A marzo 2015, una stazione televisiva
nazionale danese (TV2), ha mandato in onda una trasmissione che si
occupava dei danni subiti da un gruppo di ragazze in seguito alla somministrazione del vaccino HPV GARDASIL. Subito dopo la messa in onda della trasmissione, altre ragazze con esperienze simili hanno iniziato ad uscire allo scoperto.
Praticamente tutte le ragazze raccontavano la stessa storia: poco dopo la somministrazione di GARDASIL iniziavano ad avere gravi problemi di salute, tali da richiedere l’intervento di un medico. Secondo Luise Juellund, la stragrande maggioranza dei medici chiamati in causa, avrebbe liquidato la cosa affermando che il vaccino contro l’HPV non aveva alcun effetto indesiderato grave e suggerendo, quindi, che alla base dei sintomi indicati ci fossero semplicemente di problemi psicologici.
Praticamente tutte le ragazze raccontavano la stessa storia: poco dopo la somministrazione di GARDASIL iniziavano ad avere gravi problemi di salute, tali da richiedere l’intervento di un medico. Secondo Luise Juellund, la stragrande maggioranza dei medici chiamati in causa, avrebbe liquidato la cosa affermando che il vaccino contro l’HPV non aveva alcun effetto indesiderato grave e suggerendo, quindi, che alla base dei sintomi indicati ci fossero semplicemente di problemi psicologici.
Luise ha una figlia danneggiata
gravemente proprio dal vaccino HPV: la ragazza non può essere lasciata a
casa da sola a causa delle convulsioni di cui soffre quotidianamente e
dei periodi di incoscienza che durano anche delle ore. La ragazza, dopo
aver manifestato i gravi sintomi conseguenti alla vaccinazione
è stata sottoposta ad una valutazione psicologica. I medici che l’anno
visitata hanno escluso ogni patologia di carattere psicologico: dopo
ulteriori indagini le è stata diagnosticata la POTS (sindrome di
tachicardia posturale ortostatica) che si sospetta essere una reazione
avversa del vaccini HPV.
Secondo Peter la Cour, capo del centro per disturbi funzionali a Copenaghen, la consuetudine di privare le ragazze dell’opportunità di essere visitate e di ricevere cure mediche quando segnalano una possibile reazione avversa di questo tipo, con il pretesto che soffrano di disturbi psicologici a cui vengono attribuiti i sintomi è terrificante. Egli afferma, fra l’altro:
Secondo Peter la Cour, capo del centro per disturbi funzionali a Copenaghen, la consuetudine di privare le ragazze dell’opportunità di essere visitate e di ricevere cure mediche quando segnalano una possibile reazione avversa di questo tipo, con il pretesto che soffrano di disturbi psicologici a cui vengono attribuiti i sintomi è terrificante. Egli afferma, fra l’altro:
Il gruppo di ragazze che ho visto non è affatto malato di mente, purtroppo erano molto malate e debilitate fisicamente. Non si possono semplicemente liquidare o respingere persone malate perché si suppone che siamo malate di mente. Nessuno di noi sa il motivo per cui sono così ammalate. La presunta conoscenza di motivi psicologici è una diffamazione scandalosa di queste giovani donne".
Reazioni avverse gravi colpiscono una persona su 500
La Danimarca è divisa in cinque regioni sanitarie: il 1 giugno 2015, il governo ha istituito un punto di accoglienza in ciascuna di queste regioni per l’accesso di coloro che sospettano una reazione avversa al GARDASIL. La risposta è stata sorprendente: l’afflusso di ragazze che cercavano una risposta e una cura per le loro condizioni è stata di oltre il 60% rispetto a quanto stimavano le autorità sanitarie danesi in un primo momento. Al 9 giugno, la lista d’attesa per accedere ad una visita di controllo variava dai sei ai nove mesi (vedi mappa qui sotto). Due dei cinque centri non erano in grado nemmeno di prevedere i tempi di attesa. Jesper Mehlsen, del Synkopecenteret a Frederiksberg Hospital, uno degli specialisti che si prendono cura delle ragazze ha dichiarato:
La Danimarca è divisa in cinque regioni sanitarie: il 1 giugno 2015, il governo ha istituito un punto di accoglienza in ciascuna di queste regioni per l’accesso di coloro che sospettano una reazione avversa al GARDASIL. La risposta è stata sorprendente: l’afflusso di ragazze che cercavano una risposta e una cura per le loro condizioni è stata di oltre il 60% rispetto a quanto stimavano le autorità sanitarie danesi in un primo momento. Al 9 giugno, la lista d’attesa per accedere ad una visita di controllo variava dai sei ai nove mesi (vedi mappa qui sotto). Due dei cinque centri non erano in grado nemmeno di prevedere i tempi di attesa. Jesper Mehlsen, del Synkopecenteret a Frederiksberg Hospital, uno degli specialisti che si prendono cura delle ragazze ha dichiarato:
"Abbiamo pensato che il tasso di eventi avversi gravi fosse di circa 1 caso su 10.000: Ora si scopre che sono almeno 2 su 10.000. Improvvisamente era raddoppiato".
Purtroppo, il numero di ragazze in cerca di diagnosi mediche e trattamento sanitario dopo la vaccinazione HPV ha continuato ad aumentare. Solo due giorni dopo, l’11 giugno, il Dr. Jesper Mehlsen ha dovuto rivedere la sua stima del numero di ragazze danneggiate affermando:
Una stima realistica è che di almeno 1 ragazza su 500, ovvero 1.000 delle 500.000 ragazze vaccinate hanno avuto esperienza di gravi effetti collaterali.
Il Dr. Mehlsen ha partecipato alle ricerche sul vaccino HPV e ha personalmente vaccinato 3.000 ragazze. Ora, egli opera nel centro regionale Frederiksberg e sarà incaricato di coordinare il lavoro in tutto il paese. Dall’11 giugno, 360 ragazze sono entrate a far parte di questo studio studio. Il Dr. Stig Gerdes teme che questa sia solo la punta dell’iceberg: infatti ha dichiarato:
"Non mi sorprenderebbe se le persone danneggiate arrivassero a diverse migliaia. Ho anche smesso di somministrare GARDASIL pochi anni fa, dopo aver vaccinato circa 100 pazienti. Più di qualcuna si ammalò dopo il vaccino e molte fra queste in modo molto-molto serio, in una maniera completamente devastante".
La sicurezza del vaccino HPV si basa su mere congetture?
Il Ministro della sanità danese, Nick Haekkerup e il National Board of Health continuano a difendere l’uso del vaccino HPV GARDASIL nonostante siano più di 600 oramai le giovani ragazze che si sospetta ufficialmente si siano ammalate seriamente a causa del vaccino. Entrambi sostengono ancora che il vaccino sia sicuro e che i benefici superino ai rischi. Ma gli esperti che lavorano con le ragazze danneggiate non sono d’accordo. Il coordinatore della società danese per le linee guida nazionali di ostetricia e di ginecologia per la vaccinazione HPV, il ginecologo Jeppe Schroll afferma:
Il Ministro della sanità danese, Nick Haekkerup e il National Board of Health continuano a difendere l’uso del vaccino HPV GARDASIL nonostante siano più di 600 oramai le giovani ragazze che si sospetta ufficialmente si siano ammalate seriamente a causa del vaccino. Entrambi sostengono ancora che il vaccino sia sicuro e che i benefici superino ai rischi. Ma gli esperti che lavorano con le ragazze danneggiate non sono d’accordo. Il coordinatore della società danese per le linee guida nazionali di ostetricia e di ginecologia per la vaccinazione HPV, il ginecologo Jeppe Schroll afferma:
"Noi semplicemente non possiamo parlare perché non sappiamo nulla di preciso. C’è così tanta incertezza negli studi condotti sul vaccino che parlare della sua sicurezza è una pura congettura. Può darsi che le autorità sanitarie abbiano ragione, ma potrebbe benissimo essere vero il contrario".
Il suo
commento è rinforzato dalla Dr.ssa Diane Harper, che ha contribuito a
sviluppare GARDASIL per la Merck, attraverso questa dichiarazione:
"Non sono disponibili dati per dimostrare che i benefici siano superiori ai rischi. La verità è che sappiamo molto poco circa gli effetti collaterali del vaccino HPV".
La Dr.ssa Schroll suggerisce
che la stessa analisi di Merck sui possibili gravi effetti collaterali
si basi su un questionario che i partecipanti ai trial clinici hanno
compilato due settimane dopo la somministrazione del vaccino. Negli anni
successivi, alle donne è stato chiesto se avessero rilevato
semplicemente “nuovi problemi di salute”.
Secondo la Dr. ssa Schroll, questo metodo di indagine comporta un elevato grado di incertezza sul dato di riscontro: infatti alcune donne avrebbero potuto ammalarsi durante i primi 14 giorni, ma le donne che si sono ammalate più tardi potevano non collegare i loro problemi di salute al vaccino. La Dr.ssa Schroll ha dichiarato inoltre che:
Secondo la Dr. ssa Schroll, questo metodo di indagine comporta un elevato grado di incertezza sul dato di riscontro: infatti alcune donne avrebbero potuto ammalarsi durante i primi 14 giorni, ma le donne che si sono ammalate più tardi potevano non collegare i loro problemi di salute al vaccino. La Dr.ssa Schroll ha dichiarato inoltre che:
"Un’altra fonte di incertezza negli studi riguarda i criteri utilizzati, come nell’ultimo e principale studio danese/svedese, condotto su 1 milione di ragazze: in questo caso è stata presa in considerazione solo una diagnosi, mentre nella maggior parte dei casi siamo di fronte a molteplici sintomi quali paralisi debilitante di braccia e gambe, dolore, stanchezza cronica , improvviso svenimento giornaliero, emicrania quotidiana e vertigini – come nel caso delle 600 e più ragazze danesi attualmente in attesa di una diagnosi".
Sempre
secondo la Dr.ssa Schroll, il motivo per cui non sono stati trovati
effetti collaterali negli studi fin qua condotti è che, semplicemente,
non si sono cercati.
Il peso degli esperti sulla politica di vaccinazione per l’HPV
I medici generici danesi sono convinti che si dovrebbero prendere in esame le condizioni delle numerose ragazze che si sospetta abbiano avuto reazioni avverse al GARDASIL prima di considerare l’implementazione del nuovo GARDASIL 9. Il Vice Presidente del PLO e membro della Commissione sulle vaccinazioni del Consiglio della salute, Niels Urich Holm concorda con questa linea ed afferma:
Il peso degli esperti sulla politica di vaccinazione per l’HPV
I medici generici danesi sono convinti che si dovrebbero prendere in esame le condizioni delle numerose ragazze che si sospetta abbiano avuto reazioni avverse al GARDASIL prima di considerare l’implementazione del nuovo GARDASIL 9. Il Vice Presidente del PLO e membro della Commissione sulle vaccinazioni del Consiglio della salute, Niels Urich Holm concorda con questa linea ed afferma:
"Sappiamo troppo poco circa gli effetti collaterali del nuovo vaccino. Temiamo, in primo luogo, che (GARDASIL 9) potrebbe avere più effetti collaterali dell‘attuale vaccino (GARDASIL), che di per sé ha già ha effetti collaterali maggiori rispetto agli altri vaccini. E in secondo luogo, riteniamo che sarebbe prudente attendere le indagini attualmente in corso in tutte le regioni per saperne di più sulle malattie e sui sintomi che abbiamo riscontrato in un notevole numero di ragazze, forse causati proprio dal vaccino. Di conseguenza, si dovrebbe aspettare ad introdurre il nuovo vaccino per l’HPV, già approvato per l’uso in Danimarca, fino a che i cinque nuovi centri regionali per l’HPV non abbiano approfondito adeguatamente gli studi sulle ragazze che si sono ammalate dopo la somministrazione del vaccino attuale".
Il
portavoce di SF (Partito Socialista Popolare) Ozlem Cekic ha richiesto
che i medici di base applichino il Principio di Precauzione,
dichiarando:
"Non capisco perché il National Board of Health è così ansioso di lanciare un nuovo vaccino per l’HPV. Credo che nel complesso l’Agenzia si sia comportata in maniera incosciente in questo caso, in particolare per la lentezza dimostrata nel reagire di fronte a questa situazione".
Possiamo ipotizzare che molte di queste
ragazze possano essersi ammalate a causa di gravi effetti collaterali
del vaccino. E’ necessario quindi che vengano condotte indagini
accurate. Lo stesso portavoce ha anche affermato che il partito popolare
socialista solleverà in ambito politico il problema del vaccino per
l’HPV dopo le elezioni e che richiederanno maggiori approfondimenti
sulla documentazione presentata per l’approvazione del vaccino in
Danimarca.
La relatrice per la Salute del Partito Popolare danese, Liselott Blixt, è stata a suo tempo la persona che ha guidato la campagna di promozione per l’introduzione del vaccino HPV GARDASIL in Danimarca nel 2008. Ora, di fronte a questa situazione, vuole che venga abolito e afferma:
La relatrice per la Salute del Partito Popolare danese, Liselott Blixt, è stata a suo tempo la persona che ha guidato la campagna di promozione per l’introduzione del vaccino HPV GARDASIL in Danimarca nel 2008. Ora, di fronte a questa situazione, vuole che venga abolito e afferma:
"Il fatto che abbiamo così tante giovani donne, forse fino a 5.000, che si sono improvvisamente ammalate e in modo così grave dopo la vaccinazione, deve portarci alla conclusione che dobbiamo semplicemente smettere di somministrare questo vaccino. Sono stata la prima che ha detto un grande “Sì” al vaccino, ma ora sarò anche la prima ad chiedere di abolirlo, perché noi politici dobbiamo assumerci la responsabilità di controllare se ciò che abbiamo fatto è stato giusto o sbagliato. Se non altro anche alla luce del fatto che non abbiamo alcuna opzione di trattamento sanitario da offrire ai malati più gravi".
Speriamo che le autorità in Danimarca seguano i
consigli di questi esperti e si assicurino che la salute delle giovani
donne non venga più sacrificata per la promessa di un beneficio tra
quindici-venti anni. Nessuna donna giovane sana dovrebbe sacrificare la
propria salute per valutare se un esperimento di prevenzione del cancro
funzionerà o meno!
[dalla nostra redazione aggiungiamo che, ovviamente, questo vale anche per le nostre ragazze e giovani donne!!!]
Norma Erickson
Traduzione a cura della Redazione Comilva [dalla nostra redazione aggiungiamo che, ovviamente, questo vale anche per le nostre ragazze e giovani donne!!!]
Norma Erickson
Fonte: Comilva
http://www.informasalus.it/it/articoli/danimarca-vaccino-hpv.php
FONTI:
Documentario danese con sottotitoli inglese: https://www.youtube.com/watch?v=GO2i-r39hok
http://www.mx.dk/nyheder/danmark/story/18231873
http://newsvoice.se/2015/06/15/misstankt-gardasilskadade-flickor-koar-for-hjalp-i-danmark/
http://nyhederne.tv2.dk/samfund/2015-06-09-hpv-piger-stroemmer-til-nye-centre-saa-lang-er-ventetiden
http://www.mx.dk/nyheder/danmark/story/21876459
http://www.mx.dk/nyheder/danmark/story/28453930
http://www.mx.dk/nyheder/danmark/story/21115666
http://www.mx.dk/nyheder/danmark/story/23156994
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