la nostra coscienza (anima) continua a vivere. Uno dei più brillanti scienziati che attualmente sta studiando tale teoria è il dottor Robert Lanza, definito dal New York Times "il terzo più importante scienziato vivente." Nel suo libro intitolato: Biocentrismo: La Vita e la Coscienza Come Chiavi per Comprendere la Natura dello Universo, Lanza spiega che portiamo con noi il tempo e lo spazio proprio come per un certo periodo portiamo con noi i corpi fisici, e come le tartarughe portano addosso i gusci. 
 
Una volta che i nostri 'gusci' si staccano, la nostra coscienza ritorna all'Universo.
Scrive John Assaroff: 

"Lanza ritiene fondata la teoria della coesistenza di universi multipli. In un universo il corpo può essere defunto, mentre in un ulteriore universo parallelo continuare a esistere, assorbendo la coscienza che migra in esso. Ciò significa che una persona morta, dopo il viaggio attraverso il famoso tunnel finisce non all'inferno o in paradiso, ma in un mondo simile a quello in cui ha appena vissuto. E così via, all'infinito, in una sorta di struttura a scatole cinesi cosmica."
Il prof. Stuart Hameroff insegna presso l'Università dell'Arizona, ed è direttore associato del Centro Studi sulla Coscienza. Hameroff descrive il processo in questi termini:
"Il cuore cessa di battere, il sangue cessa di fluire, i microtubuli perdono il loro stato quantico. L'informazione quantistica esistente all'interno dei microtubuli tuttavia non viene distrutta, non può essere distrutta, ma si distribuisce nell'universo."
La fisica quantistica ha dimostrato che la nostra percezione di noi stessi come esseri fisici circondati da un mondo pieno di oggetti fisici in un universo pieno di altri mondi fisici non è che un'illusione. C'è così tanto spazio tra gli atomi che se ipoteticamente lo stesso spazio fosse eliminato, tutta la 'materia' nell'Universo risulterebbe non più grande di una pallina da golf. L'unica ragione per cui siamo in grado di camminare su un marciapiede senza cadere attraverso il tessuto dello spazio è ascrivibile alla risoluzione tra diverse frequenze e vibrazioni atomiche, come ebbe ad asserire anche Nikola Tesla. Il fenomeno ricorda quello per cui i 24 fotogrammi al secondo proiettati su uno schermo cinematografico creano l'illusione della realtà dopo che i nostri cervelli si occupano di riempire gli spazi vuoti. Il mondo intorno a noi non è che un ologramma che i nostri cervelli percepiscono tramite una coscienza; una coscienza che esisteva già eoni prima della nostra nascita (v. correlati).

La teoria biocentrica di Lanza "insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l'Universo. E' la coscienza che crea l'universo materiale, non l'opposto." 
Ecco qualche passo a firma del prof. Lanza:
"Tradizionalmente gli scienziati hanno fatto riferimento all'anima in un contesto materialistico, trattandola come una sorta di sinonimo poetico della mente. Tutto ciò che concerne l''anima' può essere compreso solo attraverso lo studio del funzionamento del cervello umano. A loro avviso le neuroscienze sono l'unica disciplina scientifica rilevante ai fini della comprensione dell'anima. Il concetto di anima è respinto quale oggetto di fede religiosa, oppure ridotto a mera componente psicologica la quale plasmerebbe la conoscenza e comprensione del mondo osservabile. Dunque i termini 'vita' e 'morte' sarebbero equivalenti alle nozioni di 'vita biologica' e 'morte biologica.' Al contrario, nella gran parte delle tradizioni spirituali e religiose l'anima è enfaticamente considerata un elemento definitivo; è l'essenza incorporea di una persona o una cosa viva, e si dice che sia immortale e che trascenda l'esistenza materiale."
"L'attuale paradigma scientifico non riconosce tale dimensione spirituale della vita. Il principio animatore negli esseri umani e negli animali è dato dalle leggi della fisica. Mentre sono seduto qui nel mio ufficio, circondato da pile di libri scientifici e articoli di riviste, non riesco a trovare lo straccio di un riferimento all'anima, allo spirito, o a qualsiasi nozione riguardante un'essenza eterna, immateriale, che occupi il nostro essere. In effetti l'anima non è mai stata esaminata con un microscopio elettronico, né infilata in una provetta ed in un'ultra-centrifuga. Secondo questi libri nulla sopravvivrebbe al corpo umano dopo la morte. Mentre le neuroscienze hanno fatto enormi progressi illuminando il funzionamento del cervello, il perché noi tutti viviamo un'esperienza soggettiva rimane un mistero. Il problema dell'anima è sintetizzabile proprio nella comprensione della natura del Se, l'Io che sente e vive la vita. Ma questo non è un problema che riguardi solo la biologia e le scienze cognitive; abbraccia la filosofia naturale occidentale nella sua interezza."
"La nostra attuale visione del mondo - il mondo ingenuo dell'obiettività e del realismo - sta iniziando a denotare molte crepe. Naturalmente, ciò non sorprenderà molti filosofi e persone di cultura che contemplino le opere di uomini come Platone, Socrate e Kant, e quelle di Buddha e altri grandi maestri spirituali che hanno trascorso l'esistenza interrogandosi sul rapporto esistente tra l'universo e la mente umana."
"Recentemente il biocentrismo  e altre teorie scientifiche hanno sfidato il tradizionale modello materialistico della realtà. Da qualsiasi angolazione lo si esamini il vecchio paradigma conduce a enigmi insolubili, idee in definitiva piuttosto irrazionali. Ma la nostra visione si prefigge di restare al passo con i fatti; il vecchio paradigma fisico-chimico dovrebbe essere rapidamente sostituito da un paradigma che sia capace di rapportarsi ad alcune delle domande fondamentali poste in ogni religione: Esiste un'anima? Le ingiurie del tempo sono superabili? La vita e la coscienza rappresentano il punto centrale di questa nuova visione dell'essere, della realtà e del cosmo. Benché l'attuale paradigma scientifico si basi sulla convinzione che il mondo esista a prescindere dall'osservatore obiettivo, una serie di esperimenti scientifici hanno suggerito l'esatto opposto. Siamo convinti che la vita sia solo l'attività di atomi e particelle che girano intorno per un po' per poi dissiparsi nel nulla come un mucchio di polvere. Ma se nell'equazione si aggiunge  il parametro della 'Vita', di colpo diventa possibile spiegare alcuni dei principali enigmi della scienza moderna, tra i quali il principio di indeterminazione di Heisenberg, l'esperimento della doppia fenditura e la messa a punto delle leggi che modellano l'universo come lo percepiamo."
"Bisogna sottolineare che tutto ciò incide direttamente sulla questione se gli esseri umani e le altre creature viventi abbiano un'anima. Come Kant sottolineò oltre 200 anni fa, tutto ciò che sperimentiamo - compresi i colori, le sensazioni e gli oggetti che percepiamo - in realtà sono solo rappresentazioni che hanno luogo all'interno della nostra mente. Lo Spazio e il Tempo sono semplicemente degli strumenti che la mente usa per assemblare il tutto. Ora, con gran soddisfazione degli idealisti, gli scienziati stanno iniziando a vedere come tali norme potrebbero rendere possibile l'esistenza. Un punto sembra appurato: la natura dell'universo non può essere separata dalla natura della vita stessa. Se li si separasse, infatti, la realtà cesserebbe di esistere."
Insomma, la fisica quantistica e la teoria del biocentrismo si combinano per formare un modello elegante che comprende non solo il fenomeno della vita e dell'aldilà, ma anche fenomeni 'paranormali' come le esperienze di pre-morte (NDE) e di medianità. Alcuni degli esempi più sorprendenti possono riscontrarsi nelle incredibili esperienze di persone come la dott.ssa Jill Bolte Taylor, dopo che fu colta da ictus; così come la profonda esperienza di pre-morte vissuta da Anita Moorjani e le meravigliose capacità medianiche di Teresa Caputo, in grado di comunicare con la coscienza intelligente di persone che hanno lasciato il mondo fisico (o di Edgar Cayce - n.d.t. - v. correlati).

I Sette Principi del Biocentrismo
La teoria biocentrca si fonda su 7 principi:

Primo Principio: Ciò che percepiamo come 'realtà' è un processo che coinvolge la nostra coscienza.

Secondo Principio: Le nostre percezioni interiori ed esteriori sono inestricabilmente intrecciate. Sono diverse facce della stessa medaglia e non possono essere separate l'una dall'altra.

Terzo Principio: Il comportamento delle particelle subatomiche che formano le cose 'materiali' è indissolubilmente connesso alla presenza di un osservatore. Senza la presenza di un osservatore cosciente, nel migliore dei casi esisterebbe solo uno stato indeterminato di onde di probabilità.

Quarto Principio: In assenza di coscienza, la 'materia' abita in uno stato indeterminato di probabilità. Ogni universo che potrebbe aver preceduto la coscienza esisteva solo in uno stato di probabilità.

Quinto Principio: La struttura dell'universo è spiegabile solo attraverso il biocentrismo. L'universo è fatto per la vita, il che attribuisce un senso compiuto all'affermazione che sia la vita a creare l'universo, non il contrario. L'universo è semplicemente la completa logica spazio-temporale del Se.

Sesto Principio: Il tempo non esiste al di fuori della percezione sensoriale biologica. E' il processo attraverso cui possiamo percepire i cambiamenti nell'universo.

Settimo Principio: Lo spazio, proprio come il tempo, non è un oggetto né una una cosa. Lo spazio è un'altra forma della nostra comprensione biologica e non possiede una vita indipendente. Portiamo in giro con noi lo spazio e il tempo come le tartarughe portano con se i loro gusci. Pertanto non esiste un'assoluta, auto-esistente matrice in cui si verifichino eventi fisici indipendentemente dalla vita.
 

Traduzione e sintesi a cura di Anticorpi.info
http://www.anticorpi.info/2014/08/biocentrismo-la-vita-crea-luniverso.html

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