mercoledì 2 settembre 2015

Nessuno è legato


Il reale fa apparire e sparire l’irreale. La successione di istanti fuggevoli crea l’illusione del tempo, ma la realtà atemporale del puro essere non si muove, perché ogni movimento presuppone uno sfondo immobile; ed è esso stesso quello sfondo. Quando scopri di averlo in te, scopri anche di non aver mai smarrito il puro essere, che non ha di che dividersi o separarsi. Ma, se lo cerchi nella coscienza, non lo troverai. Non cercarlo da nessuna parte, perché nulla lo contiene. È lui che, al contrario, tutto contiene e manifesta. Simile alla luce del sole che rende tutto visibile, restando invisibile.

Le immagini appaiono e scompaiono sullo specchio della coscienza. Lo specchio rimane. Impara a riconoscere l’immobile nel mobile, l’invariabile nel mutevole, finché vedrai che tutte le differenze sono solo apparenti, e che l’unicità è un fatto. Questa identità di base puoi chiamarla Dio, Brahman, o matrice prakriti; le parole contano poco, basta scoprire che tutto è uno.

Non appena puoi dire: io sono il mondo, il mondo è me, con la fiducia di chi l’ha provato di persona, sei libero dal desiderio e dalla paura e diventi totalmente responsabile del mondo. L’insensata sofferenza del genere umano diventa il tuo unico interesse. Un uomo realizzato ha il suo dolore, ma non è avvelenato da un senso di colpa. Non c’è nulla di male a soffrire per i peccati degli altri. Il tuo Cristianesimo si basa su questo. Alla fine sai che non c’è peccato, né colpa, né ricompensa, ma solo la vita nelle sue infinite trasformazioni. Se dissolvi l’«io», la sofferenza personale cessa. Resta la grande tristezza della compassione, l’orrore del dolore inutile.

Non succede nulla, nessuno è legato, quindi non c’è il problema della liberazione. Solo quando uno si considera un individuo può pensare al legame e alla liberazione. Qualunque concetto tu abbia collezionato nel mondo è completamente inutile. Comprendi che tutta la manifestazione è il figlio di una donna sterile e avendo compreso questo, dai tutta la tua attenzione al tuo lavoro e fa che sia fatto al meglio. Prenditi cura di questo lavoro perché è un orfano!.

Provate a essere, unicamente essere. Concedetevi giornalmente abbastanza tempo per sedervi nella calma e provare, solo provare a oltrepassare la personalità e le sue ossessioni. Perseverando in tal modo non potete fallire. Quello che importa soprattutto è la serietà e la sincerità; bisogna proprio che abbiate la nausea di essere la persona che siete e che sentiate il bisogno urgente di essere libero dalle identificazioni inutili, un fascio di ricordi e di abitudini.

Nisargadatta Maharaj 3

Sri Nisargadatta Maharaj
estratti da “Io Sono Quello


fonte: http://www.non-dualita.it/nessuno-e-legato-sri-nisargadatta-maharaj/

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