SI SENTE SPESSO PARLARE RIGUARDO LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE, ma una volta che vi è la possibilità di sostituire il petrolio con una materia prima naturale ed ecosostenibile, nessuno dice niente o per lo meno non se ne rende conto! Immaginate un Paese privo di petrolio e di tutti i suoi derivati. Vivremmo tutti in un ambiente più sano, pulito, privo di inquinamento e libero da tonnellate di rifiuti, molti dei quali tossici. Vivremmo in un Paese non costretto a deforestare per produrre carta. E se vi dicessi che una soluzione chiara e concreta esiste già?
E se vi dicessi che la soluzione si chiama: CANAPA ??!! Forse non tutti sanno che la Canapa è una grande ed economica risorsa che potrebbe: produrre numerosi tipi di tessuti fabbricare combustibili da biomassa, vernici ecocompatibili e materie plastiche. Sostituendo in questo modo il dannoso petrolio. Contribuire a salvare ogni anno milioni di alberi e produrre carta ecocompatibile
Sfamare i paesi in via di sviluppo, con l’ausilio dei suoi semi
Salvare l’ambiente
Produrre materiali per l’edilizia, come tavole
Produrre olio naturale biologico
Salvare la nostra economia, generando nuovi posti di lavoro e permettendo allo Stato di avere delle nuove entrate e non dipendere più dal riformimento di combustibili dall’estero.Tanto altro ancora
DOPO AVER LETTO I NUMEROSI POSSIBILI USI DELLA CANAPA MI SONO CHIESTO: ma perchè è così poco sfruttata e conosciuta per le sue vere proprietà ? La principale motivazione consiste nel fatto che è passato troppo tempo da quando veniva regolarmente coltivata. Nel nostro Paese veniva coltivata fino agli anni ’50 per la produzione di fibra tessile e per i suoi semi. La produzione era cessata nel momento in cui la produzione di cotone e fibre sintetiche era diventata meno costosa. La seconda motivazione consiste nel fatto che è stata proibita la sua coltivazione, insieme alla pianta della marijuana. Ma a questo proposito però va detto che, anche se botanicamente si tratta sempre di “cannabis sativa”, dalle varietà ottimizzate per la produzione di fibra e semi non è possibile ricavare droga! Tuttavia, diversi paesi del Mondo, come gli USA, stanno cercando di far “resuscitare”le coltivazioni e gli impianti produttivi a base di Canapa. Il mercato è ormai pronto a riaccoglierla per ricevere i suoi prodotti. Va detto che molte ditte, sparse nel Globo , non hanno mai smesso di usufruirne per la produzione di numerosi articoli, usando le materie prime provenienti da tutti i Paesi che non hanno mai smesso di coltivarla ( come l’Ungheria). Alcune di queste ditte hanno assistito alla crescita del proprio fatturato anche del 500% in un solo anno fiscale! Sorprendente! Tuttavia, la domanda continua ad essere superiore all’offerta, e di conseguenza i prezzi spesso sono alti. Mentre alcuni prodotti, come i tessuti, sono quasi del tutto introvabili. Sono convinto che presto la produzione della Canapa tornerà su vasta scala, almeno nei paesi con un economia più forte; come USA e Cina. Noi italiani, come al solito, staremo a guardare, anche perchè in Italia non vi sono ditte che producono o vendono prodotti a base di canapa.
LA CASA CHE SI COLTIVA. Tuttavia a Crespina, in provincia di Pisa, si stanno realizzando le prime case edificate con l’ausilio di canapa. «Il filone della neoedilizia, a base di un composto fatto da canapa e calce è già molto utilizzato in quei paesi dove l’attenzione all’ambiente è massima e i benefici edili sono innumerevoli», afferma Massimiliano Vincentini, pisano di 35 anni che insieme all’architetto Paolo Caroli seguiranno i primi cantieri della zona, per conto dell’azienda lecchese Equilibrium, nata dall’intuizione di giovanissimi imprenditori che per primi hanno portato in Italia i prodotti biocomposti all natural. «In via Ceria a Cascina a anno nuovo avvieremo il cantiere, delle 5 ville in costruzione 4 sono già opzionate e in questo momento di crisi non è poco e abbiamo altri 8 appartamenti», continua Vincentini. Operazione canapa anche in via Vecchia Pontedera, a Ponsacco.«Andremo a riqualificare in calce e canapa uno scheletro in cemento armato».
UNO DEGLI OBIETTIVI PRINCIPALI E PRIMARI DI QUESTI NEOIMPRENDITORI consiste nello spostare l’attenzione di chi pensa alla canapa solo in termini di droga. Tempi di costruzione e prezzi? «Anni di ricerca e di sviluppo ci hanno permesso un grado di sviluppo dei cantieri molto elevato, grazie all’utilizzo di particolari pompe a proiezione in grado di abbattere i tempi di posa (e i costi), rendendo la neoedilizia a base di canapa e calce competitiva rispetto all’edilizia tradizionale, in cui è possibile realizzare tamponamenti composti da un solo prodotto che svolga sia la funzione di muratura che di isolamento», Dice Lombardo.
In circa sei mesi una casa è pronta, con un costo maggiorato rispetto all’edilizia tradizionale di circa l’8%: dall’altra parte c’è un taglio da evidenziare sulle spese in bolletta sui consumi di acqua, luce, riscaldamento. La sfida più grane degli neoimprenditori è di recuperare tutto l’indotto della canapa a livello locale . «Produrre sempre più canapa in loco sarebbe importante, ed è quello che noi faremo nell’ecovillaggio della canapa che andremo a costruire a Crespina», chiude Fabio D’Addona vice presidente dell’associazione Ecocity.
>Fonte<
Redatto da Pjmanc: http://www.ilfattaccio.org/2014/08/22/canapa-sai-vero-motivo-perche-illegale/
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