Siamo soli nell'universo? Difficile dirlo. E poi, sarebbe davvero
rassicurante dare una risposta positiva a questo quesito? Che cosa
sarebbe più inquietante: sapere di essere soli tra milioni di galassie o
essere certi dell'esistenza di altre forme di vita sparse per il cosmo?
La cosa di cui tutti noi siamo più affamati è la conoscenza del significato della vita ed è proprio quello che la scienza non ha saputo fornire, così tutti noi continuiamo a ricercare un 'senso' al nostro esistere.
Solo in parte le religioni
hanno saputo riempire tale vuoto, ma a quale prezzo e con quali
compromessi? Chi ha scelto quale storia andava raccontata e perché molte
cose sono state omesse o peggio bandite?
La composizione dei Vangeli affonda le sue radici in ciò che gli
apostoli videro e udirono vivendo con Gesù e nelle apparizioni che
ebbero di lui dopo la resurrezione. Gli apostoli, compiendo il mandato
del Signore, iniziarono subito a predicare la buona notizia (o vangelo)
su di Lui e la salvezza che porta a tutti gli uomini.
Le primitive comunità cristiane riconobbero come 'canonici' quei Vangeli
che trasmettevano autenticamente la tradizione apostolica e erano
considerati ispirati da Dio. Fin dall'inizio se ne riconobbero quattro e
solo quattro: Matteo, Marco, Luca, Giovanni. L'ufficialità dei Vangeli
come dogma di fede, da parte della Chiesa, avvenne quando si definì il
canone delle Sacre Scritture nel Concilio di Trento (1545-1563). Accanto ai Vangeli che vennero dichiarati 'ufficiali' ne esistevano però altri.
I vangeli apocrifi sono
quelli che la Chiesa non accettò come autentica tradizione apostolica,
sebbene normalmente essi stessi si presentavano sotto il nome di qualche
apostolo. Incominciarono a circolare molto presto, giacché venivano
citati già nella seconda metà del secondo secolo; però non godevano
della garanzia apostolica come i quattro riconosciuti e, inoltre, molti
di questi contenevano dottrine che non erano in accordo con gli
insegnamenti apostolici. “Apocrifo” inizialmente significò “segreto” in
quanto scritti che si dirigevano a un gruppo speciale di iniziati ed
erano conservati in questo gruppo; poi assunse il significato di non
autentico o perfino eretico.
Tra questi c'è il Vangelo di Giuda.
Un testo destinato a fare discutere storici, religiosi e filosofi, un
testo che fa giustizia anche dell'odioso e brutale antisemitismo che per
secoli si è nutrito della leggenda di "Giuda il Traditore."
Nel testo viene riletta infatti la vicenda dell'uomo che vendette
Cristo: qui diventa il discepolo più fedele che consegna Gesù alle
autorità su richiesta dello stesso Cristo.
Scritto su papiro e legato da un laccio di pelle, questo vangelo è stato
redatto in copto - la lingua in uso allora in Egitto - intorno al 300
dopo Cristo; ritrovato negli anni Settanta (del '900) nel deserto presso
El Minya, in Egitto, finì nelle mani di mercanti di antichità,
lasciò l'Egitto per giungere prima in Europa e poi negli Stati Uniti
dove rimase in una cassetta di sicurezza a Long Island, New York, per 16
anni prima di venire acquistato dall'antiquaria di Zurigo Frieda
Nussberger-Tchacos nel 2000.
Potrebbe 'Il Vangelo di Giuda' contenere le prove di un contatto e di un messaggio alieno?
Ci sono alcuni passi che alimentano il dubbio e che hanno ispirato la scrittura del mio romanzo thriller DNA.
A un certo punto del Vangelo, Giuda si rivolge a Gesù in sogno, in una
casa circondata da un 'grande popolo'. Nel suo sogno Giuda chiede di
essere lasciato in questa casa. Gesù risponde a Giuda:
"Giuda, la tua stella ti ha portato fuori strada… Nessuna persona mortale di nascita è degna di entrare nella casa che hai visto, quel posto è riservato al santo. Né il sole né la luna regnerà là, né il giorno, ma il santo si atterrà sempre lì, nel regno eterno con i santi angeli. Guarda, io ho spiegato i misteri del regno e ti ho insegnato l'errore delle stelle".
Gesù parla "dell'errore delle stelle" e
dice a Giuda che la sua stella ha portato lui "fuori strada". Ciò induce
Giuda a chiedere a Gesù: "Maestro, potrebbe essere che il mio seme sia sotto il controllo dei governanti".
Potrebbero le "stelle" non essere menzionate solo in senso figurativo ma
piuttosto riferirsi a posizioni effettive nello spazio? Potrebbe "l'errore delle stelle" riferirsi all'errore commesso dai soggetti che provengono da questi luoghi?
Giuda sembra proprio chiedere direttamente
a Cristo, se la sua linea biologica possa essere stata controllata
dagli alieni, "governata" da una "schiera di angeli delle stelle":
"Maestro, potrebbe essere che il mio seme sia sotto il controllo dei
governanti?"
Secondo questa lettura, Gesù potrebbe aver rivelato a Giuda l'influenza
di alcuni "padri" extra-terrestri che avrebbero guidato e sponsorizzato
"l'evoluzione" dell'Uomo?
Ci sono altri riferimenti quantomeno
curiosi nel Vangelo. Tra questi c'è un avvenimento in cui Gesù chiede a
Giuda di guardare verso il cielo a qualcosa che somiglia a una navicella
spaziale: "Alza gli occhi e guarda la nube e la luce all'interno di
essa e gli astri circostanti. La stella che apre la strada è la tua
stella."
"La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del
mistero; sta qui il seme di ogni arte, di ogni vera scienza" diceva
Albert Einstein ed io concordo in pieno.
DNA è un thriller atipico, che racconta e vuole comunicare più di quanto
il lettore possa inizialmente aspettarsi: un'intuizione, un'esperienza,
la ricerca di un mistero sotterraneo, che si cela tra le pagine della
storia, nelle profondità della Terra e, chissà, anche nel nostro DNA.
Breve biografia e contatti.
Dario Giardi, ricercatore in campo
energetico e ambientale, è autore di guide turistiche per case editrici
italiane e americane. Esperto di arte e cultura celtica, etrusca e
romana, temi su cui sta attualmente preparando il suo primo film. Con
Leone Editore ha pubblicato La Ragazza del Faro e DNA.
www.twitter.com/dariogiardi
www.facebook.com/thrillerdna
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