(Immagine presa dal web) |
Oggi voglio parlarvi di un viaggio. Questo viaggio è volto alla scoperta
di Sè. Già nell'antichità si hanno notizie della frase che ho voluto
utilizzare come titolo per questo mio nuovo articolo: CONOSCI TE STESSO.
In particolare l'iscrizione NOSCE TE IPSUM la si ritrova iscritta sul
tempio dell'Oracolo di Delfi.
Se chiediamo a qualcuno se conosce bene se stesso, magari ci risponderà
di sì. Quanto di vero ci sarà in quest'affermazione è tutt'altro affare.
Nessuno, o pochissimi, conoscono realmente se stessi. Per conoscersi
bene, ci si dovrebbe trovare di fronte a determinate situazioni anche
potenzialmente rischiose per la propria incolumità psicofisica. E
nonostante ciò, si potrebbe conoscere una percentuale più elevata delle
proprie potenzialità, mai tutte per intero.
Per conoscere se stessi occorre VIVERSI ED ACCETTARSI SENZA GIUDICARSI.
Troppi di noi sono impegnati a dar credito ai giudizi che, pur non
essendo stati richiesti da nessuno, ci elargiscono gratuitamente e,
spesso, ignorantemente, genitori, insegnanti, preparatori atletici,
preti e chi più ne ha, più ne metta.
La nostra è una società basata sul giudizio. Da ciò nasce come
conseguenza naturale il conoscersi tramite l'altrui parere o giudizio
che dir si voglia. Chiediamo consigli per come ci sta un abito, per la
palestra che vogliamo frequentare, per sapere che tipo è il ragazzo/a
che vorremmo conoscere e praticare etc. Non sappiamo che, così facendo,
deleghiamo agli altri il potere su di noi e, al contempo, ci perdiamo
l'opportunità di decidere da noi e, attraverso l'esperienza che ne
conseguirebbe, di conoscerci COSI' COME SIAMO.
Il processo di autoconoscenza è, sicuramente, un processo lungo che
richiede un attento lavoro su di Sè. Altra fase che porterà alla
migliore conoscenza di Sè è costituita dall'ELIMINAZIONE DEL GIUDIZIO
VERSO SE STESSI COSI' COME VERSO GLI ALTRI.
Per conoscerci, insomma, dobbiamo eliminare tutti i filtri derivanti dai
giudizi ricevuti nel corso della nostra crescita dalle persone che,
paradossalmente, avrebbero dovuto aiutarci, attraverso il processo
educativo, a sviluppare appieno le nostre potenzialità.
Nonostante il processo educativo, o di addomesticamento come dice Don
Miguel Ruiz, siamo liberi di cambiare. Il problema è ricordarsi di
essere nati liberi. Noi siamo come i canarini cresciuti in cattività, ci
adattiamo ad una situazione di prigionia senza mai pensare di
liberarci. Non sappiamo cosa sia la libertà perchè nessuno ce lo ha mai
insegnato.
Siamo cresciuti inquadrati nella massa, privati delle nostre
aspirazioni, uniformati al branco di pecore servili ed automatizzate al
solo scopo di accrescere il potere di pochi individui in grado di
sfruttare le nostre capacità a loro esclusivo vantaggio.
Chi ci ha educato, ci ha trasmesso le sue conoscenze senza curarsi di
aiutarci a sviluppare le nostre capacità di autoconoscenza. In pratica,
non ci hanno insegnato la via per conoscere noi stessi. Ovviamente,
spesso nemmeno chi ci ha educato sapeva dell'esistenza delle
potenzialità nascoste in ogni essere umano. Nemmeno i cosiddetti
"maestri" conoscono realmente Sè stessi.
Siamo come animali rinchiusi in una gabbia senza sbarre. Conosciamo solo
questa realtà, l'abbiamo appresa attraverso il processo educativo e la
maggior parte di noi se la farà bastare per il resto della sua vita,
rimanendo in questa prigione virtuale.
Per uscire dai limiti imposti occorre accorgersene, autosservandosi.
Bisogna capire di essere ingabbiati in un programma, proprio come nel
film MATRIX. Quando si scopre di essere prigionieri di un programma,
occorre la VOLONTA' di uscirne allo scopo di liberarsi da questa gabbia
invisibile eppure all'apparenza invalicabile.
Conoscere se stessi significa andare oltre le apparenze, entrando nel
regno buio dell'inesplorato. Questo è l'Inferno descritto in maniera
allegorica da Dante Alighieri ne La Divina Commedia. Molti si fermeranno
non appena la luce calerà e cominceranno a sentire le prime voci della
notte. Solo chi avrà la VOLONTA' di proseguire oltre le illusioni
scoprirà finalmente chi si celava dietro un'educazione ed una serie di
giudizi raccolti nel corso della sua Vita.
Vincenzo Bilotta
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