giovedì 3 settembre 2015

Putin, intervista a TASS e Xinhua

Vladimir Putin, Xi Jinping 

In vista della visita nella Repubblica popolare di Cina per partecipare alle celebrazioni del 70° anniversario della vittoria della Cina nella guerra di resistenza contro il Giappone e la fine della seconda guerra mondiale, Vladimir Putin ha rilasciato un’intervista all’agenzia di stampa russa TASS e all’agenzia di notizie cinese Xinhua.

Domanda: Quest’anno segna i 70 anni dalla vittoria sul nazismo nella seconda guerra mondiale. Suo padre e il padre del presidente cinese Xi Jinping combatterono in quella guerra. I suoi ricordi della guerra sono ricordi personali, familiari e di tutta la nazione. Dopo la visita a Mosca, a primavera, di Xi Jinping per partecipare alle manifestazioni per commemorare il 70° anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica, Lei visiterà Pechino per partecipare alla grande parata militare per celebrare la vittoria nella guerra di resistenza contro gli invasori giapponesi. Cosa pensa dell’importanza nel commemorare oggi la vittoria nella seconda guerra mondiale e quegli eventi storici? Qual è la sua valutazione del contributo della guerra di resistenza del popolo cinese contro gli invasori giapponesi alla vittoria finale contro il nazismo?

Presidente della Russia Vladimir Putin: Vero, per la Russia e la Cina questo anniversario della vittoria ha un significato speciale. L’Unione Sovietica l’ottenne attraverso enormi sacrifici. Il popolo cinese ha anche sopportato grandi perdite. Non dimenticheremo mai l’eroismo, il coraggio e la forza spirituale della generazione dei vincitori. Per sempre ricorderemo i caduti e onoreremo i veterani. I nostri due Paesi erano alleati nella lotta contro il nazismo e il militarismo giapponese e sostennero il peso dell’aggressione, e non solo resistettero in questa battaglia, ma la vinsero liberando i popoli schiavizzati e portando la pace sul pianeta. Il sostegno reciproco tra il popolo sovietico e il popolo cinese in quegli anni di prova, nella nostra memoria storica comune è la solida base delle relazioni attuali tra Russia e Cina. Oggi, in Europa e in Asia assistiamo a tentativi di falsificare la storia della seconda guerra mondiale, di promuovere interpretazioni libere e distorte degli eventi senza basi sui fatti, in particolare gli eventi prebellici e il dopoguerra. Gli sforzi di certi Paesi nel glorificare e scagionare i criminali di guerra e i loro scagnozzi sono una beffa scandalosa dei processi di Norimberga e Tokyo. Un insulto totale alla memoria di milioni di persone cadute in guerra. L’obiettivo di tali speculazioni storiche è evidente: utilizzarle in oscuri giochi geopolitici per scatenare faide tra Paesi e popoli. Russia e Cina hanno opinioni simili su cause, storia e risultati della seconda guerra mondiale. Per i nostri popoli la sua memoria e le sue lezioni sono sacre. Questo tragico passato è un appello alla nostra comune responsabilità per le sorti del mondo, per la comprensione delle terribili conseguenze cui un’ideologia distruttiva esclusivista e permissivista potrebbe comportare. Queste sono le idee su cui nazismo e militarismo prosperarono. E’ nostro dovere impedirne la rinascita e la diffusione. Pertanto, è estremamente importante che i nostri due Paesi siano uniti nella lotta per preservare ulteriormente la verità storica e ampliare la nostra vittoria comune. Le nostre celebrazioni congiunte del 70° anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale illustrano chiaramente questo nostro impegno.
Domanda: Negli ultimi anni la situazione nel mondo è carica di sviluppi e cambiamenti drammatici, e certe tendenze sono piuttosto allarmanti. Come vede le relazioni tra Mosca e Pechino nell’attuale situazione internazionale? Russia e Cina possono contribuire a costruire un nuovo ordine mondiale e, in caso affermativo, su cosa dovrebbe basarsi secondo Lei?
Vladimir Putin: Purtroppo, la situazione internazionale è sempre più imprevedibile. La creazione di un nuovo modello policentrico è accompagnata da crescente instabilità regionale e globale. La ragione principale di una situazione così tesa e complicata è il deficit nei tentativi per un compromesso. Le controversie tra civiltà e interreligiose non portano a una soluzione stabile. L’economia globale deve ancora entrare nella fase di sviluppo stabile. Tra i problemi endemici c’è il desiderio persistente di certi Stati di mantenere la posizione dominante negli affari globali, a tutti i costi. Pur dichiarandosi per le norme della democrazia, la supremazia del diritto e dei diritti umani nei propri Paesi, le ignorano sulla scena internazionale, in realtà denunciando il principio di uguaglianza sovrana di tutti gli Stati stabilito dalla Carta delle Nazioni Unite. In tali condizioni complicate, la cooperazione russo-cinese assume un nuovo significato nel mantenimento e rafforzamento delle stabilità e sicurezza globali e regionali, trovando una risposta efficace alle sfide globali. I rapporti russo-cinesi ora probabilmente sono al culmine della loro storia e continuano a svilupparsi. La partnership tra Russia e Cina si basa sulla sincera amicizia e simpatia tra i nostri popoli, profondo rispetto e fiducia, considerazione dei reciproci interessi chiave e impegno a far prosperare i nostri Paesi. È in questo quadro che collaboriamo alle Nazioni Unite, al G20, così come nei BRICS e SCO che hanno tenuto con successo i loro vertici ad Ufa a luglio. La connessione Russia-Cina ha svolto un ruolo importante nella risoluzione di questioni acute come il ritiro delle armi chimiche dalla Siria e l’accordo sul programma nucleare iraniano. Russia e Cina sono partner prioritari nel promuovere i principi della costruzione di un’architettura basata su sicurezza condivisa e cooperazione nella regione Asia-Pacifico, nel rafforzamento della fiducia nell’esplorazione dello spazio e nel garantire la sicurezza dell’informazione globale. L’ampliamento della partnership russo-cinese incontra interessi ed obiettivi strategici dei nostri Paesi. Questo è ciò che ci ha guidato quando adottammo a maggio l’attuale dichiarazione congiunta sulla cooperazione coordinando lo sviluppo dell’Unione economica eurasiatica e della fascia economica della Via della Seta. Questo è l’inizio di un processo di coordinamento delle nostre priorità di sviluppo a lungo termine, per dare forte impulso alle attività economiche nelle vastità dell’Eurasia.
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Domanda: Le relazioni commerciali ed economiche tra Russia e Cina sono generalmente in aumento, anche se le sanzioni antirusse degli occidentali influenzano negativamente il commercio bilaterale. Possono i Paesi raggiungere l’obiettivo di raddoppiare il fatturato commerciale che si sono già prefissati? Quali aree ritiene più promettenti?
Vladimir Putin: La Cina è il nostro partner economico. Negli ultimi anni siamo riusciti a compiere progressi significativi in tutti i settori della cooperazione economica e della produzione. Non sarei d’accordo sulle restrizioni illegittime imposte da certi Paesi occidentali contro la Russia che avrebbero avuto un impatto negativo sulla cooperazione economica russo-cinese. Al contrario, incoraggiano le nostra attività interne sviluppando rapporti commerciali stabili con la Cina. Dal 2010 la Cina è il primo partner commerciale della Russia. Nel 2014, nonostante l’andamento sfavorevole dell’economia globale, siamo riusciti a mantenere il nostro fatturato commerciale, giunto a circa 88,4 miliardi di dollari. L’energia rimane l’area chiave. I nostri Paesi avanzano costantemente verso la creazione di un’alleanza strategica sull’energia che, ne sono certo, avrà un ruolo significativo nelle relazioni economiche internazionali. Nel 2014 compimmo una vera svolta nell’industria gasifera. Nel maggio dello scorso anno, durante la mia visita in Cina, firmammo un contratto per la fornitura alla Cina di 38 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno, che sarà trasferito sulla rotta ‘orientale’ per 30 anni. Per implementare il progetto, abbiamo già avviato la costruzione del gasdotto Potenza della Siberia. A maggio di quest’anno abbiamo raggiunto un accordo iniziale sulla rotta ‘occidentale’, con esportazioni per 30 miliardi di metri cubi l’anno. La realizzazione di questi grandi progetti è la nostra priorità assoluta per il prossimo futuro. Facciamo anche progressi significativi in altri settori della cooperazione energetica. Abbiamo costruito e avviato un oleodotto dalla Russia alla Cina, abbiamo firmato accordi per aumentare le forniture di petrolio, creato joint venture per esplorare ed estrarre petrolio in questo Paese. Le aziende cinesi hanno aderito ai progetti sul gas sulle piattaforme artica russa e di Sakhalin. Ci sono buone prospettive per lo sviluppo congiunto dei bacini in Estremo Oriente. La cooperazione sull’energia nucleare si sviluppa rapidamente. La prima e la seconda unità della centrale nucleare di Tianwan, costruite dalla Rosatom, si dimostrano le più efficienti e sicure di tutte le centrali nucleari in Cina. Attualmente siamo impegnati nella costruzione del terzo e quarto reattore della centrale, che saranno commissionati nel 2018. Come si può vedere, la cooperazione energetica russo-cinese ha un grande potenziale. Considero lo sviluppo del trasporto ferroviario ad alta velocità una delle aree più promettenti. Abbiamo già concordato i parametri di cofinanziamento per la costruzione della tratta ad alta velocità tra Mosca e Kazan, e l’importo degli investimenti forniti dai nostri partner cinesi e da noi sarà superiore al 1 miliardo di rubli. Ci aspettiamo di completare la nuova tratta entro il 2020, divenendo progetto pilota della cooperazione russo-cinese nelle infrastrutture e nei trasporti. La cooperazione nel settore aerospaziale e nell’industria dei vettori spaziali è di grande importanza per entrambi i nostri Paesi. Abbiamo già deciso la realizzazione in comune di un jumbo jet a lungo raggio e di un elicottero pesante, nonché una serie di altri programmi comuni. La partecipazione della Cina quale Paese partner alla Fiera Internazionale industriale di Ekaterinburg, Innoprom 2015, ha dato nuovo slancio alla stretta cooperazione nelle scienze, tecnologie e produzione. Mosca e Pechino sono volte ad intensificare la collaborazione finanziaria, anche nelle transazioni con le monete nazionali. Abbiamo in programma l’espansione dei legami interregionali e della cooperazione transfrontaliera, aumentandone l’effetto pratico e migliorando le infrastrutture dei trasporti transfrontalieri.
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Domanda: La Russia adotta una serie di misure, ultimamente, per rilanciare lo sviluppo delle regioni dell’Estremo Oriente tra cui, in particolare, la creazione di un porto franco a Vladivostok. Ad Ufa a luglio è anche stata accolta la partecipazione di aziende cinesi allo sviluppo dell’Estremo Oriente russo. Quali pensa siano le opportunità della cooperazione russo-cinese? In che modo la Russia intende attirare gli investitori cinesi?
Vladimir Putin: Vero, lo sviluppo della Siberia e dell’Estremo Oriente è la nostra priorità nazionale per il 21° secolo. Abbiamo già fatto una serie di passi significativi per risolvere questo grande compito. Attuiamo attivamente un programma di sviluppo socio-economico dell’Estremo Oriente e della regione del Bajkal comprendente decine di grandi progetti d’investimento, tra cui la costruzione del gasdotto Potenza della Siberia, del centro spaziale di Vostochnij, progetti di raffinazione del gas e chimici programmati da Gazprom e Sibur, l’ammodernamento e ampliamento della tratta Bajkal-Amur, delle linee principali della Transiberiana e dei cantieri navali Zvezda. Naturalmente, la Russia è interessata ad attirare gli investitori stranieri, anche cinesi, per partecipare alla realizzazione di questi progetti. La legge federale sulle Aree prioritarie di sviluppo in Russia ha creato un nuovo strumento, sia per il Paese in generale che per le regioni dell’Estremo Oriente, dove abbiamo già creato 9 di tali aree. Le aree di sviluppo prioritarie, insieme alle zone economiche speciali, dovrebbero diventare le “locomotive” della trasformazione economica dell’Estremo Oriente, una sorta di cluster che attrae e accumula investimenti e tecnologia. I principali incentivi fiscali e le procedure aziendali semplificate aiutano a creare in questi territori condizioni favorevoli per investimenti e imprese, indipendentemente dal Paese di provenienza dei capitali. Società residenti potranno godere dei seguenti benefici: tassa sui profitto pari a zero come le imposte fondiarie per i primi 5 anni; zero dazi doganali su importazioni ed esportazioni; contributi sui prestiti, tariffe speciali per l’affitto e procedure semplificate sul controllo da Stato e comuni. Per 10 anni, dopo l’ottenimento dello status di residente nell’Area di Sviluppo Prioritaria (PDA), le imprese potranno effettuare pagamenti assicurativi più bassi (7,6 per cento anziché 30). L’imposta sul valore aggiunto all’importazione per la raffinazione sarà pari a zero. Tuttavia, le misure di stimolo non si limitano a questo. Le aziende minerarie nazionali ed estere potranno godere di esenzioni fiscali: una riduzione (tra 0 e 0,8 per cento) verrà applicata per 10 anni. Saranno ridotti al minimo gli ostacoli amministrativi. La cosa più importante, lo Stato s’impegna a creare le infrastrutture necessarie. Il governo russo ha stimato che l’investimento totale nelle prime tre aree di sviluppo prioritari richiederà oltre 50 miliardi di rubli. Il bilancio federale ha anche stanziato fondi importanti per il loro sviluppo, circa 7,5 miliardi di rubli. Proprio mentre ampi cambiamenti sono previsti per gli investitori nel sud del Territorio di Primorie, dove introduciamo il regime di porto franco che copre i principali porti da Nakhodka a Zarubino, tra cui Vladivostok, naturalmente. La legge sul porto franco entrerà in vigore nell’ottobre 2015. Qui abbiamo intenzione d’introdurre significative agevolazioni fiscali, fino a un tasso zero per certe imposte. Il contesto economico è stato semplificato al massimo, anche nella costituzione dei capitali, e ci sono realtà che introducono un regime di esenzione dal visto per i cittadini stranieri. Una procedura doganale nella zona franca sarà anche disposta sul territorio del porto franco, che in realtà significa importazioni delle merci estere esenti da dazi. Sono convinto che queste nuove opportunità attireranno l’interesse degli investitori della Cina e di numerosi altri Paesi asiatici sulla realizzazione dei nostri progetti. Inoltre, una serie di importanti aziende ha già avanzato piani d’investimento specifici. Così, i nostri partner cinesi sono pronti a investire oltre 100 miliardi di rubli nella costruzione di una raffineria di petrolio e di un cementificio nella Regione dell’Amur, e dei ponti a Nizhneleninskoe-Tongjiang e Blagoveshensk-Heihe, e un impianto metallurgico e una fabbrica di mattoni in Jakutia.
Domanda: A maggio si è registrato un ordine esecutivo all’annuale Forum Economico Orientale di Vladivostok. Cosa si aspetta da ciò? Cosa i vostri partner regionali pensano di questa idea?
Vladimir Putin: Il Forum Economico Internazionale di San Petroburgo tenutosi a giugno ha dimostrato che, nonostante le sanzioni imposte contro la Russia che ostacolano lo sviluppo della cooperazione economica di qualità, l’interesse per questo Paese negli ambienti economici stranieri è cresciuto. Più di 10000 partecipanti provenienti da 120 paesi sono venuti al forum. Pertanto, non abbiamo alcun dubbio che il primo Forum Economico Orientale che si terrà a Vladivostok il 3-5 settembre attrarrà anche i nostri partner stranieri, soprattutto della regione Asia-Pacifico. Lo scopo principale del forum è posizionare la Russia come attore nei processi economici e d’integrazione nella regione Asia-Pacifico e presentare progetti specifici agli investitori dall’attuazione congiunta. Circoli economici di India, Vietnam, Corea del Sud, Giappone, Singapore e altri Paesi geograficamente non appartenenti alla regione già mostrano interesse al forum. Apprezziamo l’intenzione dei nostri partner cinesi inviando una forte delegazione che includerà uomini d’affari di oltre un centinaio di aziende leader nelle energia, miniere, trasporti, agricoltura, metalmeccanica e altri, così come rappresentanti di importanti istituzioni finanziarie, autorità centrali e governatori. Ci aspettiamo che siano particolarmente attivi al forum.
Domanda: Lei ha detto in precedenza che avete sentimenti speciali per la Cina. Da quando foste eletto al vostro primo mandato presidenziale nel 2000, avete visitato la Cina come leader russo 13 volte. Quali cambiamenti avete notato durante quelle visite e cosa via ha colpito di più? Cosa ne pensate dello sviluppo della Cina?
Vladimir Putin: Come avete ben notato, ho avuto la fortuna di vedere la Cina ‘in movimento’ per numerosi anni. In ogni visita ho notato che il suo Paese diventa economicamente sempre più potente, raggiungendo nuovi traguardi nella costruzione di moderne infrastrutture e nello sviluppo sociale. Allo stesso tempo, la Cina dimostra grande attenzione per le sue tradizioni culturali e storiche. Tutti coloro che visitano il vostro meraviglioso Paese lo sentono praticamente ovunque. I siti del patrimonio culturale sono di particolare importanza, riflettendo in piena misura la civiltà cinese. Il mio viaggio al monastero Shaolin, durante la visita nel 2006, è stato indimenticabile. La via allo sviluppo che la Cina ha coperto in questi anni è un cammino riuscito della riforma economica e di una politica sociale saggia. Questa esperienza è di grande valore per noi. Pertanto, anche con tutte le differenze tra Russia e Cina, abbiamo di fronte obiettivi di sviluppo comuni, come modificare la struttura dell’economia per favorire i settori ad alta tecnologia. Russia e Cina hanno anche priorità industriali molto simili: energia nucleare, esplorazione dello spazio, nuove tecnologie dell’informazione, tutela ambientale, risparmio energetico, produzione di farmaci ad alta tecnologia e attrezzature mediche e altri. I nostri due Paesi hanno un enorme potenziale con la cooperazione commerciale più stretta e attivi legami umanitari. Ancora più importante, siamo pronti a sfruttare tutte le opportunità; vediamo con reciproco interesse e fiducia crescere e rafforzare i nostri rapporti di amicizia. Possiamo ottenere molto con queste basi, e sono sicuro che ci riusciremo.

Kremlin 1 settembre 2015

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Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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