venerdì 4 novembre 2016

Balancing brain: spegnere il cervello dominante


Il nostro telencefalo è suddiviso in due emisferi che elaborano le informazioni in maniera indipendente e complementare come se impiegassero due software diversi. Ognuno di questi è specializzato in una serie di funzioni e quando il telencefalo è ben bilanciato i due emisferi condividono e integrano le informazioni attraverso un grande fascio di fibre nervose denominato corpo calloso che funge da “porta usb” con cui trasferire l’informazione elaborata in parallelo tra questi due computer biologici.

Le ricerche di neuroscienziati quali il Premio Nobel Roger Sperry, un neuropsicologo e neurobiologo fra i più importanti del Novecento, hanno portato all’attuale modello di come, sommariamente, funzionano i nostri due emisferi cerebrali, ove il sinistro è sostanzialmente verbale, analitico e locale, mentre quello destro è spaziale, sintetico e globale. Per certi versi l’emisfero sinistro può essere associato allo Yang della filosofia cinese per le sue caratte­ristiche prettamente maschili, mentre l’emisfero destro lo si può associare allo Yin per il suo approccio più femminile.

Ogni emisfero non solo presenta funzioni diverse ma è come se avesse una propria consapevolezza con una sua mappa del territo­rio.

programma realtà quantica
Fig. 1

Fig. 1 – Ogni emisfero è un occhio sul mondo con cui scriviamo la nostra mappa del territorio e le funzioni di entrambi sono delle vere e proprie porte della percezione. Nessuno dei due emisferi è in grado di cartografare da solo la realtà nella sua complessità, solo attraverso un lavoro di squadra si riuscirà a creare una rappresentazione più veritiera di essa. Questo modello operativo cerebrale può essere visto come una metafora della vita in cui l’emisfero sinistro, che rappresenta sia il dogmatismo cieco della scienza e della religione, ha bisogno di quello destro, rappresentato dall’intuizione, per riuscire a comprendere maggiormente se stessi e la realtà.

Il corpo calloso che divide i nostri due emisferi cerebrali è costituito da una fascia di qualche centinaio di milioni di fibre nervose che trasmettono informazioni a una velocità pari a quattro miliardi di impulsi al secondo. L’integrazione o sincronizzazione biemisferica è fondamentale per la nostra espansione della consapevolezza e personale modellamento della realtà.

Statisticamente l’uomo presenta una maggiore predominanza dell’emisfero sinistro rispetto alla donna ma poi ci sono le eccezioni e troviamo donne razionali, logiche e dogmatiche e uomini con il dono della sintesi, delle intuizioni ma con un lato da sognatore con cui faticano a pianificare la loro vita. La nostra dominanza cerebrale la possiamo vedere all’opera nel nostro lavoro, dai nostri interessi e attitudini. Un ragioniere, un ingegnere o un geometra sono costretti a lavorare prevalentemente con l’emisfero sinistro e questo tende a portare queste categorie ad avere un “pensiero quadrato” e radicato in schemi mentali ligi alla forma mentis e allo status quo vigente.

Uno scrittore, un matematico o un fisico teorico, seppur costretti a un forte impiego dell’emisfero sinistro per lavorare con il linguaggio e i numeri, si servono anche del destro per accedere alla creatività, all’intuito e all’astrazione, pertanto la loro dominanza è molto meno marcata. Un compositore, un pittore o un creativo potrebbero lavorare prevalentemente con l’emisfero destro e queste sono alcune delle categorie più eccentriche e meno soggette alla forma mentis sociale e, in alcuni casi, ben rappresentano il pensiero olistico proprio di un’integrazione tra i due emisferi cerebrali.

A fronte di queste informazioni è auspicabile comprendere che non esiste un emisfero buono e uno cattivo, entrambi presentano funzioni di vitale importanza, ma a causa della sbilanciata tendenza sociale in cui predomina l’emisfero sinistro le persone devono equilibrarsi stimolando quello destro, l’emisfero che ci apre le porte alla conoscenza di noi stessi e alla realtà soggiacente a quella che crediamo sia l’unica.

Ognuno dei due emisferi ha dei punti di forza e dei punti deboli: l’emisfero destro è cosciente ma non autocosciente e affinché lo diventi è necessario integrarlo con l’emisfero sinistro. L’emisfero sinistro è un accumulatore seriale d’informazioni, indispensabili per chi è avido di queste e ha la necessità di intellettualizzare ogni cosa ma questa forma di erudizione può diventare una prigione se non impieghiamo il destro che fa da interfaccia al nostro sesto senso, in grado di scremare la conoscenza che struttura le nostre credenze personali e creare un modello più avanzato, percependo così il vero dal falso.

Inoltre il pensiero predefinito è un prodotto dell’emisfero sinistro e solo attraverso l’integrazione con quello destro saremo in grado di deautomatizzare i nostri processi mentali rivendicando finalmente il nostro pensiero critico e originale. Il segreto dell’artista, delle persone creative e di successo è proprio quello di attivare l’emisfero destro ricevendone le intuizioni e le informazioni elaborate da quest’area cerebrale che propone nuovi modelli di interazione nella realtà.

Le tecniche e tecnologie di Zenix hanno lo scopo di permettere il Balancing brain e così espandere il nostro livello di mente e la maestria personale al modellamento della realtà affinché diventi più efficace, veloce e stabile. Con i termini Balancing brain ci si riferisce dunque al bilanciamento cerebrale che permette una più efficace elaborazione in parallelo e non solo.

È possibile fare un semplice test per capire la nostra percentuale di dominanza cerebrale e, in base a questa, nei workshop avanzati consigliamo una serie di strategie e tecniche personalizzate per raggiungere un punto di equilibrio.

A scanso di equivoci con il termine Balancing brain non ci stiamo riferendo solo alla sincronizzazione biemisferica in cui gli emisferi del telencefalo comunicano e lavorano in parallelo quanto alla comunicazione tra i due emisferi con il cervello emotivo e il cervelletto (Fig. 2).

balancing brain
Fig. 2

Fig. 2 – Il Balancing brain permette una sorta di comunicazione diretta tra il nostro conscio, che localizziamo nell’area del lobo frontale del telencefalo, il subconscio, che per semplicità situiamo nel cervello emotivo (sistema limbico), e il cervelletto che rappresenta l’inconscio. Poiché l’inconscio è la “sala regia” della nostra personalità ed è direttamente interfacciato all’onda pilota che struttura la realtà, diventa ovvio che riuscire a inserire nuovi comandi in esso, oppure recuperare l’informazione di quali comandi siano attivi, ci permette di conoscere e aggiornare il nostro principale sistema operativo cerebrale. A livello neurofisiologico l’illuminazione corrisponde a uno stato permanente di Balancing brain ove l’intelligenza creativa legata al telencefalo è integrata all’esperienza emotiva ed empatica del sistema limbico e all’onniscienza informativa del cervelletto.

Riuscire a interagire con il nostro subconscio e inconscio significa integrare parti di noi che solitamente lavorano autonomamente. Tale integrazione ci porta a un maggiore controllo della nostra emotività, salute e vita. Nella nostra crescita interiore l’integrazione tra conscio, subconscio e inconscio è un passaggio necessario per conoscere noi stessi e rimodellare la nostra personalità, creandoci un’identità personalizzata da noi stessi anziché da qualcun altro. Raggiungere questo stadio d’integrazione e controllo genera una sicurezza, pace interiore e gioia di vivere che è sconosciuta a chi è ancora immerso in una personalità programmata dai nostri genitori, educatori, amici, ecc.

Il Balancing brain è una via alla conoscenza che genera libertà ed è per questo che per quanto possa essere doloroso disseppellire traumi, comandi e programmazioni del passato depositati nel nostro inconscio la presa di coscienza e l’effetto che genera quest’ultima ci ripaga di tutto l’impegno, la disciplina e le lacrime che abbiamo versato nell’auto-esplorazione di noi stessi e dei “nostri” limitanti programmi mentali. Il Balancing brain è la via maestra che ci permette di unire un po’ alla volta tutti i nostri cangianti e occultati pezzi del puzzle per divenire una coscienza integrata con uno status autodeterminato.

Tratto da Programma la tua realtà quantica – Come cambiare la mappa del cervello per creare una vita eccellente

Riccardo Tristano Tuis, Uno Editori, 2016.


Riccardo Lautizi


fonte: https://www.dionidream.com/programma-realta-quantica/

Nessun commento:

Posta un commento