mercoledì 16 novembre 2016

Stramonium nelle allucinazioni

 
Piante magiche

Da tempi immemorabili alcune specie di solanacee, come lo stramonio, la belladonna, il giusquiamo e la mandragora sono state usate a scopo anestetico, sedativo, afrodisiaco, venefico e rituale. Si tratta di piante ricche di atropina e di alcaloidi atropinosimili, tutte sostanze che svolgono una sensibile attività a livello del sistema nervoso centrale e periferico.

Per la capacità di modificare lo stato di coscienza, gli antichi taumaturghi e sciamani consideravano queste piante dotate di poteri magici, capaci di mettere in contatto il medico-sacerdote con il mondo sottile, astrale, dove avrebbe poi incontrato e vinto i demoni che costringevano il povero paziente nella pena della malattia.

Breve storia medicinale dello stramonio

Lo stramonio, Datura stramonium L., era conosciuto nell’Asia centrale sin dalla più remota antichità. 

Erano note le sue proprietà venefiche e narcotiche. Ancora oggi fa parte della faramcopea Ayurvedica. 

Dall’India questa specie si diffuse verso Oriente e Occidente e a partire dal IV secolo a.C. viene citata anche da diversi autori dell’epoca, cinesi e greci (Dioscoride), che la consigliavano come narcotico e come specifico per l’epilessia e le convulsioni.

Dopo la caduta dell’Impero Romano, in Europa si perse ogni notizia dello stramonio, che invece continuò ad essere usato in Oriente (India, Cina).

Nel XVI secolo, di nuovo si iniziò a parlare di questa pianta. Il famoso medico Mattioli lo cita nel suo importante trattato. Più tardi, nel 1762, il medico viennese Anton von Störck studia e dimostra l’efficacia medicinale di questa pianta, quando somministrata a piccole dosi. Nel suo Libellus quo demonstratur stramonium non solum tuto posse exiberi (1762) consiglia lo stramonio nei disordini mentali. 

Tuttavia, in seguito, avrà migliore fortuna come antiasmatico. Questa indicazione terapeutica giunse in Europa nel 1802, portata da un medico inglese, Anderson, che aveva constatato come in India si fumassero le foglie di questa pianta per risolvere gli episodi di broncospasmo. In effetti, gli alcaloidi dello stramonio svolgono un’ ottima azione antispastica sulla muscolatura liscia bronchiale. 

Nella farmacopea italiana del 1856 si legge: “…si loda l’uso dello stramonio in foglie anche sotto forma di sigarette da fumarsi come il tabacco, nell’asma”. Le sigarette di stramonio e la carte fumigatorie sono state considerate un efficace farmaco antiasmatico per oltre 100 anni. 

Per quanto riguarda l’azione broncodilatatrice, ricordo l’efficacia di un ottimo sciroppo galenico a base di stramonio che facevo preparare in farmacia e che ho prescritto fino a circa 20 anni fa. Oggi, molte di queste piante ad alcaloidi sono di difficile reperibilità, purtroppo.

Stramonium omeopatico e allucinazioni

Una buona parte della patogenesia di Stramonium è dedicata ai sintomi mentali. Si tratta di stati di agitazione, dal carattere particolarmente violento, accompagnati da spasmi e convulsioni. 

In mani esperte, può essere di grande valore soprattutto in alcune problematiche che interessano gli estremi della vita, l’infanzia e l’anzianità.

Nel bambino, funziona molto bene in alcune forme di terrore notturno, accompagnate da allucinazioni: il bambino si sveglia in piena notte piange, urla e, in uno stato simile al sonnambulismo, dice di vedere persone e spesso animali nella stanza o sul suo letto. E’ un bambino che non vuole addormentarsi se non con una piccola luce accesa. Questo genere di allucinazioni, possono manifestarsi anche durante un episodio febbrile.

Nell’anziano, lo Stramonium è indicato soprattutto nei soggetti affetti da demenza o predemenza. 

Domina un quadro di agitazione e di allucinazioni. L’agitazione può essere violenta, furiosa, e manifestarsi in forma di aggressione fisica e verbale. Il paziente può anche presentare una loquacità straordinaria e incoerente. 

Per quanto riguarda le allucinazioni, queste si manifestano soprattutto di notte, ma non solo. Di solito, ma non in tutti i casi, si tratta di visioni che fanno paura e da cui il paziente vuole scappare: insetti, serpenti, topi e altri animali che vengono verso di lui, persone minacciose, spettri, oppure solo suoni, musiche e voci.

L’omeopatia, a differenza della fitoterapia, utilizza questa pianta potenzialmente velenosa a dosi diluite e dinamizzate. Sarà il medico a stabilire la dose e la diluizione più appropriata.

Attenzione: prescrivere l’omeopatia è considerato un atto medico, che quindi non può prescindere da una corretta diagnosi. Per le cure omeopatiche, rivolgersi solo e sempre ad un medico
qualificato. 


Francesco Perugini Billi©copyright – vietata la riproduzione senza esplicito consenso dell’Autore. 


fonte: http://www.dottorperuginibilli.it/omeopatia1/4638-stramonium-nelle-allucinazioni

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