Da tempi immemorabili alcune specie di solanacee, come lo stramonio, la belladonna, il giusquiamo e la mandragora sono state usate a scopo anestetico, sedativo, afrodisiaco, venefico e rituale. Si tratta di piante ricche di atropina e di alcaloidi atropinosimili, tutte sostanze che svolgono una sensibile attività a livello del sistema nervoso centrale e periferico.
Per la capacità di modificare lo stato di coscienza, gli antichi taumaturghi e sciamani consideravano queste piante dotate di poteri magici, capaci di mettere in contatto il medico-sacerdote con il mondo sottile, astrale, dove avrebbe poi incontrato e vinto i demoni che costringevano il povero paziente nella pena della malattia.
Breve storia medicinale dello stramonio
Lo stramonio, Datura stramonium L., era conosciuto nell’Asia centrale sin dalla più remota antichità.
Erano note le sue proprietà
venefiche e narcotiche. Ancora oggi fa parte della faramcopea
Ayurvedica.
Dall’India questa specie si diffuse verso Oriente e
Occidente e a partire dal IV secolo a.C. viene citata anche da diversi
autori dell’epoca, cinesi e greci (Dioscoride), che la consigliavano
come narcotico e come specifico per l’epilessia e le convulsioni.
Dopo la caduta dell’Impero Romano, in
Europa si perse ogni notizia dello stramonio, che invece continuò ad
essere usato in Oriente (India, Cina).
Nel XVI secolo, di nuovo si iniziò a
parlare di questa pianta. Il famoso medico Mattioli lo cita nel suo
importante trattato. Più tardi, nel 1762, il medico viennese Anton von
Störck studia e dimostra l’efficacia medicinale di questa pianta, quando
somministrata a piccole dosi. Nel suo Libellus quo demonstratur stramonium non solum tuto posse exiberi
(1762) consiglia lo stramonio nei disordini mentali.
Tuttavia, in
seguito, avrà migliore fortuna come antiasmatico. Questa indicazione
terapeutica giunse in Europa nel 1802, portata da un medico inglese,
Anderson, che aveva constatato come in India si fumassero le foglie di
questa pianta per risolvere gli episodi di broncospasmo. In effetti, gli
alcaloidi dello stramonio svolgono un’ ottima azione antispastica sulla
muscolatura liscia bronchiale.
Nella farmacopea italiana del 1856 si
legge: “…si loda l’uso dello stramonio in foglie anche sotto forma di sigarette da fumarsi come il tabacco, nell’asma”.
Le sigarette di stramonio e la carte fumigatorie sono state considerate
un efficace farmaco antiasmatico per oltre 100 anni.
Per quanto
riguarda l’azione broncodilatatrice, ricordo l’efficacia di un ottimo
sciroppo galenico a base di stramonio che facevo preparare in farmacia e
che ho prescritto fino a circa 20 anni fa. Oggi, molte di queste piante
ad alcaloidi sono di difficile reperibilità, purtroppo.
Stramonium omeopatico e allucinazioni
Una buona parte della patogenesia di Stramonium è dedicata ai sintomi mentali. Si tratta di stati di agitazione, dal carattere particolarmente violento, accompagnati da spasmi e convulsioni.
In mani esperte, può
essere di grande valore soprattutto in alcune problematiche che
interessano gli estremi della vita, l’infanzia e l’anzianità.
Nel bambino, funziona molto bene in
alcune forme di terrore notturno, accompagnate da allucinazioni: il
bambino si sveglia in piena notte piange, urla e, in uno stato simile al
sonnambulismo, dice di vedere persone e spesso animali nella stanza o
sul suo letto. E’ un bambino che non vuole addormentarsi se non con una
piccola luce accesa. Questo genere di allucinazioni, possono
manifestarsi anche durante un episodio febbrile.
Nell’anziano, lo Stramonium è indicato
soprattutto nei soggetti affetti da demenza o predemenza.
Domina un
quadro di agitazione e di allucinazioni. L’agitazione può essere
violenta, furiosa, e manifestarsi in forma di aggressione fisica e
verbale. Il paziente può anche presentare una loquacità straordinaria e
incoerente.
Per quanto riguarda le allucinazioni, queste si manifestano
soprattutto di notte, ma non solo. Di solito, ma non in tutti i casi, si
tratta di visioni che fanno paura e da cui il paziente vuole scappare:
insetti, serpenti, topi e altri animali che vengono verso di lui,
persone minacciose, spettri, oppure solo suoni, musiche e voci.
L’omeopatia, a differenza della
fitoterapia, utilizza questa pianta potenzialmente velenosa a dosi
diluite e dinamizzate. Sarà il medico a stabilire la dose e la
diluizione più appropriata.
qualificato.
Francesco Perugini Billi©copyright – vietata la riproduzione senza esplicito consenso dell’Autore.
fonte: http://www.dottorperuginibilli.it/omeopatia1/4638-stramonium-nelle-allucinazioni
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