In
questi ultimi giorni il campo occidentale ha preso due posizioni contro
il SIIL, creatore del califfato islamico in Iraq e Siria (CIIS); il
primo sono gli attacchi aerei statunitensi nel nord Iraq, vicino al
confine del Kurdistan; il secondo la risoluzione del Consiglio di
Sicurezza contro SIIL e Jabhat al-Nusra. Qualcuno potrebbe
spiegare tali dichiarazioni con il fatto che l’occidente ha finalmente
deciso di ammettere la verità e di affrontare seriamente il terrorismo
di queste due organizzazioni. E’ così?
Rispondiamo che un documento non
può essere letto dall’ultima pagina o riga, ma dobbiamo collegare le
cose dal passato per capire il presente, prevedere il futuro e ridurre
il secondario ai principi fondamentali, per dedurne il vero obiettivo.
Pertanto, dobbiamo iniziare da una verità nota a tutti, e che si riduce
al fatto che l’apparizione di tali due organizzazioni terroristiche è
inseparabile dall’occidente, dai suoi alleati e strumenti regionali,
essendo stato oramai chiarito e ampiamente documentato che Turchia,
Arabia Saudita e Qatar hanno patrocinato, finanziato e covato entrambe
le organizzazioni sperando di distruggere lo Stato siriano, sradicandolo
in quanto baluardo dell’Asse della Resistenza come preludio alla
distruzione del resto dell’Asse, come vuole il piano
statunitense-sionista.
Così molte verità emergono, tanto che non
sfuggono nemmeno alle persone comuni o a coloro che non vogliono
interessarsi minimamente alle questioni politiche e strategiche. D’altro
canto, sulla base di prove concrete, è chiaro che l’assalto del SIIL
alla Siria, e poi da lì all’Iraq, s’è verificato:
• Nel contesto che possiamo designare come “strategia della stretta” contro l’Asse della resistenza; ricordando la transazione avviata da Bashir Gemayel durante la guerra civile, quando chiese “l’unificazione di tutti i fucili cristiani”, un’operazione che portò alla formazione delle “Forze libanesi” e alla sua elezione, in quanto loro comandante in capo, alla presidenza della Repubblica durante l’invasione israeliana del Libano, nel 1982 [1].
• Nell’ambito dell’attuazione del nuovo piano statunitense per eliminare l’Asse della Resistenza e tagliarne il legami con la resistenza palestinese a Gaza; un piano di cui il SIIL era il responsabile dell’attuazione in Iraq, Siria e Libano, e Israele a Gaza.
Pertanto, anche se qualcuno potrebbe pensare che l’occidente rigetti il
comportamento criminale del SIIL e che abbia effettivamente deciso di
combatterlo con gli attacchi aerei e la risoluzione del Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite, riteniamo prudente guardare oltre
l’albero che nasconde la foresta e, in questo caso, diffidare delle
trappole occidentali. Infatti:
Gli attacchi aerei USA sull’Iraq
Non crediamo assolutamente che gli attacchi aerei sull’Iraq siano volti alla sicurezza e sovranità dell’Iraq o, come sostengono certi politici iracheni che cercano di giustificarsi, con il cosiddetto accordo strategico del “trattato di sicurezza iracheno-statunitense”. Se così fosse, gli Stati Uniti avrebbero colpito quando le autorità irachene formalmente ne chiesero l’aiuto per contrastare l’avanzata del SIIL [2], dopo la messa in scena dell'”invasione di Mosul” [3] del SIIL o, almeno, quando i loro satelliti registrarono l’esecuzione di 1700 persone a Mosul e dintorni, o quando ebbero la conferma del genocidio e dei crimini contro l’umanità commessi dal SIIL contro Yezidi a Sinjar e cristiani o altre minoranze presso Mosul.
Non crediamo assolutamente che gli attacchi aerei sull’Iraq siano volti alla sicurezza e sovranità dell’Iraq o, come sostengono certi politici iracheni che cercano di giustificarsi, con il cosiddetto accordo strategico del “trattato di sicurezza iracheno-statunitense”. Se così fosse, gli Stati Uniti avrebbero colpito quando le autorità irachene formalmente ne chiesero l’aiuto per contrastare l’avanzata del SIIL [2], dopo la messa in scena dell'”invasione di Mosul” [3] del SIIL o, almeno, quando i loro satelliti registrarono l’esecuzione di 1700 persone a Mosul e dintorni, o quando ebbero la conferma del genocidio e dei crimini contro l’umanità commessi dal SIIL contro Yezidi a Sinjar e cristiani o altre minoranze presso Mosul.
Ma niente di tutto ciò è
avvenuto. Tuttavia, Obama ha chiaramente affermato che “gli Stati Uniti
hanno interesse strategico nel fermare l’avanzata del SIIL e di non
essere l’aviazione degli sciiti iracheni o di qualsiasi altra fazione”
[4]. È alla luce di tale affermazione che dobbiamo interpretare gli
attacchi aerei in Iraq. Non diremo che gli Stati Uniti, che hanno creato
e nutrito l’organizzazione terroristica al-Qaida e i suoi vari rami, si
siano infine rivolti contro la loro creatura. Ma diciamo che vedendosi
minacciati da “elementi indisciplinati” del SIIL, hanno lanciato il loro
attacco aereo per i loro scopi:
• punendo gli errori e ricordando al SIIL la politiche e i confini terrestri già prefissati
• scaricando le accuse di molti analisti e ricercatori che l’incolpano del terrorismo del SIIL,
• garantendo l’integrità dei confini del Kurdistan iracheno, per continuare a usarlo contro la nostra regione come un pugnale, tra l’indipendenza incompiuta dall’Iraq e l’impossibile recupero di un legame organico con il governo centrale iracheno, da cui il nuovo concetto di “stato di quasi-indipendente”!
Ciò senza dimenticare la possibilità per gli Stati Uniti di creare un
precedente su cui poter costruire una giustificare per l’intervento
militare in Siria con il pretesto di colpire il SIIL e lasciare che la
situazione evolvi nella direzione desiderata, senza incontrare alcun
ostacolo ogni trimestre. Questo è, a nostro avviso, la ragione
dell’adozione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza ed è ciò che
intendiamo dimostrare.
La risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n° 2170 [5]
Questa risoluzione, il cui disegno è stato presentato al Consiglio di Sicurezza dall’occidente, guidato dalla Gran Bretagna, è importante in quanto si tratta di un punto di vista di principio, ma non risolve il problema. Condanna SIIL, al-Nusra e tutti coloro che li sostengono, invitano a combatterli ed invoca il divieto del loro finanziamento diretto o indiretto, l’invio di armi, ecc., ma uno studio dettagliato e approfondito ci fa pensare alla favola della montagna che ha partorito il topolino! Infatti, nonostante la sua rilevanza giuridica, questa risoluzione è priva di efficacia operativa, di tutto ciò che potrebbe indurre a chiedere conto agli Stati che sostengono e facilitano le operazioni criminali del SIIL, mentre tutti sanno, almeno, del ruolo svolto da Turchia, Arabia Saudita e Qatar, ieri e oggi.
Questa risoluzione, il cui disegno è stato presentato al Consiglio di Sicurezza dall’occidente, guidato dalla Gran Bretagna, è importante in quanto si tratta di un punto di vista di principio, ma non risolve il problema. Condanna SIIL, al-Nusra e tutti coloro che li sostengono, invitano a combatterli ed invoca il divieto del loro finanziamento diretto o indiretto, l’invio di armi, ecc., ma uno studio dettagliato e approfondito ci fa pensare alla favola della montagna che ha partorito il topolino! Infatti, nonostante la sua rilevanza giuridica, questa risoluzione è priva di efficacia operativa, di tutto ciò che potrebbe indurre a chiedere conto agli Stati che sostengono e facilitano le operazioni criminali del SIIL, mentre tutti sanno, almeno, del ruolo svolto da Turchia, Arabia Saudita e Qatar, ieri e oggi.
A ciò bisogna
aggiungere l’irritazione evidente del presidente inglese del Consiglio
di Sicurezza per gli interventi dei delegati di Siria [6] e Iraq;
irritazione interpretata come rifiuto di permettere d’illuminare le
carenze della risoluzione e cosa possa nascondere. Pertanto, e
nonostante tutto ciò che è stato detto della risoluzione, pensiamo che
l’unica cosa utile sia il riconoscimento unanime dei membri del
Consiglio di Sicurezza, della veridicità dell’indicazione della Siria
sulla natura terroristica delle due organizzazioni citate. Il che
implica che la Siria subisce un attacco terroristico straniero e non una
rivoluzione popolare, come alcuni membri del Consiglio di sicurezza
continuano ad affermare!
Oltre a ciò, non vediamo nulla nella presente risoluzione che soddisfi o ispiri la seria speranza della volontà occidentale di combattere il terrorismo. A questo proposito, cogliamo l’occasione per porre alcune domande agli ideatori di tale disegno di risoluzione e ai responsabili dell’adozione, come Stati Uniti e Gran Bretagna in particolare:
1. Perché Abu Baqr al-Baghdadi e i suoi 12 più stretti collaboratori non appaiono sulla lista dei terroristi internazionali? Perché non gli hanno congelato i beni? Perché non vengono trascinati davanti alla Corte Penale Internazionale per decisione del Consiglio di Sicurezza? Quest’ultima decisione era compromettente per i funzionari degli Stati Uniti che appaiono nelle foto assieme ad al-Baghdadi e altri?
2. Chi fornisce al SIIL mappe dettagliate dei territori siriani e iracheni? Chi indica al SIIL i punti di forza della struttura difensiva da evitare per poter infiltrarsi in entrambi i Paesi? Chi pianifica le invasioni del SIIL in base a tali informazioni? Le forze che hanno satelliti puntati sulla regione e agenzie d’intelligence internazionali, come Stati Uniti e NATO?
3. La Turchia, membro della NATO, non è forse l’unico Paese attraverso cui passa il petrolio rubato in Siria e Iraq e venduto sul mercato internazionale, in particolare in Europa, consegnando al SIIL tre milioni di dollari al giorno? Perché non si prendono misure drastiche contro la Turchia per fermarla?
4. La Turchia non è ora il punto di transito principale dei terroristi del SIIL diretti in Siria e Iraq? Perché non bandirne porti ed aeroporti? Perché non viene rimproverata?
5. Non è ben chiaro che Qatar, Arabia Saudita e gli altri stati del Golfo finanziano entrambe le organizzazioni terroristiche, avendo giustamente adottato l’ideologia del wahhabismo dell’alleato degli USA? [7].
Molte domande da porre le cui risposte indicano che, se l’occidente in
generale e gli USA in particolare, volessero seriamente combattere il
terrorismo di SIIL e Jabhat al-Nusra, potrebbero inaridirne le
risorse in pochi mesi, senza nemmeno bisogno di alcuna risoluzione del
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti e i loro
alleati della NATO e gli Stati regionali sottoposti, potrebbero farlo se
lo volessero.
Ma la decisione dovrebbe venire dagli Stati Uniti, ma non
verrà perché gli Stati Uniti vedono ancora nel terrorismo e nelle bande
armate il loro “esercito segreto” permettendogli di raggiungere quegli
obiettivi che un’esercito convenzionale non può raggiungere! Infine, la
risoluzione 2170 si spiega con il fatto che l’occidente, avendo la
responsabilità fisica e morale dei crimini di SIIL e Jabhat al-Nusra,
cerca di discolparsi negandone i delitti, mentre crea un precedente che
giustificherebbe gli attacchi aerei degli USA nel territorio siriano con
la scusa della guerra contro il SIIL… e questo è ciò che si deve
evitare!
Dr. Amin Hoteit al-Thawra, al-Wihda (Siria) 18/08/2014
Articolo tradotto dall’arabo da Mouna Alno-Nakhal per Global Research
Articolo tradotto dall’arabo da Mouna Alno-Nakhal per Global Research
Note:
[1] Operazione Pace in Galilea o invasione del Libano 1982: il 6 giugno 1982 le forze israeliane invasero il sud del Libano, apparentemente per fermare gli attacchi dell’OLP lanciati dal Libano…
[2] L’Iraq chiede agli USA d’intervenire contro i jihadisti
[3] Quali sono gli obiettivi della finta invasione dell’Iraq da parte del SIIL?
[4] Obama giura di continuare gli attacchi aerei in Iraq, ‘se necessario’
[5] Risoluzione n° 2170: Il Consiglio di Sicurezza adotta all’unanimità una risoluzione sul divieto di qualsiasi supporto a SIIL e fronte al-Nusra
[6] Video: intervento del Dr. Bashar Jafari, delegato permanente della Siria alle Nazioni Unite, dopo l’adozione della risoluzione 2170
[7] Il “fondamentalismo islamico” sponsorizzato dagli USA: Le radici dell’alleanza USA-wahhabita
[1] Operazione Pace in Galilea o invasione del Libano 1982: il 6 giugno 1982 le forze israeliane invasero il sud del Libano, apparentemente per fermare gli attacchi dell’OLP lanciati dal Libano…
[2] L’Iraq chiede agli USA d’intervenire contro i jihadisti
[3] Quali sono gli obiettivi della finta invasione dell’Iraq da parte del SIIL?
[4] Obama giura di continuare gli attacchi aerei in Iraq, ‘se necessario’
[5] Risoluzione n° 2170: Il Consiglio di Sicurezza adotta all’unanimità una risoluzione sul divieto di qualsiasi supporto a SIIL e fronte al-Nusra
[6] Video: intervento del Dr. Bashar Jafari, delegato permanente della Siria alle Nazioni Unite, dopo l’adozione della risoluzione 2170
[7] Il “fondamentalismo islamico” sponsorizzato dagli USA: Le radici dell’alleanza USA-wahhabita
Il Dottor Amin Hoteit è analista politico, esperto di strategia militare ede x-generale di brigata libanese.
Copyright © 2014 Global Research
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/08/23/volonta-internazionale-di-contrastare-il-siil-verita-o-inganno/
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