lunedì 25 agosto 2014

Separazione di Spazio e Tempo, Viaggio nel Tempo, Moto Superluminale e Cosmologia del Big Bang

Illustrazione artistica del concetto di “schiuma” quantistica

La Teoria della Relatività Speciale di Einstein, basata sulle trasformazioni di Lorentz, considera il tempo come quarta dimensione dello spazio e solleva la possibilità del viaggio nel tempo, analogo al viaggio nello spazio. Tuttavia, sono possibili versioni alternative della TRS, in cui sono permesse trasformazioni nel tempo e nello spazio differenti da quelle di Lorentz. Noi sosteniamo che il tempo non possa essere considerato come quarto componente dello spazio-tempo fisico quadridimensionale, ma solo come parametro matematico che quantifichi la durata dei cambiamenti materiali, es. la durata del moto che avviene nello spazio. Il tempo non è una dimensione fisica in cu il moto avviene, ma semplicemente la durata di tale moto nello spazio tridimensionale. Questo ci porta alla distinzione tra tempo fisico, matematico e psicologico.

Questa visione dello spazio e del tempo esclude categoricamente il viaggio nel tempo.

Allo stesso modo, le propagazioni superluminali sono possibili senza violare il requisito causale e contribuiscono alla impossibilità di viaggiare nel passato. Questo modello proposto ha implicazioni importanti per l’unificazione tra meccanica quantistica e relatività e sull’entanglement quantistico, il teletrasporto quantistico, il tempo psicologico e la cosmologia.

Alcune ricerche recenti, incluse le nostre, hanno confermato la possibilità di sviluppare versioni alternative della TRS perfettamente coerenti, considerando il principio fondamentale dell’omogeneità dello spazio e del tempo e il Principio di Relatività senza assumere il postulato della invarianza della velocità della luce nel vuoto. Nella fisica odierna l’”approccio atemporale” abolisce il tempo come realtà fisica, mentre l’approccio classico interpreta il tempo come 4a dimensione fisica dello spazio. Noi abbiamo proposto una nuova comprensione del tempo come durata dei cambiamenti di un sistema fisico nello spazio tridimensionale. Nel nostro modello la durata di un cambiamento nel sistema fisico non avviene nel tempo, perchè il tempo è la durata stessa, che avviene nello spazio 3D che ha origine dal vuoto quantistico della QED, governato dalla metrica di Planck. In questo contesto sulo la durata rappresenta una entità fisica fondamentale.

Il tempo che misuriamo con gli orologi è invece un ordine numerico di cambiamento materiale, es. il moto nella durata è la somma di cambiamenti ordinati numericamente di un fenomeno fisico osservato. Questa immagine non abolisce il tempo che invece resta una quantità fondamentale della fisica, ma assegna ad esso solo una esistenza matematica. Nella Fisica Classica, Meccanica Quantistica, Relatività e Cosmologia il simbolo t ha quindi sempre lo stesso significato unificante: la durata del fenomeno fisico osservato. Questa visione del tempo esclude categoricamente il viaggio nel tempo. E’ possibile viaggiare solo nello spazio universale e il tempo è la durata del moto. Il viaggio nel tempo nella fisica deriva dall’immaginazione basata sul modello delle curve temporali chiuse della Relatività Generale. Lo stesso Gödel fece notare che le contraddizioni che nascono dall’ipotetico viaggio nel tempo, necessitano di una revisione della nostra comprensione dello spazio e del tempo. Gödel non venne pienamente compreso dai suoi contemporanei che interpretarono le sue linee temporali chiuse come prova dell’esistenza del tempo se considerato come realtà fisica in cui avviene il moto. La separazione concettuale e operativa tra spazio e tempo permette di superare tutti i paradossi ben conosciuti che affliggono la formulazione comunemente accettata della Relatività.

In particolare abbiamo mostrato come l’approccio proposto sia in grado di risolvere il paradosso cruciale della predeterminazione del futuro e il paradosso causale associato correntemente con l’esistenza delle velocità superluminali nella formulazione “standard” della TRS. Esso esclude anche l’interpretazione delle antiparticelle come particelle che si muovono a ritroso nel tempo. Inoltre questa nuova interpretazione del tempo che emerge dalla formulazione della TRS basata su di esso, compromette profondamente la stabilità teoretica dei modelli cosmologici più popolari, basati sull’assunzione di uno spazio-tempo quadridimensionale come arena fondamentale dell’Universo, mettendo seriamente in questione la base concettuale del modello del Big Bang e della Teoria dell’Inflazione, come già suggerito da molte evidenze sperimentali, spesso ignorate dalla fisica mainstream.

Per inciso possiamo notare, in questo collegamento, che la presunta conferma sperimentale dell’inflazione universale attribuita al recente gruppo di BICEP2 (BICEP, 2014), non è così esaustivo e indiscutibile. La dubbia validità generale della struttura quadri-dimensionale dell’arena universale implica anche una riformulazione del concetto di spazio e delle sue proprietà, per poter spiegare principalmente l’origine fisica della gravità dalla scala micro alla macro, come suggerito in una nostra recente proposta di un nuovo modello della gravità originata dalla densità variabile dell’energia del vuoto basato sulla QED (Caligiuri&Sorli 2014b, Caligiuri 2014) in grado di dare preziosi e interessanti spunti in vista dell’elaborazione di una possibile teoria unificata della Relatività Generale e della Meccanica Quantistica.


Luigi Maxmilian Caligiuri e Amrit Sorli


Documento completo: CaligiuriConsciousTime.pdf

fonte: http://altrogiornale.org/viaggio-nel-tempo-big-bang/

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