“Voi siete tanti buddha.
In ognuno di voi c’è un buddha.”
(Buddha Shakyamuni)
“In
uno splendido passaggio dell’Avatamsakasūtra si descrive il giovane
Sudhana alla ricerca della madre del Buddha. Per imparare, il giovane
Sudhana si era rivolto, nel tempo, a molti svariati maestri; il suo
maestro in origine era il grande bodhisattva Mañjusri, il bodhisattva
della Grande Comprensione, che l’aveva incoraggiato ad andare a studiare
presso molti maestri diversi, non solo anziani ma anche giovani, non
solo buddisti ma anche non buddisti.
Un
giorno Sudhana si sentì dire che sarebbe dovuto andare a trovare la
madre del Buddha, perché avrebbe potuto imparare molto da lei. Si mise
dunque in cerca della madre del Buddha, ma si stancò molto senza
riuscire a trovarla. Qualcuno allora gli disse: «Non devi andare da
nessuna parte: basta che ti siedi a praticare la consapevolezza del
respiro e la visualizzazione, e sarà lei ad arrivare da te.»
Smise
dunque di cercarla e si sedette a praticare. All’improvviso dalle
profondità della terra vide emergere un loto dai mille petali; seduta su
uno di quei petali c’era la madre del Buddha, Mahamaya. Sudhana le si
inchinò e subito si rese conto di sedere a sua volta su un petalo dello
stesso loto. Ogni petalo si trasformò in un loto intero con mille
petali. Vedete, l’uno contiene il tutto. Il loto dunque aveva mille
petali. La signora Mahamaya stava seduta su un petalo, e all’improvviso
aveva visto quel petalo trasformarsi in un intero loto dai mille petali.
Felicissimo,
giunse le mani e alzò lo sguardo sulla madre del Buddha. Fra lei e il
giovane Sudhana si aprì una deliziosa conversazione. Mahamaya disse:
«Giovane, sai una cosa? L’attimo in cui ho concepito Siddhartha è stato
un momento meraviglioso. Una sorta di beatitudine ha invaso il mio
intero essere. La presenza di un buddha dentro di sé è qualcosa di
splendido: non si può essere più felici di così. Sai ragazzo, dopo che
Siddhartha è entrato nel mio grembo, infiniti boddhisattva sono arrivati
da tutte le direzioni a chiedermi il permesso di entrare a far visita a
mio figlio.
Infiniti
boddhisattva amici di Siddhartha, dunque, sono andati a far visita
all’amico per assicurarsi che stesse comodo, lì dentro. Entrarono tutti
nel mio grembo, a milioni. Eppure avevo l’impressione che se ci fossero
stati ancora altri boddhisattva che desideravano entrare, ci sarebbe
stato ancora spazio per loro. Giovane, vuoi sapere una cosa? Io sono la
madre di tutti i buddha nel passato, sono la madre di tutti i buddha nel
presente, e sarò la madre di tutti i buddha nel futuro.»
Ecco che cosa disse Mahamaya.
Magnifico. Profondissimo. Ed è questo il compito della visualizzazione:
mostrarti la natura dell’inter-essere, mostrarti la verità che l’uno
contiene l’altro. Il più piccolo degli atomi può contenere l’intero
cosmo. Chi è Mahamaya, la madre di tutti i buddha? È qualcosa al di
fuori di te, o sei tu stesso? Ognuno di noi porta in grembo un buddha.
Mahamaya
è semplicemente la donna che ne è pienamente consapevole. Camminando e
sedendosi fa molta attenzione perché sa di portare in sé un buddha. Sa
che tutto ciò che mangia, tutto ciò che beve, tutto ciò che fa, ogni
film che vede, avrà influenza sul figlio. Il buddha Shakyamuni ha detto:
«Voi siete tanti buddha. In ognuno di voi c’è un buddha.»
Che
tu sia una donna o un uomo, porti in te un buddha. Eppure noi,
diversamente da Mahamaya, non prestiamo attenzione a ciò che mangiamo,
che beviamo, che fumiamo, alle preoccupazioni, ai progetti, etc. non
siamo “madri del buddha” responsabili. Come in Mahamaya, in noi c’è
molto spazio, non solo per un singolo buddha, ma per infiniti.
Possiamo
dichiarare, come Mahamaya, di essere stati nel passato “la madre di
tutti i buddha”; possiamo essere la madre di tutti i buddha nel
presente; saremo capaci di essere la madre di tutti i buddha nel futuro?
Se ti visualizzi come futura madre di un buddha, ogni complesso
psicologico svanita: puoi compararti con la responsabilità di una “madre
del Buddha”, in modo che il Buddha che è in te abbia la possibilità di
manifestarsi per te stesso, per il mondo.”
(Tich Nhat Hanh, Camminando
con il Buddha, Mondadori)
Nessun commento:
Posta un commento