Non credete minimamente a ciò che dico. Non prendete nessun dogma o libro come infallibile. (Buddha)
venerdì 11 agosto 2017
Usa ed Emirati saccheggiano il petrolio in Yemen
Bombardamenti
Le operazioni condotte in Yemen da Usa ed Emirati Arabi Uniti
(Uae) sono finalizzate ad acquisire il controllo di petrolio e gas
nelle province meridionali del Paese; ad affermarlo sono diverse e
concordanti fonti locali.
Secondo Abou Harba, il vicegovernatore di Shabwah, la
provincia maggiormente interessata, le forze mercenarie al soldo di
Emirati e Usa hanno occupato vaste aree della regione per permettere il
saccheggio dei pozzi di petrolio e gas; tesi ripresa domenica scorsa da
Yemen News Agency (Saba) e confermata da fonti militari.
Abou Harba ha anche affermato che Usa ed Emirati stanno fomentando
una guerra civile nella provincia per meglio realizzare i propri
disegni; un alto funzionario locale ha dichiarato che le forze locali
sono sotto il comando dell’Uae e che esse non hanno intrapreso alcuna
attività per ripristinare la sicurezza, ma sono in combutta con i gruppi
di Al-Qaeda e Daesh, sfruttando le loro violenze per giustificare
l’occupazione del territorio.
Gli Emirati stanno da tempo espandendo la loro influenza in Yemen e
sul Corno d’Africa, puntando a un controllo di quelle aree non solo
politico, ma a scopo di sistematico sfruttamento, anche in antitesi con
la politica di Riyadh.
Fonti yemenite hanno rivelato che gli Uae stanno assumendo il
controllo dell’isola strategica di Socotra, ad essi affittata per 99
anni da Mansur Hadi, il deposto presidente yemenita fantoccio dei
sauditi. Secondo Ihs Jane’s Defence Weekly, gli Emirati stanno
costruendo una base aerea a Perim, un’isola yemenita nello stretto
strategico di Bab el-Mandeb; e ancora, già nel maggio scorso
l’Associated Press ha dato la notizia che essi stanno espandendo la loro
presenza militare in Africa, sia in Eritrea che nel Somaliland,
iniziative finalizzate a dare supporto ai loro programmi di
espansionismo e sfruttamento dell’area.
Bambini nello Yemen
Dal canto loro gli Usa stanno fornendo un fondamentale appoggio
logistico e di intelligence all’aggressione che Riyadh ha lanciato
contro lo Yemen dal marzo del 2015; un’aggressione che ha causato
migliaia di morti fra i civili ed un’emergenza umanitaria ignorata dal
mondo, che minaccia un’ecatombe di innocenti consumata nell’indifferenza
di media e comunità internazionale.
La misura del cinismo di Washington e Abu Dhabi, a non parlare di
Riyadh, è dato dallo sviluppo di Al-Qaeda nelle province orientali e
meridionali dello Yemen: le bande dei terroristi, a parole esecrati,
sono state sistematicamente aiutate ed utilizzate contro la Resistenza
dell’Ansarullah, che tuttavia le ha spazzate via dalle aree che
controlla; resta il fatto che esse si sono sviluppate praticamente
indisturbate nelle altre province, dilagando in un Paese allo stremo per
la bestiale aggressione di cui è fatto oggetto dal 2015.
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