Molti credono che non si possa cambiare. Queste persone sono convinte
che la genetica, il destino, l'educazione e l'ambiente nel quale si
cresce, determinino in maniera definitiva chi noi saremo. Ciò a
prescindere dalle nuove e diverse interazioni che andremo a compiere nel
corso della nostra esistenza. Per fortuna così non è.
Cambiare si può, se si vuole. Ma cosa occorre fare per cambiare? Per
prima cosa, bisogna accorgersi che nella propria Vita c'è qualcosa che
non va. Occorre lavorare su di Se, imparare ad osservarsi nei
comportamenti quotidiani. Ciò allo scopo di riuscire a comprendere cosa
non funziona. Dopo aver osservato attentamente la nostra Vita, dobbiamo
VOLER CAMBIARE.
Non basta, infatti, il solo osservare cosa non va o cosa potremmo
migliorare della nostra Vita perchè il cambiamento cominci. Occorre
anche VOLERLO. Solo un atto di volontà diretto al cambiamento può
trasformare la nostra realtà in senso evolutivo. Ovviamente, dopo aver
voluto il cambiamento, occorre AGIRE. L'AZIONE, infatti, determinerà la
realizzazione pratica dei nostri progetti che, senza di essa,
rimarrebbero soltanto visioni astratte.
Questo è il lavoro che bisogna compiere su di Se per arrivare al
cambiamento interno. A questo, però, bisogna affiancare anche il lavoro
esterno. Questo secondo tipo di lavoro, volto anch'esso alla
realizzazione del cambiamento, ci porterà a modificare le situazioni
esterne a noi e direttamente dipendenti dalla nostra volontà.
Il lavoro esterno porterà, inevitabilmente e se DAVVERO siamo
intenzionati a cambiare, all'eliminazione, mediante allontanamento, di
tutte quelle persone che costituiscono delle zavorre per la nostra
evoluzione in tutti i campi della nostra Vita. Le persone delle quali
parlo possono essere conoscenti ma anche, spesso, amici, parenti,
insegnanti e, in generale, tutti coloro i quali hanno un'influenza
seppur minima sulle nostre scelte.
Ovviamente, saranno allontanate quelle persone che potrebbero
influenzarci negativamente attraverso i loro giudizi e pareri gratuiti
quanto sabotanti. Per intenderci, allontanate tutti coloro i quali non
fanno altro che ripetervi: "ma chi te lo fa fare?", "nessuno mai ci è
riuscito", "è rischioso", "dici sul serio?" etc.
Questi individui non solo dovrebbero essere allontanati ma bisognerebbe
evitare di parlar loro dei nostri progetti se non quando riusciamo a
portarli a compimento, mai quando sono in fase di elaborazione. Se li
mettessimo al corrente dei cambiamenti che vogliamo apportare nella
nostra Vita prima di averli realizzati, infatti, rischieremmo di farci
distogliere dal proseguire a causa delle loro energie negative.
Altro elemento importante per il cambiamento è l'Amore. Dove non c'è
Amore non può esserci cambiamento. Quando non si riesce a cambiare,
significa che, invece di Amore, nella nostra Vita è presente la paura.
La paura è, assieme alle persone negative, uno dei più grandi deterrenti
al cambiamento. Viviamo, quindi, con passione il cambiamento, MAI con
paura.
Quando proviamo paura nell'intraprendere un progetto, rimarremo
inevitabilmente bloccati. Per andare oltre, bisogna trasformare la paura
in Amore, bonificando questo sentimento freddo e bloccante con quello
caldo ed avvolgente dell'Amore, tipico di chi fa le cose con passione e
non conosce ostacoli di sorta.
Che si tratti di cambiare una cattiva abitudine come di cambiare lavoro o
amicizia, occorre farlo con Amore. Dove si fanno le cose con Amore, si
agisce ascoltando il proprio cuore, la propria INTELLIGENZA DIVINA. In
questo caso Dio è con noi e ci guiderà nella realizzazione dei nostri
progetti.
Quando, invece, si vive nella paura, significa che si è nel mentale. E
la mente, si sa, MENTE. Essa va solo per paragoni. E quando si parla di
paragoni chi, meglio della mente, è in grado di andare a trovare
esperienze disastrose per farci desistere dai nostri progetti?
Quando si resta del mentale Dio c'è sempre solo che, questa volta, non
possiamo ascoltarlo in quanto siamo assordati dal frastuono mentale che
c'impedisce di sintonizzarci con Lui. Per cambiare basta essere aperti a
livello di cuore, ricettivi e rilassati.
Il linguaggio del cuore è quello del cambiamento e dell'evoluzione. Il
cuore, infatti, è connesso coi bisogni della nostra Anima, ciò allo
scopo di soddisfarli. Il linguaggio della mente, viceversa, è quello
della staticità, della ripetizione e della morte. Sta a voi la scelta.
Vincenzo Bilotta
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