martedì 1 settembre 2015

La quarta via: Coscienza


Il cervello umano è trino e può divenire uno

Viviamo tempi di grande trasformazione che si riflette in tutti gli aspetti della società.

Dopo un ventennio di aspro bipolarismo, il nuovo Parlamento ci offre tre poli, divisi da divergenze insolubili, almeno in apparenza. Intanto la chiesa cattolica ha cambiato volto. Dopo millenni di alleanze con tutti i poteri forti, ora parla di povertà che non ha mai debellato. Sono strani casi del destino? No, tutto previsto: sono i riflessi di un cervello umano, lacerato dalle contraddizioni e finora incapace di trovare la propria integrità.

Il cervello umano è trino e disegnato per divenire uno.
La trasformazione in atto è l’evoluzione del cervello, il transito da un’identità frammentata – diverse opzioni, tensioni, “volontà” che sovente sono mere velleità – a una volontà chiara e coerente con gli intenti di ogni essere: prosperità, amore, amicizia, armonia, benessere comune. Sono quelli che la Natura realizza, senza banche, eserciti o farmaci. Perché l’umanità è in questo stato disperato? Perché ha un suo scopo: la propria evoluzione genetica, la scoperta di sé, la comprensione delle sue emozioni, la realizzazione del grande sogno.

E’ l’utopia, libertà individuale e armonia collettiva, abbondanza, gioia, trasparenza, tutto ciò che nessun potere ha dato, né può dare.

Il potere si basa sulla divisione tra le diverse fedi e/o classi sociali, la distribuzione iniqua delle risorse e lo sfruttamento di quelle umane come tanti sanno. Pochi si rendono conto, invece, che il potere è di impotente, oltre che incapace; è il l’espressione di una lacerazione interiore e di un’ignoranza globale: il significato della realtà.

Questo mondo è reale? No, è virtuale, una matrix basata su “valori” – PIL, spread, interessi bancari, fede in un “dio” che prima crea e poi proibisce il sesso, un “dio” che ti caccia dal paradiso – “valori” inventati da pochi e imposti ai tanti. E se smettessimo di dare credito a questi “valori”? La ricchezza è creata dai popoli, non da banche, chiese o governi.

Come scrivo nel mio nuovo libro Baby Sun Revelation, il cervello umano è composto di tre cervelli che hanno, ciascuno, proprie funzioni, memorie e concezioni dello spazio e del tempo:
  1. La corteccia è ritenuta la sede dell’intelligenza e dell’innovazione; formula “soluzioni” a problemi di cui non verifica la realtà, coltiva ideali che non riesce a realizzare, crede al “nemico” che impedisce la loro realizzazione, invece di riconoscere la propria incapacità.
  2. Il limbico è il cervello emozionale, paralizzato dalla paura di un “dio” che ti punisce in eterno per reati di sesso, dalla rabbia verso le istituzioni e/o il “nemico” di turno. Il limbico può ritrovare tutta la rosa delle emozioni, legare il sesso all’amore, riconoscere l’Amore universale che non ha confini, né limiti di tempo o di energia. 
  3. Il rettiliano è il cervello che di fatto comanda i comportamenti umani: è istinto di conservazione, legato alla temporalità, alla sessualità e alla sopravvivenza; è astuto come il serpente, pronto a cambiare faccia pur di rimanere sul trono.  
Queste funzioni sono presenti in misura maggiore o minore in ogni individuo, in ciascuno di noi. Il Parlamento riflette lo stato mentale del paese, stato prossimo a una “catastrofe” imminente. Non è la fine del mondo, ma quella del credo globale nel “dio unico”: il tempo. Tutti i processi vitali, dal concepimento alla rigenerazione cellulare sono miliardi di volte più celeri di quella freccia inesorabile – il tempo “unico” – in base alla quale si “deve” calcolare tutto dai salari agli interessi bancari, dai profitti ai moti degli astri.

I tempi sono molteplici e variabili. Lo rivelano tutti gli organismi, per primi quelli umani oltre che quel grande Organismo che è la Terra. La  conseguenza matematica di questa rivelazione è che i limiti di energia non esistono affatto. Non serve altra energia che, inesorabilmente inquina. Serve la consapevolezza che la stiamo sprecando per produrre beni che fanno male. Non solo; serve anche la coscienza di cosa vogliamo.

Io voglio la libertà. E sento che la liberazione è imminente.



Giuliana Conforto

fonte: http://www.giulianaconforto.it/?p=1908

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