venerdì 4 novembre 2016

USA, Hillary Clinton sotto torchio dall'FBI: che strategia hanno servizi segreti e lobby?

 
L'ultima settimana prima delle elezioni presidenziali americane, che si svolgeranno l'8 novembre, ha registrato colpi di scena con rivelazioni di materiali compromettenti.

La peculiarità è che in questa guerra non sono protagonisti né i candidati né i rappresentanti dei loro staff, ma un ente governativo tradizionalmente al di sopra di ogni battaglia politica: il Federal Bureau of Investigation (FBI, ndr). 
 
Il 28 ottobre l'FBI ha ripreso le indagini sulla gestione della corrispondenza di lavoro tramite il server privato da parte di Hillary Clinton quando ricopriva il ruolo di segretario di Stato. 
 
La ragione della riapertura delle indagini è legata al ritrovamento dell'FBI di quasi 15mila e-mail precedentemente ignote agli investigatori. Rende piccante la situazione il fatto che alcuni di questi messaggi siano stati trovati in dispositivi appartenenti ad Anthony Weiner, coniuge dell'ex assistente del segretario di Stato Huma Abedin, ora impegnata nello staff elettorale della Clinton. L'ex membro del Congresso Weiner nel 2011 era stato costretto a dimettersi per le accuse di abusi sessuali su una minorenne. 
 
La bomba mediatica è stata così potente che ha mandato in confusione il quartier generale di Hillary Clinton, tanto che ha controbattuto denunciando i legami del direttore dell'FBI James Comey con Mosca. 
 
In risposta l'FBI ha pubblicato i documenti sull'inchiesta iniziata 15 anni fa contro l'ex presidente Bill Clinton, marito di Hillary. L'ex inquilino della Casa Bianca è sospettato di aver abusato dei suoi poteri per aver concesso la grazia all'uomo d'affari Marc Rich, sospettato di evasione fiscale e di aver violato l'embargo con l'Iran. 
 
Da che parte sta l'FBI? 
Il direttore dell'FBI si è ritrovato coinvolto in una battaglia politica: ma da che parte sta? La risposta non è così ovvia come potrebbe sembrare. 
La lettera inviata da James Comey al Congresso degli Stati Uniti, dove notifica la ripresa delle indagini, non contiene informazioni specifiche sulla natura delle indagini: il testo è pieno di formulazioni vaghe e generali. Per non parlare del fatto che non c'è alcuna risposta all'appello di Trump per incriminare la candidata dei Democratici. 
Pertanto i sostenitori della Clinton accusano Comey di essere sceso in campo dalla parte di Trump, mentre i sostenitori del tycoon accusano il direttore dell'FBI di avere una posizione troppo morbida nei riguardi di Hillary. 
Comey ha fatto scoppiare lo scandalo troppo tardi, pertanto non agisce inequivocabilmente a favore di Trump, scrive nei suoi commenti per RT il professore dell'Accademia di Scienze Militari Sergey Sudakov. Secondo l'americanista, in questo caso il direttore del l'FBI avrebbe dovuto riaprire l'inchiesta sulle mail un mese fa, in modo che sarebbe stata chiusa prima delle elezioni. Nel caso avesse incriminato la Clinton, la sua campagna elettorale sarebbe finita. Ora i ritardi procedurali non permetteranno di chiudere l'inchiesta rapidamente. 
 
Il generale in congedo dell'FSB Valery Malevanny ritiene che in realtà sia in corso una lotta segreta tra le varie forze di sicurezza americane. 
"Dalla parte di Hillary Clinton c'è la NSA, che comprende la divisione contro gli attacchi informatici, con Trump ci sono i direttori della CIA e dell'FBI. La guerra delle forze di sicurezza statunitensi per la Casa Bianca si manifesta con uno scambio di materiali compromettenti. Il fatto che emergono le vicende più oscure di entrambi i candidati suggerisce la dura lotta per i voti delle varie strutture di sicurezza," — ha detto il generale. 
 "Hanno bisogno di un presidente manovrabile
"I gruppi di potere che sono realmente interessati alla vittoria di Hillary Clinton, tuttavia non sono interessati ad un suo trionfo incondizionato: hanno bisogno di un presidente manovrabile, all'inizio serve "un'anatra zoppa. A tale scopo le chances dei candidati si equivalgono, creando l'apparenza di una campagna elettorale forte. Che, tra le altre cose, ha lo scopo di garantire una maggiore affluenza", — dice l'esperto Yury Bialy.
 
 

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