Illustrazione artistica del concetto di “schiuma” quantistica
La Teoria della Relatività Speciale di
Einstein, basata sulle trasformazioni di Lorentz, considera il tempo
come quarta dimensione dello spazio e solleva la possibilità del viaggio
nel tempo, analogo al viaggio nello spazio. Tuttavia, sono possibili
versioni alternative della TRS, in cui sono permesse trasformazioni nel
tempo e nello spazio differenti da quelle di Lorentz. Noi sosteniamo che
il tempo non possa essere considerato come quarto componente dello
spazio-tempo fisico quadridimensionale, ma solo come parametro
matematico che quantifichi la durata dei cambiamenti materiali, es. la
durata del moto che avviene nello spazio. Il tempo non è una dimensione
fisica in cu il moto avviene, ma semplicemente la durata di tale moto
nello spazio tridimensionale. Questo ci porta alla distinzione tra tempo
fisico, matematico e psicologico.
Questa visione dello spazio e del tempo esclude categoricamente il viaggio nel tempo.
Allo stesso modo, le propagazioni
superluminali sono possibili senza violare il requisito causale e
contribuiscono alla impossibilità di viaggiare nel passato. Questo
modello proposto ha implicazioni importanti per l’unificazione tra
meccanica quantistica e relatività e sull’entanglement quantistico, il
teletrasporto quantistico, il tempo psicologico e la cosmologia.
Alcune ricerche recenti, incluse le
nostre, hanno confermato la possibilità di sviluppare versioni
alternative della TRS perfettamente coerenti, considerando il principio
fondamentale dell’omogeneità dello spazio e del tempo e il Principio di
Relatività senza assumere il postulato della invarianza della velocità
della luce nel vuoto. Nella fisica odierna l’”approccio atemporale”
abolisce il tempo come realtà fisica, mentre l’approccio classico
interpreta il tempo come 4a dimensione fisica dello spazio. Noi abbiamo
proposto una nuova comprensione del tempo come durata dei cambiamenti di
un sistema fisico nello spazio tridimensionale. Nel nostro modello la
durata di un cambiamento nel sistema fisico non avviene nel tempo,
perchè il tempo è la durata stessa, che avviene nello spazio 3D che ha
origine dal vuoto quantistico della QED, governato dalla metrica di
Planck. In questo contesto sulo la durata rappresenta una entità fisica
fondamentale.
Il tempo che misuriamo con gli orologi è
invece un ordine numerico di cambiamento materiale, es. il moto nella
durata è la somma di cambiamenti ordinati numericamente di un fenomeno
fisico osservato. Questa immagine non abolisce il tempo che invece resta
una quantità fondamentale della fisica, ma assegna ad esso solo una
esistenza matematica. Nella Fisica Classica, Meccanica Quantistica,
Relatività e Cosmologia il simbolo t ha quindi sempre lo stesso
significato unificante: la durata del fenomeno fisico osservato. Questa
visione del tempo esclude categoricamente il viaggio nel tempo. E’
possibile viaggiare solo nello spazio universale e il tempo è la durata
del moto. Il viaggio nel tempo nella fisica deriva dall’immaginazione
basata sul modello delle curve temporali chiuse della Relatività
Generale. Lo stesso Gödel fece notare che le contraddizioni che nascono
dall’ipotetico viaggio nel tempo, necessitano di una revisione della
nostra comprensione dello spazio e del tempo. Gödel non venne pienamente
compreso dai suoi contemporanei che interpretarono le sue linee
temporali chiuse come prova dell’esistenza del tempo se considerato come
realtà fisica in cui avviene il moto. La separazione concettuale e
operativa tra spazio e tempo permette di superare tutti i paradossi ben
conosciuti che affliggono la formulazione comunemente accettata della
Relatività.
In particolare abbiamo mostrato come
l’approccio proposto sia in grado di risolvere il paradosso cruciale
della predeterminazione del futuro e il paradosso causale associato
correntemente con l’esistenza delle velocità superluminali nella
formulazione “standard” della TRS. Esso esclude anche l’interpretazione
delle antiparticelle come particelle che si muovono a ritroso nel tempo.
Inoltre questa nuova interpretazione del tempo che emerge dalla
formulazione della TRS basata su di esso, compromette profondamente la
stabilità teoretica dei modelli cosmologici più popolari, basati
sull’assunzione di uno spazio-tempo quadridimensionale come arena
fondamentale dell’Universo, mettendo seriamente in questione la base
concettuale del modello del Big Bang e della Teoria dell’Inflazione,
come già suggerito da molte evidenze sperimentali, spesso ignorate dalla
fisica mainstream.
Per inciso possiamo notare, in questo
collegamento, che la presunta conferma sperimentale dell’inflazione
universale attribuita al recente gruppo di BICEP2 (BICEP, 2014), non è
così esaustivo e indiscutibile. La dubbia validità generale della
struttura quadri-dimensionale dell’arena universale implica anche una
riformulazione del concetto di spazio e delle sue proprietà, per poter
spiegare principalmente l’origine fisica della gravità dalla scala micro
alla macro, come suggerito in una nostra recente proposta di un nuovo
modello della gravità originata dalla densità variabile dell’energia del
vuoto basato sulla QED (Caligiuri&Sorli 2014b, Caligiuri 2014) in
grado di dare preziosi e interessanti spunti in vista dell’elaborazione
di una possibile teoria unificata della Relatività Generale e della
Meccanica Quantistica.
Luigi Maxmilian Caligiuri e Amrit Sorli
Documento completo: CaligiuriConsciousTime.pdf
fonte: http://altrogiornale.org/viaggio-nel-tempo-big-bang/
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